Nella foto, Sebastian Vettel

L'Aston Martin non sa perdere: non arrivano i risultati e contesta alla FIA le nuove regole tecniche

di Massimo Costa
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Doveva essere la rivelazione del 2021 per poi divenire una serie contendente di Mercedes, Red Bull, Ferrari, nella rincorsa al titolo mondiale 2022 o 2023. Ma per ora, l'Aston Martin sta deludendo le attese. Il team che lo scorso anno si chiamava Racing Point cogliendo il quarto posto nella classifica costruttori, è in affanno. Il boss della squadra, Lawrence Stroll, con una brillante azione commerciale ha portato il nome Aston Martin in Formula 1, la livrea delle monoposto da rosa ha sposato il colore verde delle mitiche vetture inglesi, ma i risultati dopo le prime due gare di Sakhir e Imola, latitano.

Nonostante l'arrivo del quattro volte campione del mondo, la Aston Martin fatica ad entrare nella top 10 e fino ad ora solo Lance Stroll, figlio di Lawrence, ha recuperato qualche punto con un decimo e un ottavo posto nei due GP. Come mai la AMR21, questa la sigla delle monoposto, non ripete le prestazioni delle Racing Point del 2021? La similitudine con la Mercedes, e relative polemiche, è evidente anche questa stagione tanto che l'Aston Martin ne ha sposato anche le difficoltà incontrate in pista da Lewis Hamilton e Valtteri Bottas. Ma se il team di Toto Wolff ha le risorse per risolvere rapidamente problemi progettuali, in Aston Martin le cose sono ben diverse.

Ebbene, nei giorni scorsi, l'amministratore delegato nonché team principal di Aston Martin, Otmar Szafnauer, si è reso protagonista di una polemica pretestuosa. Secondo lui, la sua scuderia è stata penalizzata più di altre dai cambi regolamentari che hanno ridotto il carico aerodinamico, avendo una filosofia progettuale a basso "rake", ossia la differenza di altezza da terra fra anteriore e posteriore. L'Aston Martin pagherebbe la presunta volontà di tenere a freno la Mercedes, da cui deriva strettamente.

Szafnauer ha annunciato una richiesta di chiarimenti alla FIA, addirittura mirando a una marcia indietro a Mondiale in corso: ha solo dimostrato di non saper accettare il verdetto della pista. Szafnauer, che non escludeva azioni legali, ha poi ammorbidito la sua posizione bellicosa, dopo "un paio di incontri con la FIA". Forse è venuto a più miti consigli, spiegando: "A questo punto siamo abbastanza soddisfatti che tutti i passi corretti siano stati seguiti. Siamo ancora nel dialogo, stiamo cercando di capire che tutto sia stato fatto in modo corretto ed equo".

Ma a cosa si riferisce? Alle modalità con cui sono state approvate le regole tecniche 2021. I correttivi a fondo, diffusore e prese d'aria dei freni per tagliare circa il 10 per cento della downforce erano stati pensati per motivi di sicurezza, dovendo ridurre le sollecitazioni sui pneumatici Pirelli che, causa pandemia, sarebbero dovuti rimanere gli stessi del 2020 (e del 2019). Ma l'azienda italiana ha poi preparato gomme di costruzione più rigida, in teoria facendo venir meno quella necessità. Bene ha fatto Christian Horner, team principal Red Bull, a sottolineare la debolezza delle lamentele di Szafnauer: "Le regole sono state votate in modo unanime, prima di passare attraverso la F1 Commission e il Consiglio Mondiale. È un po' ingenuo pensare che, all'improvviso, possano venir modificate per il risultato di una singola gara (quella in Bahrain, ndr), dopo che è stata seguita tutta la procedura. Faccio fatica a capire".

In Bahrain, peraltro, ha vinto la Mercedes, che a Imola ha poi centrato la pole-position con Lewis Hamilton: la W12 a basso rake, dopo aver faticato nei test invernali, è tornata competitiva, dimostrando che la dicotomia fra i due concetti inizia a contare relativamente, quando ogni scuderia conosce meglio le proprie auto. In Aston Martin, quindi, bisogna semmai chiedersi se si è davvero lavorato nella direzione giusta, dopo aver beneficiato nel 2020 di un'auto "clone" della Mercedes 2019, innescando i malumori degli avversari e ricevendo una penalità dalla Federazione per il caso dei brake ducts. Nella sede della Aston Martin c'è da rimboccarsi le maniche, ma meglio farlo in silenzio.

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Martedì 27 Aprile 2021 - Ultimo aggiornamento: 29-04-2021 13:23 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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