Lewis Hamilton con la sua Mercedes a Sochi

F1, Hamilton, a Sochi quarta vittoria di fila:
disastro Ferrari, Alonso 6°, Raikkonen 9°

di Giorgio Ursicino
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SOCHI - A ravvivare l’atmosfera è stato il presidente Vladmir Putin che è salito sul podio per applaudire il vincitore Hamilton. Ancora una volta Lewis ha guidato alla grande, ma non ha avuto avversari e il primo Gran Premio di Russia a Sochi è stato uno dei più noiosi dell’anno, senza battaglie appassionanti nemmeno nelle retrovie.

Forse colpa anche del nuovo tracciato, il più moderno fra quelli realizzati dall’architetto specializzato Tilke, e della scelta dei pneumatici un po’ troppo corservativa fatta dalla Pirelli visto che con un treno di gomme era possibile effettuare anche l’intera gara tenendo un buon ritmo come ha dimostrato Rosberg in coda al gruppo nei primi giri e poi secondo al traguardo. Per la Mercedes è un’altra doppietta, la seconda consecutiva, la terza nelle ultime quattro gare. Dopo la toccata che scatenò tante polemiche in Belgio, Nico e Lewis hanno corso con giudizio e le Frecce di Stoccarda hanno ripreso a fare quello per cui sono state progettate: dominare.

Con il bottino pieno di Sochi la Mercedes conquista matematicamente il suo primo Mondiale Costruttori con notevole anticipo sulla fine stagione. Fra i piloti, invece, è il momento di Hamilton: pole position, quarta vittoria di fila che è anche la nona nella stagione e la numero 31 in carriera, un risultato che consente all’inglese lanciato verso il titolo di uguagliare il suo mitico connazionale Nigel Mansell come numero di trionfi. Ora Lewis ha 17 punti di vantaggio su Nico, non è certo una distanza di sicurezza visto pure che l’ultima tappa di Abu Dhabi assegna punteggio doppio, ma il margine si fa consistente anche perché il britannico sembra aver ritrovato tranquillità e totale fiducia nel suo bolide dopo un’estate piena di travagli in cui qualcuno gli aveva fatto credere che una squadra tutta tedesca avrebbe sicuramente favorito un pilota di Germania.

Al via Lewis è scattato bene, ma alla seconda curva Rosberg (ora è lui sotto pressione) tentava un difficile attacco e finiva largo a ruote inchiodate. Non si trattava di una semplice spiattellata, la frenata era così violenta che bruciava completamente le soft montate sul suo bolide. Vibrazioni e vettura inguidabile, Nico era costretto all’immediato rientro ai box. La sua gara sembrava finita lì, come a Singapore, remare in fondo al gruppo con l’obbligo di fare una sosta in più rispetto ai rivali faceva svanire i sogni di gloria. Invece gli ingegneri della Mercedes avevano le idee chiare e, quando Nico gli ha chiesto quanti giri avrebbe dovuto fare con quelle gomme, hanno risposto: «Non preoccuparti dei giri, con questi pneumatici devi arrivare fino in fondo...».

Così è stato e Rosberg è riuscito ad agguantare un buon secondo posto tenendo un ritmo almeno pari a quello del compagno di squadra che ha sempre avuto pista libera davanti a sé. E la Ferrari? Ancora una volta non pervenuta. Come al solito, peggio del solito ed è svanita anche l’ultima possibilità di fare un bel regalo al presidente dimissionario Montezemolo che oggi ha ufficialmente passato il testimone a Sergio Marchionne. Alonso, chiaramente, è andato molto più forte di Raikkonen, ma non è bastato per contenere il distacco in limiti decorosi e per raccogliere punti significativi.

Fernando sesto (il primo non motorizzato Mercedes) è riuscito a precedere le Red Bull impedendo nei giri finali il beffardo sorpasso del grintoso Ricciardo che è tornato a precedere il neoferrarista Vettel. Davanti allo spagnolo di Maranello anche le due McLaren di Button e Magnussen e, soprattutto, la Williams di Bottas tornato sul podio. Fernando avrebbe potuto fare un po’ meglio, finire quinto davanti al danese, ma questa volta ha sbagliato anche la squadra facendogli perdere preziosi secondi ai box. Kimi ha chiuso nono nel più totale anonimato.

Ora diventano più difficili anche gli obiettivi minimi del Cavallino, il terzo posto nei Costruttori (c’è da lottare con la Williams) e il quarto nei Piloti (l’avversario di Fernando è Bottas). Sui caschi e su molte monoposto messaggi di incoraggiamento per Jules Bianchi, lo sfortunato giovane driver della Marussia e della Ferrari Academy che, dopo il drammatico incidente della scorsa settimana a Suzuka, continua a lottare per la vita nel lontano Giappone.

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Lunedì 13 Ottobre 2014 - Ultimo aggiornamento: 19-05-2016 06:17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA