Nella foto, Lando Norris

La McLaren ha ritrovato il podio a Imola con Norris, ma rimane il problema Ricciardo

di Massimo Costa
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E' stata una vera e propria resurrezione quella della McLaren a Imola. Il terzo gradino del podio è stato un gentile regalo di Charles Leclerc, ma si può dire che nulla è stato “rubato” da Lando Norris, brillantissimo protagonista per tutti i 63 giri del Gran Premio imolese. Già nella qualifica del venerdì, la McLaren ha messo il disco della riscossa con Norris capace di segnare il terzo tempo mentre Daniel Ricciardo ha concluso sesto. Poi, la gara sprint, con le due monoposto arancioni che si sono piazzate in quinta e sesta piazza assicurandosi la terza fila per il Gran Premio dell’Emilia Romagna. Norris al via è stato eccezionale balzando al terzo posto con una sensibilità di guida di alto livello in quelle condizioni di asfalto bagnato.

Disastroso invece, Ricciardo che ha provato a superare la Ferrari di Carlos Sainz, ma ha combinato un pasticcio totale finendogli contro. Se lo spagnolo si è subito ritirato, l’australiano è riuscito a ripartire, dovendo fermarsi ai box. Dopo di che, Ricciardo è rimasto costantemente in ultima posizione con una monoposto che, dopo quel contatto, non era più competitiva come ci si sarebbe aspettato. E così, mentre Ricciardo chiudeva la fila, là davanti Norris intelligentemente non ha resistito troppo a Leclerc, ed ha pensato a gestire il quarto posto.

Per lui, quasi una gara noiosa. Davanti erano troppo lontani da lui e ovviamente non ancora alla portata della McLaren, dietro rimanevano distanti quel tanto da non preoccuparlo. Alla fine, la terza posizione, certamente insperata, comunque un risultato che è capace di dare grande serenità ad una squadra che è consapevole di dover lavorare ancora duramente come ha ammesso l’ingegnere Andrea Stella: “Il nostro problema deriva dal telaio non certo dal motore Mercedes. E come noi, anche le altre squadre spinte dalla power unit tedesca hanno difficoltà nell’interpretare il telaio (il riferimento è alla stessa Mercedes, ad Aston Martin e Williams, ndr). Stiamo individuando le zone da migliorare, ma siamo consapevoli che ci sarà ancora tanto da fare. Sono felice per Norris, un pilota che si integra molto bene con la squadra, che ha dei valori notevoli ed ha dato grande fiducia a noi tutti legandosi alla squadra per lungo tempo. E anche nei momenti di difficoltà, offre sempre il suo supporto al team evitando polemiche”.

Norris è al suo sesto podio in carriera e anche lo scorso anno a Imola si era piazzato terzo, posizione che aveva conquistato al Red Bull Ring 2020 e 2021, a Montecarlo 2021 mentre a Monza lo scorso settembre si era piazzato secondo. La forza di Norris è anche nei numeri e nel confronto con Ricciardo, già ampiamente battuto nel campionato 2021 quando aveva ottenuto 160 punti contro i 115 dell’australiano. Questa stagione, il copione sembra ripetersi. Norris nelle ultime tre gare si è piazzato settimo, quinto e terzo ed ha già 35 punti comprensivi dei 5 della gara sprint. Ricciardo ne conta appena 11 grazie al sesto posto di Melbourne, unica volta che ha concluso nella top 10, e ai tre punti della corsa sprint imolese.

L’errore di Ricciardo subito dopo la partenza è piuttosto grave per quanto concerne l’economia dei punti della McLaren, che mantiene la quarta posizione nella classifica costruttori con 46 lunghezze (e ben 35 portati da Norris). E’ preoccupante come Ricciardo non riesca ad essere incisivo come ai tempi della Red Bull e anche della Renault, seppur la monoposto del costruttore francese fosse ancora meno competitiva. Un pilota della sua esperienza non dovrebbe farsi prendere dalla frenesia alla prima curva, soprattutto in una gara che si annunciava lunga, difficile, con il meteo che poteva cambiare in ogni momento le sorti del Gran Premio, con tutti i piloti partiti con le rain e prossimi a sostituirle con le slick. Serviva maggiore accortezza, che Ricciardo non ha avuto.

A fine gara, Daniel ha compiuto un bel gesto andando nella hospitality Ferrari per scusarsi con Sainz. Non sappiamo cosa si siano detti, i due si conoscono da lungo tempo essendo stati entrambi piloti Junior Red Bull prima di approdare in F1. Sainz sarà stato sicuramente schietto con lui, non si può rovinare tutto dopo 2 curve. Quando ritroveremo il “vecchio” Ricciardo? E’ da tanto tempo che ce lo chiediamo. Nel frattempo, Norris cresce sempre più, oramai gli ha anche portato via il ruolo di simpaticone del paddock che storicamente apparteneva all’australiano. Si è visto anche a Imola, come i ragazzi e le ragazze fossero abbagliati dal carisma del 22enne inglese e la sua presenza costante sui social media gioca a suo favore da questo punto di vista

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Venerdì 29 Aprile 2022 - Ultimo aggiornamento: 13:44 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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