Una delle gare sprint della scorsa stagione

Le 6 Gare Sprint in calendario del 2021 sono a rischio: il ricatto economico di alcuni top team

di Massimo Costa
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Sono state il punto della discordia per tutta la stagione 2021. Le cosiddette gare sprint o qualifying race, le "corsette" di trenta minuti disputate il sabato che la FIA e Liberty Media hanno voluto a tutti i costi introdurre in tre weekend di Gran Premi (Silverstone, Monza, San Paolo) ricavandone più critiche che esaltazione, sono a rischio per questa stagione. Incuranti del malessere degli appassionati emerso nei sondaggi voluti dalla stessa Liberty Media, per quest'anno di gare sprint nel calendario ne sono state inserite ben sei. Come dire, voi pensate quel che vi pare, ma noi facciamo a modo nostro. Ma a sorpresa, tutto si è bloccato. Non perché a qualcuno è venuto qualche dubbio sulla effettiva efficacia delle corse sprint, ma perché ad oggi manca l'intesa economica. Serve l'ok di otto squadre su dieci, ma Zak Brown, proprietario della McLaren, sostiene che "alcuni team, uno in particolare" tengono la situazione in stallo chiedendo un aumento del budget cap. In teoria per compensare i maggiori rischi di danni e incidenti che presentano le Sprint Qualifying, ma secondo Brown semplicemente per poter spendere di più, e avere un vantaggio competitivo sulla concorrenza.

I team indiziati di remare contro, così, sono inevitabilmente i più ricchi: Mercedes, Red Bull e Ferrari, costretti alle maggiori restrizioni da quando Liberty Media ha introdotto il tetto ai budget. E per avere la meglio potrebbero far leva sui voti delle rispettive formazioni satellite. Nel 2021, le tre Sprint Qualifying disputate a Silverstone, Monza e Interlagos hanno determinato una concessione di altri 450mila dollari sul budget cap, oltre a portare l'erogazione di introiti extra per 300mila dollari e una tolleranza di altri 100 mila come assicurazione per gli incidenti. In questa stagione il limite del budget cap è fissato a 143,6 milioni di dollari: la base di 140 è calibrata su 20 gare, ma il calendario 2022 è di 23, e i tre Gran Premi aggiuntivi sono stati valutati ciascuno 1,2 milioni. Liberty Media per quest'anno ha quantificato in 2,65 milioni di dollari l'aumento di budget cap comportato delle Sprint Qualifying, ma una scuderia (probabilmente la Red Bull) punta ad alzare l'asticella addirittura di 5. Da qui, l'empasse.

"È ridicolo e non ci sono motivi razionali dietro", ha commentato Brown senza mezzi termini. "La sfida è uguale per tutti, se capita di avere più incidenti, è un problema comune ed è parte dello sport: non si risolve semplicemente tirando fuori il libretto degli assegni". L'ipotesi più estrema sarebbe la rinuncia alle Sprint per quest'anno, riproponendole nel 2023 quando, dato che cambierà il sistema di votazione in Formula 1, sarà sufficiente la maggioranza assoluta. Ma poi, sottolinea Brown, "un paio di squadre dovrebbero spiegare ai fans perché non ci siano le gare sprint". In ogni caso, sarebbero davvero dispiaciuti tutti gli appassionati? Probabilmente no...

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Mercoledì 26 Gennaio 2022 - Ultimo aggiornamento: 09:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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