Lewis Hamilton e la crisi Mercedes, il distacco dalla Red Bull cresce e lui è scontento: «Non mi hanno ascoltato

Lewis Hamilton e la crisi Mercedes, il distacco dalla Red Bull cresce e lui è scontento: «Non mi hanno ascoltato

di Massimo Costa
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Come suo solito, Toto Wolff non ha usato giri di parole definendo il GP del Bahrain: “Uno dei peggiori da quando corre la Mercedes in Formula 1”. A preoccupare il Team Principal non è stato il risultato al traguardo, seppur non lusinghiero, ma la scarsa competitività della W14. Nonostante l’esperienza accumulata lo scorso anno, la squadra anglo-tedesca si trova nuovamente a dover fare i conti con una monoposto lontana dal vertice. Come se non bastasse, oltre al distacco dalla Red Bull, gli uomini Mercedes dovranno subire anche lo scomodo confronto con il team clienti Aston Martin.

L’illusione di aver risolto i problemi, riscontrati sulla W13 nello scorso campionato, è svanita già al termine della prima giornata dei test pre stagionali. Seppur scomparso il porpoising, anche la W14 si è mostrata quasi immediatamente una vettura non all’altezza della concorrenza. Decisamente instabile nelle curve, la freccia nera sul tracciato di Sakhir ha sofferto un marcato sovrasterzo, tanto da usurare anzitempo gli pneumatici. Problema in parte risolto nel weekend di gara, con un arrabbiato Lewis Hamilton che ha confermato un degrado delle Pirelli più costante.

La scelta di insistere sul concetto ‘zero-pods’ sembra ormai giunto al capolinea. Le conformazione a fianchi stretti della monoposto non riesce a generare il giusto carico aerodinamico, oltre a non far funzionare al meglio il fondo piatto. Inoltre, l’abitacolo leggermente avanzato, rispetto alle altre monoposto di Formula 1, comporta anche una diversa distribuzione delle masse che non è detto riesca a coincidere con il corretto bilanciamento aerodinamico della monoposto. L’unico punto positivo è l’incremento della velocità in rettifilo, grazie agli sviluppi apportati sulla Power Unit e l’utilizzo di ali più scariche.


Dando una lettura ai tempi siglati nelle qualifiche si nota che, a distanza di un anno, Red Bull ha guadagnato 9 decimi contro i soli 7 della Mercedes, mentre Aston Martin ha migliorato addirittura di oltre 2 secondi. Dati stratosferici se si considera che il team britannico utilizza Power Unit, cambio, idraulica e sospensione posteriore della Mercedes. In Bahrain a mancare è stato anche il passo gara: Hamilton ha concluso al quinto posto ad oltre 50 secondi dal vincitore Max Verstappen che, su una gara di 57 tornate, significa quasi un secondo rimediato al giro. Se Fernando Alonso ha conquistato il terzo gradino del podio, anche Lance Stroll è riuscito a intrufolarsi tra le due W14 battendo così George Russel.

Unica certezza, visto l’ottima performance delle Aston Martin AMR23, è l’affidabilità e la consistenza delle componenti meccaniche Mercedes. Ma se i motoristi di Brixworth (cittadina inglese dove sorge il reparto motori Mercedes) sorridono, nella sede di Brackley ci sarà da rimboccarsi le maniche. Escluso un problema di correlazione dati fra simulazione e pista, visto che Mercedes e Aston Martin condividono la stessa galleria del vento, l’indiziato principale è il direttore tecnico Mike Elliot. Il padre delle ultime due monoposto della Stella, oltre ad aver insistito sul concetto ‘zero-pods’, evidentemente ha posto degli obiettivi di crescita troppo poco ambiziosi rispetto la concorrenza. Anche per questo gli uomini di Brackley sperano in un maggior coinvolgimento da parte di James Allison.

Wolff ha stimato il distacco dalla Red Bull quasi raddoppiato rispetto la fine della scorsa stagione. Per questo motivo Mercedes correrà ai ripari cercando di modificare la W14 seguendo le monoposto più competitive. È logico pensare che, a parità di base tecnica, la prima indiziata sia l’Aston Martin a sua volta ispirata a Red Bull e Ferrari. Tuttavia non sarà semplice travasare i concetti della AMR23 sulla W14, non basta modificare le fiancate per far tornare la Mercedes competitiva. La conformazione del telaio, la diversa disposizione delle componenti sotto il cofano sono solamente alcune parti da tenere in considerazione per una modifica così radicale.

Già l’anno scorso le prove in galleria del vento della W13 con pance in ‘stile Red Bull RB18’ non avevano dato le risultanze sperate. Questa volta si spera che i tecnici siano riusciti a trovare i punti deboli per poter intervenire nella giusta direzione. In Mercedes hanno confermato che entro il GP di Imola vedremo una nuova W14. Tuttavia, oltre alla corsa contro il tempo, gli uomini di Brackley dovranno tenere conto anche della scure del budget cup. Fino a qualche anno fa in Mercedes era prassi portare, all’inizio della stagione europea, una vera e propria versione B. Vedremo se il circuito emiliano sarà un nuovo punto di partenza per il team tedesco o segnerà il definitivo abbandono della W14 per focalizzassi già sulla stagione 2024.

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Giovedì 9 Marzo 2023 - Ultimo aggiornamento: 14:51 | © RIPRODUZIONE RISERVATA