Nella foto, Pierre Gasly

Il fenomeno del "porpoising" preoccupa. Russell: «Accadrà un incidente prima o poi». Gasly: «Costretto a scegliere tra la prestazione e la salute»

di Massimo Costa
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Le due Mercedes W13 sono le monoposto che soffrono maggiormente il fenomeno dei saltellamenti, termine utilizzato nel paddock F1, porpoising, Fin dai test pre-campionato, Lewis Hamilton e George Russell si sono sentiti come dei grilli impazziti e nonostante lo staff tecnico Mercedes le abbia provate tutte in questi primi otto eventi del Mondiale F1, poco o nulla è cambiato. Ma attenzione, non solo le W13 saltellano, praticamente questa incredibile situazione coinvolge tutte le vetture del campionato, tra queste anche le Ferrari.

I piloti sopportano, sono "animali" che si adattano alle varie situazioni, ma alla lunga il porpoising li stressa fisicamente e impedisce anche di vedere al meglio, calcolare le distanze. In poche parole, le monoposto così come sono oggi, possono risultare pericolose e il fenomeno è emerso in maniera drammatica sui 2,2 km dell'eterno rettifilo di Baku. Russell ha conquistato un gran quinto tempo in qualifica e il terzo posto in gara, ma questo non lo ha portato certo a voltarsi dall'altra parte e sabato scorso, prima del GP, è stato molto chiaro: queste monoposto sono pericolose, bisogna rivedere la fase progettuale.

E difatti, è incredibile che praticamente tutti gli ingegneri coinvolti nella costruzione delle vetture F1 dei dieci team (compresi gli uomini FIA che hanno tracciato le linee progettuali), per la prima volta negli ultimi anni alle prese con l'effetto suolo, abbiano clamorosamente sottovalutato il fenomeno del porpoising, scoperto soltanto quando le monoposto hanno messo le ruote sull'asfalto. Calcoli al computer, ore e ore in galleria del vento, non avevano evidenziato questo problema ed ora non sanno come venirne fuori. Fa sorridere...

Ma torniamo a Russell e alle sue parole: "Penso che sia solo questione di tempo prima di assistere a un incidente importante. Molti di noi riescono a malapena a tenere la macchina in linea retta, a Baku affrontiamo le ultime due curve a 300 chilometri orari, toccando col fondo sull'asfalto. Non so davvero cosa ci riserverà il futuro. Ma non credo che possiamo sostenere questa situazione per tre anni o per quanto tempo questi regolamenti vengano applicati. Penso che anche Ferrari e Red Bull siano nella stessa posizione. La Ferrari probabilmente più della Red Bull, come si poteva vedere nelle prove libere sta chiaramente lottando contro il porpoising e nessuno lo fa per migliorare le prestazioni. Riesco a malapena a vedere la zona di frenata per via di quei continui salti, non è una posizione molto comoda in cui trovarsi, quindi come gruppo F1 abbiamo bisogno di ripensare al progetto. È decisamente pericoloso correre così".

Al termine del Gran Premio, ci ha pensato Pierre Gasly, quinto classificato con l'Alpha Tauri, a ribadire il problema: "Quello che sta accadendo non è salutare. Ho dovuto sottopormi a sessioni di fisioterapia prima e dopo ogni turno fin dal venerdì perché i miei dischi spinali soffrivano molto. Il team mi ha detto: d'accordo, possiamo intervenire sul set-up, ma così facendo andiamo a compromettere la prestazione. Morale, sto mettendo in pericolo la mia salute per ottenere risultati. E lo farò sempre, perché sono un pilota e voglio che la macchina sia la più veloce possibile. Ma non credo che la FIA debba metterci in un angolo costringendoci a scegliere tra salute e prestazioni".

Parole pesanti quelle di Gasly e anche molto ficcanti e intelligenti: "Ne abbiamo discusso durante il briefing dei piloti, abbiamo avvisato la FIA del problema, cerchiamo di chiedere loro di trovare soluzioni perché non vogliamo ritrovarci a 30 anni a camminare con un bastone per colpa del porpoising". Come Hamilton e Russell, ha poi evidenziato la pericolosità che si era creata: "Gli specchietti tremavano in modo incredibile, non vedevo niente, lo sterzo tremava e capitava che la monoposto si muovesse da sola. A 330 orari non è facile controllarla. Penso che non si possa fare molto per questa stagione, ma sicuramente si potrà intervenire sul progetto tecnico per il 2023 per scongiurare definitivamente il porpoising".

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Giovedì 16 Giugno 2022 - Ultimo aggiornamento: 18-06-2022 11:43 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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