Le Mercedes di Rosberg e Hamilton che hanno dominato sulla pista di Austin

GP Usa, Hamilton trionfa e ipoteca il titolo.
Disastro Ferrari: Alonso 6° quasi doppiato

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ROMA - Micidiale Hamilton. Nel deserto del Texas domina il Gran Premio degli Stati Uniti centrando la quinta vittoria di fila, la decima di una stagione da incorniciare. Per la Mercedes è la decima doppietta dell’anno, come la mitica McLaren di Senna e Prost nel 1988.

Certo, il campionato piloti non è ancora matematicamente finito, ma l’allungo di Lewis è ormai una fuga e per il compagno di squadra Nico Rosberg diventa un colpo difficile da incassare, soprattutto dal punto di vista psicologico. Il britannico, infatti, ha sverniciato il finlandese sul tracciato, con un sorpasso netto e deciso, incrementando il suo vantaggio in classifica di ulteriori sette punti. Ora, a due gare dal termine, le lunghezze di vantaggio di Hamilton sono 24 e, nonostante Abu Dhabi assegnerà punteggio doppio, a Lewis basterà controllare la situazione senza correre rischi.

Domenica si corre a San Paolo il Gran Premio del Brasile e appare difficile che Rosberg trovi forza e convinzione per ribaltare la situazione. Eppure Rosberg era partito forte mandando un messaggio chiaro al suo compagno rivale. Nelle retrovie, però, Perez con la Force India taccava la Ferrari di Raikkonen per poi rimbalzare sulla Sauber dell’incolpevole Sutil. Kimi non subisce danni di rilievo, mentre gli altri due sono costretti al ritiro, assottigliando ancora il gruppo già privo delle Caterham e delle Marussia.

Ricciardo non parte rapido e viene scavalcato sia da Alonso che gli partiva a fianco sia dalla McLaren di Magnussen. Memori di quanto accaduto a Suzuka, entra subito in pista la safety car per rimuovere rottami e detriti. Diversi piloti di centro gruppo (fra cui Magnussen e Vettel scattato dai box) si fermano subito ai box per togliere le gomme più morbide che dovrebbero essere meno performanti. La gara riparte al quinto giro e l’australiano della Red Bull fa subito un sorpasso capolavoro su Alonso simile a quello effettuato a Monza: finta l’attacco all’esterno e poi si butta all’interno della Rossa di Fernando conquistando la posizione.

Nico sembra confermare la superiorità dimostrata nelle qualifiche e allunga sul Lewis, intorno al 15° giro iniziano le prime soste per il cambio gomme. I primi tre conservano le posizioni del podio virtuale (dietro le Mercedes c’è la Williams di Massa), mentre Daniel sfrutta ancora una volta l’occasione e agguanta il quarto posto mettendosi davanti all’altra Williams del finlandese Bottas. Scivolano indietro le Ferrari, nono Alonso, undicesimo Raikkonen, che nei primi giri si era accodato al suo caposquadra di cui sembrava essere addirittura più veloce.

Fernando non riesce ad essere rapido, gira due secondi più lento delle Frecce d’Argento e ingaggia uno spettacolare, ma poco prestigioso duello con la McLaren di Button (davanti ai due ci sono anche Kvyat e Magnussen). Intorno al ventesimo giro Hamilton forza l’andatura e riduce notevolmente il ritardo: da oltre due secondi entra in zona Drs. Al 23° giro l’inglese attacca all’interno in fondo al rettilineo lungo e prende il comando della gara, proprio quando Fernando riesce a scavalcare Jenson e conquistare la settima posizione.

Lewis sembra averne di più e allunga con decisione girando un secondo e mezzo più veloce del compagno tedesco che ancora una volta deve incassare un sorpasso in pista pessimo per il morale. I due della Williams e Ricciardo riescono a contenere il distacco, mentre Alonso dietro a Magnussen è staccatissimo già a metà gara. Vettel, risalito davanti a Raikkonen, al 26° giro si ferma per quella che dovrebbe essere la sua ultima sosta e monta ancora le gomme più dure (quelle con la banda bianca). Al momento della seconda sosta Ricciardo dà un’altra piccola lezione: si ferma prima di Massa e riesce a scavalcarlo quando Felipe fa il suo pit stop.

Prima di partire aveva detto che il suo obiettivo era il podio e il podio conquista nonostante nelle prove e nella prima parte della gara le Williams sembrassero imprendibili. Negli ultimi venti giri non c’è storia: Nico spinge, ma Lewis risponde con autorevolezza e mantiene il rivale a distanza di sicurezza. Alle loro spalle Daniel è un secondo più lento, ma non fatica più di tanto per tenere a bada le due Williams. Le Ferrari si fermano per la seconda sosta a una decina di giri dalla fine e montano le gialle più morbide. Fernando scavalca Vettel, si riprende il sesto posto Raikkonen chiude con un disastroso 13° posto.

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Lunedì 3 Novembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 07-12-2016 11:11 | © RIPRODUZIONE RISERVATA