Frijns (Envision) “vola” sul bagnato. L'olandese il più veloce nelle prime libere dell'EPrix di Tokyo. Poi Mortara (Mahindra) e Günther (Maserati)
FE, sabato mattina alle 7 italiane il primo ePrix giapponese della storia. Jaguar e Porsche per il primato, Nissan per la storia
Tokyo ePrix, le Porsche rosa e le 100 gare in FE di Jaguar e di Mitch Evans
ROMA – Il team Jaguar Panasonic è stato il solo che abbia debuttato in Formula E nella scorsa stagione. Gli obiettivi sono inevitabilmente ambiziosi. Per un costruttore blasonato come quello britannico, del resto, non potrebbe essere diversamente. In qualche modo, considerata la proprietà, che è in capo a Tata, la sfida è anche una sorta di “derby” automobilistico indiano con Mahindra.
Dopo aver preso confidenza con il circuito nei 12 ePrix dello scorso campionato piazzando solo 6 volte uno dei due piloti fra i primi dieci, la scuderia ha già conquistato nei due ePrix di Hong Kong gli stessi punti dell'intera stagione 2016/2017, 27. In Asia ha celebrato anche il primo podio assoluto nella Formula E, ottenuto da Mitch Evans, lo neo zelandese confermato dal team dopo i risultati della sua stagione da esordiente. Per la Jaguar Panasonic anche la prima gara della quarta stagione era stata incoraggiante grazie alla quarta piazza di Nelson Piquet jr.
La scuderia ha ingaggiato il primo campione del mondo della Formula E, reduce da due campionati tutt'altro che esaltanti. Oltre al titolo iridato, il brasiliano ha già vinto due gare del circuito elettrico ed è salito cinque volte sul podio e Jaguar si aspetta che torni a frequentare i piani della graduatoria. Per il costruttore, la Formula E è importante per ragioni anche di marketing, forse più che per altre case.
Per accompagnare il debutto del primo modello elettrico, dal campionato 2018/2019 Jaguar lancerà un campionato monomarca (e monomodello) riservato alla I-Pace. Il circuito sarà articolato su 10 eventi. L'eTrophy sarà riservato a venti macchine si correrà in occasione delle gare di Formula E, sugli stessi circuiti.
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