Michel Mouton con l'Audi Quattro alla Pikes Peak

Il mito della Pikes Peak, la corsa in salita più antica e prestigiosa del mondo

di Nicola Desiderio
  • condividi l'articolo

La chiamano “Race to the Clouds” ed è una della gare più antiche e folli della storia dell’automobilismo. È la Pikes Peak Hill Climb, disputata per la prima volta nel 1916 e giunta alla 96ma edizione che sarà corsa domani, sempre sul percorso che porta da 2.862 a 4.302 metri lungo 156 curve che si affacciano su strapiombi da brivido privi, tra l’altro, di parapetti o guard rail.

Dallo sterrato all’asfalto. Erano ancora di più terrificanti fino al 2002, quando l’intero tracciato era su sassi e sterrato. Dal 2002 in poi si è provveduto progressivamente ad asfaltarlo completando i lavori nel 2011. Oggi sembra anche incredibile che la Pikes Peak Hill Climb abbia fatto parte dal 1946 al 1970 del campionato Indy Car e dunque vi abbiano corso macchine e piloti che sono nella storia della 500 Miglia di Indianapolis e di altri famosi ovali. Non a caso, il cognome che compare più spesso negli annali è Unser: tra Louis (9), Robby (4), Bobby (10, record imbattuto) e Al (2) sono 25 le firme messe da una delle dinastie più famose del motorismo americano. L’unico cognome italiano (ma solo quello) che comprare è quello di “piedone” Mario Andretti che vinse nel 1969 mentre l’unica auto tricolore che può dire di aver vinto a Colorado Springs è la Maserati, vincitrice nel 1946 e nel 1947 con Louis Unser mentre Alfa Romeo e Ferrari ci hanno provato, ma senza mai riuscire.

La prima con un motore d’aereo. La Pikes Peak Hill Climb nasce nel 1916, 110 anni dopo che Zebelon Montgomery Pike, l’ufficiale degli Stati Uniti d’America, era arrivato alle pendici di un massiccio che gli indiani Arrapaho chiamavano “montagna larga”. A volerla fu Spencer Penrose, capitano d’industria e magnate mentre il primo a vincerla fu il 22enne Rea Lentz, insieme al suo meccanico Henry North, che guidava una Romano Special motorizzata con un V8 aeronautico di 402 pollici cubi (circa 6,6 litri di cilindrata) da 125 cavalli della Hall Scott Aviation. Il motivo di questa scelta è ovvio: solo un motore da aereo poteva affrontare altitudini che allora pochi velivoli si arrischiavano a raggiungere, figuriamoci un’automobile. Lentz vinse con un tempo di 20’55”6 ma già nel 1921 si scende sotto i 20 minuti, nel 1954 Keith Andrews a bordo della Joe Hunt va sotto i 15 minuti e nel 1968 Bobby Unser abbatte la soglia dei 12 minuti.

Record dopo record. Il primo a scendere sotto i 10 minuti è Nobuhiro Tajima che nel 2011 vince la sua settima Pikes Peak, 6 delle quali consecutive e tutte con la casa giapponese che è il costruttore più ufficiale più vittorioso a Colorado Springs. Solo la Chevrolet ha messo, in un modo o un altro, il proprio sigillo per 9 volte. La Toyota ha vinto 5 volte, si sono imposte 3 volte la Peugeot e l’Audi che sarà ricordata anche come la prima auto ad essere stata portata alla vittoria da una donna: Michèle Mouton nel 1985 che vince, avendo a fianco l’italiana Fabrizia Pons, anche l’anno successivo mentre il 1987 è il turno di Walter Röhrl, sempre alla guida dell’Audi Quattro che in quegli anni dominava i rally grazie all’innovazione della trazione integrale. E pensare che la prima donna ad aver corso la Pikes Peak era stata Terry Ives su Porsche, casa che è riuscita a vincere anche qui (1976 e 1981). Tra i nomi di spicco del mondo del rally che sono venuti a vincere sulle Montagne Rocciose ci sono anche Ari Vatanen (1988) e Sèbastien Loeb che nel 2013 venne con la sua Peugeot 208 T16 spinta da un V6 3.2 biturbo da 887 cv stabilendo il record assoluto di 8’13”878, alla media di quasi 148 km/h.

Il futuro è elettrico. Per le auto elettriche il record è invece di Rhys Millen – figlio di Rod, vincitore 5 volte – a volante della lituana e0 PP100, un mostro a 7 motori da 1.190 kW che nel 2016 ha fatto fermare i cronometri su 8’57”118 (oltre 134 km/h di media). Punta a batterlo la Volkswagen I.D. R Pikes Peak, la prima auto da corsa elettrica di Volkswagen, spinta da 2 motori da 500 kW complessivi e guidata dal francese Romain Dumas, vincitore già tre volte della Pikes Peak e 2 volte a Le Mans. Il prototipo ha già mostrato tutto il suo potenziale realizzando il miglior tempo nelle qualifiche.

  • condividi l'articolo
Domenica 24 Giugno 2018 - Ultimo aggiornamento: 25-06-2018 18:16 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti