ROMA – A trent’anni dalla sua scomparsa, il mito di Ayrton Senna è più vivo che mai. Le sue gesta, le sue vittorie, la sua passione, la sua guida funambolica sul bagnato e le imprese compiute al volante sono ancora vivide nella mente di tutti gli appassionati di automobilismo. Come una leggenda che viene tramandata di generazione in generazione, le imprese di Senna hanno travalicato la storia entrando dritto nel mito. Netflix ha quindi deciso di realizzare una mini serie dedicata al campione brasiliano cercando di raffigurare al meglio un personaggio così amato e, al contempo, carismatico.
Il Palazzo Pamphilj, sede dell’Ambasciata Brasiliana a Roma, ha aperto le sue porte per l’anteprima nazionale della serie. Un legame, quello tra Senna e la nostra nazione, fortissimo e indissolubile come ha tenuto a precisare lo stesso Ambasciatore Renato Mosca de Souza. Infatti il pilota di San Paolo, dopo aver corso inizialmente con il cognome paterno da Silva, scelse di adottare quello della madre di chiare origini italiane. L’ambasciatore, nella serata dedicata in onore di Senna, ha inoltre tenuto a ricordare l’amore che il pilota paulista aveva per il suo Brasile e l’affetto, tutt’ora presente, da parte dei suoi tifosi e connazionali.
L’intero progetto è di forte matrice brasiliana. Netflix ha collaborato con la casa si produzione Gullane per restituire al pubblico un prodotto ricco di particolari e il più attinente alla realtà. I registi Vicente Amorim e Julia Rezende sono riusciti nel perfetto equilibrio di mantenere un ritmo narrativo incalzante e, al contempo, raccontare i punti cardine della vita di Senna dal suo primo kart fino al fatidico Gran Premio di San Marino a Imola del 1994. A certificare l’autenticità dell’opera è stata la stessa famiglia Senna che, oltre a supervisionare il tutto, ha aperto le porte a uno scrigno enorme di ricordi, aneddoti e attimi di vita personale di “Beco” com’era scherzosamente soprannominato dai suoi cari.
La proiezione della prima puntata, in lingua originale, ha offerto il giusto antipasto per assaporare al meglio l’intera serie. Partendo da quel tragico primo maggio del 1994, la storia riavvolge il nastro fino a riportaci a un piccolo Ayrton intento a scorrazzare con il suo primo kart, costruito dal padre Milton Guirado Theodoro da Silva, magistralmente interpretato da Marco Ricca. L’azione si sposta di qualche anno, più precisamente nel 1979, in occasione del Campionato Mondiale di Kart dove Senna, secondo a pari merito con il vincitore Peter Koene, nostra già le sue doti di bravura assieme al suo forte temperamento.
Gabriel Leone, dopo aver impersonato Alfonso de Portago nel film “Ferrari” di Michael Mann, è riuscito a calarsi bene in un ruolo così difficile e ostico restituendo il carisma e la determinazione del campione brasiliano. Un esempio è la forte rivalità con il compagna di squadra del Team Van Diemen, l’argentino Enrique Mansilla, nel suo anno in Formula Ford. Oltre alla sua abilità di guidare, a trasparire è la sua meticolosità nella messa a punto della vettura. Leone ha inoltre mostrato rispetto e delicatezza nel raccontare Senna senza sfociare in possibili caricature.
Se le vetture sono riprodotte fedelmente, nelle loro sembianze e nelle loro livree originali, i circuiti sono stati in parte ricostruiti fisicamente e in parte grazie alla Computer Grafica della CGI. Anche le figure cardine attorno a Senna sono state rese al meglio. Unica licenza poetica, da parte di registi e sceneggiatori, è stata la figura della giornalista anglo-brasiliana Laura. Interpretata da Kaya Scodelario, la reporter avrà il compito di aiutare lo spettatore a seguire la carriera agonistica di Senna dal debutto nelle categorie minori fino alla Formula 1.
Disponibile sulla piattaforma di streaming Netflix la serie “Senna” nel corso di sei episodi, di circa cinquanta minuti ciascuno, ripercorrerà la carriera del pilota brasiliano dal kart, passando per la categorie propedeutiche, fino ad arrivare al mondo della Formula 1. In circa sei ore ci sarà la possibilità di rivivere la storia, per chi l’ha vista in presa diretta tra gli anni ’80 e i primi ‘90, o per far scoprire ai più giovani una figura leggendaria dell’automobilismo mondiale. La serie non si sofferma solamente sulla carriera sportiva del pilota, inclusi duelli e rivalità storiche come quella contro il quattro volte iridato Formula 1 Alain Prost, ma anche sull’aspetto umano tratteggiando una figura a volte inedita di Senna.