FE, viaggio nella tana della Cupra Kiro. Visita nel QG di Silverstone dove la casa di Barcellona prepara la sfida
SILVERSTONE - Cupra, gratificata alla sua terza stagione in Formula E anche dal primo successo grazie a Dan Ticktum nell'ePrix di Giacarta, lavora per trasferire l'esperienza della competizione elettrica alla strada. In particolare per via di un aspetto, il recupero dell'energia che nel mondiale a zero emissioni è strategico dato che i piloti devono rigenerare in corsa anche più del 50% di quella necessaria per arrivare in fondo. «La Formula E – spiega Pierantonio Vianello, direttore di Cupra Italia – ci ha permesso di fare passi in avanti, per guadagnare più autonomia. E sulle nostre auto di serie il recupero di energia si può gestire tramite i paddle al volante, mentre l'impostazione del profilo di guida Cupra ricorda l'Attack Mode della competizione».

A Silverstone, il glorioso circuito dove ha sede il quartier generale della scuderia Cupra Kiro, il costruttore spagnolo invia regolarmente il responsabile del motorsport, Xavi Serra, l'“ufficiale di collegamento” tra i mondi della pista e della strada. È lì che la squadra ha svelato come si prepara e si analizza una gara, incluso il “faults meeting”, la riunione degli errori: «Il primo ci può stare, il secondo è un disastro», confessa Russel O'Hagan, Chief Operating Officer del team. E se la neonata squadra ne commetteva una quindicina nei primi fine settimana di gara, l'obiettivo è di ridurli a una quindicina a stagione.

«Come nel tennis – insiste – cerchiamo di analizzarli e distinguerli tra forzati e non per limitare quelli non forzati». Ticktum ripercorre la storia delle monoposto con le quali ha gareggiato. Quelle della Gen2 gli erano piaciute «ma avrebbero meritato più potenza» (fino a 340 Cv), mentre a proposito di quelle della Gen3 dice che «si poteva fare di meglio, anche se con la Evo è stato fatto un passo avanti». Quelle prossime della Gen4, ancora più “italiane” perché, oltre al telaio e ai freni che Dallara e Brembo forniranno alla Spark, c'è anche la batteria della valdostana Podium Advanced Technologies, saranno «impressionanti».

Anche per il 26enne pilota britannico la Formula E dovrebbe rimanere in ambito urbano: «È nata così ed è bello portare il messaggio di una mobilità nuova nei centri delle città». Il software è un altro degli aspetti strategici che lega la FE e Cupra perché un modello come la Tavascan, il primo Suv sviluppato dal marchio a zero emissioni, «include più centraline rispetto a una monoposto elettrica», aggiunge sempre Vianello: «Deve gestire la combinazione di diversi sistemi come la sicurezza, la frenata, l'aria condizionata, il comfort di bordo», conclude.




