Nella foto, Lewis Hamilton

La Mercedes torna a sognare in grande, Hamilton e Russell pronti a dare battaglia

di Massimo Costa
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“Non me l’aspettavo proprio”, aveva detto George Russell dopo aver segnato un incredibile secondo tempo in qualifica, a poco più di due decimi dalla Red Bull-Honda di Max Verstappen e davanti di un decimo e mezzo al compagno di squadra Lewis Hamilton. Pareva frastornato Russell, mentre Hamilton, più abituato a certe situazioni, parlava del gran lavoro svolto dalla squadra per cercare di migliorare la W14. In effetti, nessuno si attendeva una prestazione del genere in qualifica da parte della Mercedes dopo tre turni di prove libere in cui non aveva particolarmente brillato. Ma sapranno riconfermarsi su questi livelli anche in gara, era la domanda del dopo qualifica? Certo, l’assenza di un Sergio Perez completamente fuori fase, per via (a suo dire) di un bilanciamento freni e subito fuori pista dovendo così partire ultimo, ha forse facilitato il compito ai due inglesi di Toto Wolff, ma non è poi mica così tanto sicuro che il messicano avesse potuto fare meglio delle due Mercedes in condizioni di monoposto perfetta.

Wolff, prima della gara, si era preoccupato di raffreddare gli entusiasmi affermando che la loro gara non era sulla Red Bull di Verstappen, ma su chi seguiva, Aston Martin e Ferrari. L’obiettivo, il secondo e terzo posto. Eppure, al via, Russell è scattato come se non ci fosse un domani ed ha bruciato il poleman Verstappen. Hamilton, indemoniato ed eccitatissimo nel ritrovarsi ruota a ruota con colui che nel 2021 gli ha soffiato l’ottavo mondiale (con l’aiutone del direttore di gara Michael Masi) dopo una battaglia durissima che passerà alla storia, ha infilato l’olandese alla curva tre con un sorpasso che dire eccezionale è poco.

Verstappen si è ben comportato in entrambe le fasi, non ha esagerato come poteva fare negli anni precedenti, probabilmente consapevole che la sua monoposto sarebbe comunque stata superiore di lì a poco. Il gioco di squadra dei due piloti Mercedes è stato notevole, con Russell, primo, il quale permetteva a Hamilton di utilizzare il DRS impedendo così a Verstappen si superarlo sfruttando a sua volta il DRS. In Mercedes, però, hanno confermato al mondo che non era sulla Red Bull la loro gara, quando hanno chiamato ai box Russell al giro 8, appena uscita la safety-car per l’incidente di Alexander Albon, per montargli le gomme dure in luogo delle medie.

Sfortunatamente per loro, poco dopo è uscita la bandiera rossa, situazione che ha completamente “fregato” Russell perché gli altri avrebbero sostituito le Pirelli durante la sosta in pit-lane. Wolff si è scusato con George, che raramente riesce a nascondere le proprie emozioni e più che avere un self control britannico, è molto latino nei suoi comportamenti tanto da affermare che “potevano anche vincere”. Hamilton ha quindi condotto la corsa dopo la seconda partenza, ma senza l’aiuto di Russell (quinto), non ha potuto fare granché per contenere la superiorità della Red Bull e dopo appena un paio di tornate, si è lasciato sfilare da Verstappen.

Al 18° giro, doccia fredda per Russell, costretto al ritiro con il motore in fiamme, cosa raramente viste in casa Mercedes. Peccato, perché l’inglesino aveva un gran passo e la terza posizione era certamente alla sua portata. Hamilton ha quindi sempre mantenuto la seconda piazza con Verstappen che aveva allungato anche fino a 10” di vantaggio. Bravo nel tenere a distanza la Aston Martin di Fernando Alonso, Hamilton ha avuto il suo jolly dopo la bandiera rossa, a 2 giri dal traguardo, per il botto di Kevin Magnussen. La partenza, con Verstappen e Hamilton in prima fila, questa volta non ha cambiato le carte in tavola, la Red Bull è rimasta davanti e niente è cambiato mentre dietro accadeva il finimondo.

E’ stato un piacere rivedere Hamilton sui livelli abituali, 38 anni e non sentirli minimamente. Quando Lewis, nello stanzino pre podio, seduto vicino ad Alonso, ha visto sul monitor il suo sorpasso a Verstappen al 1° giro, si è lasciato andare a un sorriso che diceva molto mentre Verstappen si è girato dall’altra parte, come offeso da quello sgarbo. I segnali inviati dalla Mercedes sono stati importanti. Solo un caso dettato dalla conformazione del tracciato cittadino di Melbourne o siamo davanti ai preparativi di una vera riscossa del team diretto da Wolff? Lo capiremo meglio a fine mese, a Baku, dove si disputerà anche la prima gara Sprint della stagione.

Di certo, in Mercedes non hanno mai nascosto che per Imola ci sarà una versione B della attuale W14, ma che nel frattempo saranno inserite novità a Baku e Miami. Hamilton è ora quarto nel mondiale piloti con 38 punti, sette in meno di Alonso mentre Russell è lontano con 18 lunghezze. Per Lewis è il primo podio 2023. La Mercedes, che a Jeddah aveva tratto vantaggio nella classifica costruttori dal ritiro di Lance Stroll con la Aston Martin, raggiungendola a quota 38 punti, questa volta ha visto una propria monoposto fermarsi a bordo pista. Oggi a me, domani a te. La sfida con il team clienti di Lawrence Stroll prosegue, ma davanti ci sono gli altri, secondi con 65 punti, 9 in più della Mercedes.

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Mercoledì 5 Aprile 2023 - Ultimo aggiornamento: 07-04-2023 20:21 | © RIPRODUZIONE RISERVATA