Ferrari, il giorno dell'addio di Massa: «Non sono un pilota frustrato»

Ferrari, il giorno dell'addio di Massa. Felipe: «Non sono un pilota frustrato»

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MUGELLO - «Lascio la Ferrari tra due gare, dopo otto anni in F1: ma non sono un pilota frustrato». È felice di esser stato tanti anni col Cavallino (primo contratto nel 2001): ma al rientrante, sulle Rosse, Kimi Raikkonen consiglia di mettersi a «conoscere bene Fernando» Alonso, «perchè è un pilota molto forte», dice, mica per la convivenza in scuderia, come molti interpretano.

'Volemose bene', allora. Occhi lucidi al Mugello, autografi a go-go, il pubblico dei ferraristi che gli urla 'Grazie Felipe, è andata bene così, il babbo Luiz Antonio che scalpita sulla pit lane filmando tutto. E oltre 15.000 persone sotto la pioggia, per un tocco di immancabile malinconia a questo Ferrari Day 2013 dedicato al brasiliano di Maranello. C'è tutto per il saluto ai tifosi del Cavallino di Felipe Massa, il secondo pilota più longevo per 'militanza' a Maranello dopo Schumacher: l'hanno criticato molto e ora, tra due gare, Texas e Brasile, se ne va, forse alla Williams (ma sono i primi rumors del mercato piloti 2014, aspettiamo).

C'è tutto, o quasi, al Mugello: anche un graffio al, tra poco ex, compagno di squadra Fernando Alonso. Succede in conferenza stampa quando chiedono al brasiliano un parere su Kimi Raikkonen. Felipe non ce la fa a tenere la bocca chiusa e si sbilancia, dà un consiglio in 'due tempì, gioca: «Kimi conosce molto bene la Ferrari perché ci è già stato. Ma non conosce molto bene Fernando Alonso, quindi si metta in palestra, si prepari»: una pausa, pur breve, del pilota carioca provoca un gelo in sala.

È solo un attimo, tutti sanno che Massa ha reso meno dopo l'incidente del 2009, quando al Gp d'Ungheria prese sul casco una molla staccatasi dalla Brawn di Barrichello, e che in squadra con Alonso le cose non sono filate lisce. La pausa finisce e lui stesso prosegue in una voluta correzione di tiro: «Fernando è un pilota molto forte, molto veloce, non sarà facile per Kimi». E ancora: «Lui e Raikkonen sono due piloti che possono dare molto alla Ferrari». Il senso giusto era sportivo, dunque. 'Volemose bene' allora.

D'altronde Massa è un uomo contento, lo dice per prima cosa. «Una delle cose più importanti della mia vita è aver fatto parte della Ferrari per tanto tempo, più di quanto pensassi quando sono arrivato a Maranello». E ancora: «La scuderia Ferrari mi ha sempre fatto una grande impressione, arrivarci fu una cosa immensa». E comunque: «Non sono un pilota frustrato, sono un pilota e una persona molto felice di quanto passato con la Ferrari». C'è da crederci: con la Ferrari finora ha disputato 137 Gp di F1, facendo 11 vittorie e 15 pole, 14 giri veloci, sfiorando il titolo mondiale 2008, «il mio rimpianto più grande«, ammette ricordando il Gp del Brasile, dove rimase iridato appena 38 secondi, cioè finchè Lewis Hamilton fece un sorpasso in extremis nelle ultime centinaia di metri di gara e strappò il punto decisivo per battere Massa.

E le critiche degli ultimi tempi? «Le ho sempre accettate, anche se tante volte non erano giuste ed erano più di quello che dovevano essere». Oggi, però, solo 'ola' e standing ovation dei tifosi, e omaggi come quello dell'ad Fiat Sergio Marchionne arrivato apposta per lui in Toscana e trattenutosi ore nell'autodromo. Percepibile l'amicizia del presidente Luca di Montezemolo per l'ex adolescente portato in Ferrari a 19 anni, oggi 32enne, che da kartista sognava di andare come Senna e Piquet, e ci è riuscito. «Felipe Massa - ha detto Montezemolo - ha sempre dato il massimo, è un vero pilota della Ferrari e nella storia della Ferrari avrà sempre un posto».E comunque mai dire mai: «Felipe ha sempre dato il massimo alla Ferrari», ha detto Montezemolo, e «credo che le strade di Ferrari e di Felipe Massa avranno molte possibilità di tornare insieme»: i cancelli di Maranello saranno sempre aperti per Massa.

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Domenica 10 Novembre 2013 - Ultimo aggiornamento: 19-05-2016 06:37 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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