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MONZA - Niente pioggia, solo qualche sporadica e ininfluente goccia, prima del via. Ma grandissimo Hamilton che ha battuto la Ferrari e guadagnato punti in classifica. Per l’inglese 5° successo in Italia (eguagliato Michael Schumacher) e 68ª vittoria in carriera. Però l’inglese ha dovuto meritarselo: «È stata una gara davvero difficile. Qui ci sono tanti tifosi come sempre, e di sicuro non sono il loro beniamino. Però la negatività mi ha dato una forza incredibile per convertire tutto in positivo. Accetto la sfida che mi lanciano anche perché ho visto anche molte bandiere britanniche. Sono quei ragazzi che oggi mi hanno ispirato. Io adoro l’Italia, adoro il cibo e la pista incredibile. Vincere a Monza per me è un grande onore e devo ringraziare tutti: loro, la squadra e Bottas che mi ha aiutato». Lewis ha persino ringraziato la Ferrari: «Dobbiamo riconoscere i loro meriti, ci hanno dato tanto filo da torcere».
E il responsabile della squadra tedesca, Toto Wolff ha aggiunto: «Non ha vinto la macchina più veloce ma i punti si assegnano la domenica e non il sabato. Hamilton è stato fantastico, alla variante è stato perfetto mentre Vettel è finito in testacoda. A livello di strategia per la Ferrari non era facile, perché avevamo un vantaggio fermandoci a cambiare le gomme sia prima che dopo i nostri rivali. Abbiamo fatto un passo avanti, ma è ancora lunga».
Complimenti a parte, è sfida aperta non solo in pista ma anche a parole tra Ferrari e Mercedes. Hamilton e Bottas si sono messi in parata dopo aver tagliato il traguardo, davanti alla folla dei tifosi della Rossa. E lo stesso Wolff ha spiegato: «Abbiamo restituito ai nostri “colleghi” italiani quello che avevano fatto a Silverstone».
La battaglia per il Mondiale è diventata anche una questione d’immagine. Hamilton (immeritatamente) e Bottas sono stati sonoramente fischiati sul podio e nei confronti del finlandese sono volati anche insulti pesanti. «Il mio obiettivo - ha ammesso apertamente Bottas - era quello di non permettere a Kimi di guadagnare metri nei confronti del mio compagno di squadra. Così abbiamo deciso di continuare la corsa con le gomme supersoft il più lungo possibile. Ho percorso 32 giri con quegli pneumatici. Non era la strategia migliore, ma ci ha permesso di fare il miglior risultato possibile. Non è stato un sacrificio per me».
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