Il podio del GP d'Ungheria, ancora sub iudice

GP Ungheria non finisce più, podio resta sub iudice. Accuse e polemiche per gara caos, secondo posto Vettel congelato

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Il Gran Premio d’Ungheria non è ancora finito. Dopo l’avvio choc innescato dalla Mercedes impazzita di Valtteri Bottas ed una gara a suon di colpi di scena con la vittoria sorprendente della Alpine di Ocon, a lasciare in sospeso la corsa di Budapest è la squalifica alla Aston Martin di Sebastian Vettel: nelle verifiche al termine della gara, non è stato possibile reperire la quantità minima di carburante dalla sua monoposto come stabilito dal regolamento ed è scattata la squalifica poi congelata dal ricorso presentato dal team anglo canadese. Al momento il podio dell’Hungaroring non cambia, ma è sub iudice: l’Aston Martin ha infatti manifestato l’intenzione di appellare la decisione dei commissari della Fia. E sempre Vettel ha sfidato tutto e tutti prendendo posizione con forza in favore del referendum attraverso il quale in Ungheria potrebbe essere rivista la legge contro la pedofilia voluta dal governo Orban che ha scatenato l’indignazione della comunità LGBTQ+. «Durante l’inno nazionale ho tenuto la maglietta.

L’ho fatto in sostegno di quelle persone che soffrono in questa nazione perché alcuni fanno leggi che anziché proteggere i bambini probabilmente li minacciano e ne compromettono la crescita. Sono ben felice di incassare qualunque penalità mi vogliano comminare». Un Gp caos quello di Budapest che con tutti gli incidenti a catena verificatisi ha scatenato polemiche e uscite al veleno da parte dei piloti. Emblematico il duello verbale seguito alla battaglia in pista tra Fernando Alonso e Lewis Hamilton. Stuzzicato sulla questione, Alonso non ha risparmiato una frecciata al campione del mondo in carica. «Lewis si lamentava? Lui si lamenta sempre. Non ho sentito nulla dalla Fia, quindi credo che sia tutto a posto», ha commentato l’ex ferrarista ora alla Renault-Alpine riguardo alle sue manovre difensive. «Lui è dappertutto», è stato uno dei messaggi più netti pronunciati via radio da Hamilton, seguito - alcuni giri dopo - da lamentele ben più esplicite. «Ragazzi, avete visto che si è appena buttato su di me! Andiamo!» e, poco dopo, «a quella velocità è così pericoloso, ragazzi!».

Per Sergio Perez la gara è durata lo spazio di una curva. Poi, lui come tanti altri piloti, è stato travolto dalle macchine impazzite di Valtteri Bottas e Lance Stroll, che hanno disintegrato un quarto della griglia di partenza nello spazio di poche decine di metri. «Essere colpiti in quel modo alla curva 1 è incredibile - grida il pilota messicano della Red Bull - ed è un colpo enorme per noi come squadra. Bottas ha fatto un grosso errore ha frenato troppo tardi in curva 1 che ha portato fuori un sacco di auto, tra cui la mia, causando gravi danni anche alla macchina di Max. A fine gare è venuto da me e si è scusato. Sapeva che era un suo errore».

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Giovedì 5 Agosto 2021 - Ultimo aggiornamento: 06-08-2021 12:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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