Audi R18 e-tron quattro

Audi, il dominio più lungo: alla signora
degli Anelli 13 delle ultime 15 edizioni

di Nicola Desiderio
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L’Audi va alla caccia della vittoria numero 14 alla 24 Ore di Le Mans con la R18 e-tron e ci sono tutte le premesse per farlo visto che la casa dei Quattro Anelli si è aggiudicata entrambe le prime due gare del WEC. Nonostante la denominazione sia identica a quella dello scorso anno, la R18 e-tron quattro è stata modificata profondamente nell’aerodinamica, nel sistema ibrido e nella gestione degli pneumatici.

Quest’ultimo aspetto giustifica apparentemente l’adozione del controllo elettronico di trazione mentre la veste esterna appare decisamente più snella, soprattutto nella forma delle pance laterali, con un frontale pieno di prese, deviatori e ali. I tecnici tedeschi sono convinti che vi sia ancora spazio per migliorare penetrazione e deportanza e ci hanno lavorato duro, sfruttando tutte le risorse del nuovo Motorsport Competence Center di Neuburg, attivo dallo scorso anno e nel quale lavorano 460 persone. Diversi anche i fari che impiegano matrice di Led e Laser, come lo scorso anno e come sulla nuova R8. Evoluzione significativa anche per la parte propulsiva composta ancora una volta da un motore a gasolio posteriore e da un motogeneratore elettrico collegato alle ruote anteriori.

Il V6 diesel ha una cilindrata di 4 litri come lo scorso anno e ha le bancate a 120 gradi al centro delle quali è piazzato il grande turbocompressore Garret, con turbina a geometria variabile a due ingressi tangenziali, che soffia fino a 4 bar. L’impianto di alimentazione è del tipo common rail a 3.000 bar e la potenza è cresciuta a 558 cv con oltre 850 Nm di coppia.

Il monoblocco ha funzione portante così come la scatola del cambio sequenziale a 7 rapporti, in fibra di carbonio e inserti di titanio, per dare manforte al telaio, anch’esso in composito. Sale anche la potenza del motogeneratore anteriore fino a 200 kW (+17%), così come la capacità del volano elettromeccanico che gira fino ad oltre 45.000 giri/min e riesce ad immagazzinare oltre 700 kilojoule.

Si tratta di un dispositivo sviluppato a suo tempo dalla Williams e portato per la prima volta in gara dalla Porsche 911 GT3 R Hybrid alla 24 del Nürburgring del 2011, adottato nel 2012 dall’Audi e pronto ad entrare in servizio sui bus londinesi che, grazie all’elettrovolano, potranno alimentare il sistema stop&start risparmiando fino al 30% del carburante. La R15 del 2015 così passa dalla classe di recupero minima di 2 MJ per giro a quella di 4 MJ. La potenza combinata del sistema è di 830 cv in accelerazione, ma il consumo è sceso del 2,5% dunque il guadagno in efficienza rispetto al 2006, anno della prima vittoria di Audi con il diesel, è stato di oltre il 40%.

Per regolamento la R18 e-tron quattro ha un serbatoio di 54,2 litri e un peso di 870 kg. Tra le altre particolarità tecniche ci sono lo sterzo ad assistenza elettromeccanica e lo specchietto retrovisore sostituito da un display Amoled collegato ad una telecamera posteriore. Ritoccati leggermente gli equipaggi delle tre vetture con i nove piloti tra i quali 5 già vincitori a Le Sarthe e 4 già iridati nelle corse di durata. L’Audi quest’anno dovrà fare a meno di mister le Mans, sua maestà Tom Kristensen (9 vittorie), ritiratosi alla fine del 2014.

La vettura numero 7 è guidata dal terzetto composto da Marcel Fässler (CH), André Lotterer (D) e Benoît Tréluyer, insieme per la sesta volta e vincitori di 3 edizioni, compresa l’ultima.

La numero 8 è affidata a Lucas Di Grassi (BR), Loïc Duval (F) e Oliver Jarvis (GB) mentre la numero 9 vede al volante il debuttante tedesco René Rast, Filipe Albuquerque (P) e Marco Bonanomi, unico italiano nella categoria LMP1.

In perfetta continuità con il passato anche la gestione tecnica e sportiva: il capo di Audi Sport è ancora l’immarcescibile Wolfgang Ullrich mentre in pista le vetture sono affidate al Team Joest.

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Venerdì 12 Giugno 2015 - Ultimo aggiornamento: 15-02-2016 17:14