Le due Mercedes nei test precampionato di Valencia

Mercedes, una doppietta tutta ecologica. Lo squadrone della Stella vuole due titoli mondiali “sostenibili”: F1 e Formula E

di Mattia Eccheli
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ROMA - Per il primo successo su un anello cittadino della Formula E, la casa con la Stella ha dovuto attendere l’ultima gara, l’ePrix di Berlino del 13 agosto, della sua stagione d’esordio. Il 28enne Stoffel Vandoorne aveva già consegnato alla Mercedes-Benz Eq la vittoria nel circuito virtuale Race at Home Challenge, ma per una scuderia come quella di Stoccarda contano veramente solo i successi sull’asfalto. Il debutto della casa con la Stella nel campionato elettrico era stato anticipato nel 2018/12019 dalla scuderia statellite Hwa Racelab (salita sul podio a Roma con lo stesso Vandoorne), che oltre al belga aveva puntato anche sul britannico Gary Paffet.Nella sesta stagione, l’altra Freccia d’Argento a zero emissioni è stata affidata all’olandese Nyck de Vries (26 anni), che ha ottenuto il primo podio nell’E-Prix vinto dal compagno di squadra regalando al team una prestigiosa quanto rara doppietta, almeno in Formula E.

Considerata la striscia positiva della Formula 1, in casa Mercedes non esiste che un risultato: la vittoria. Anche in chiave commerciale, l’affermazione del marchio Eq, che contraddistingue i modelli a zero emissioni, è strategica. Con orgoglio, il costruttore ha già rivendicato il conseguimento della certificazione ambientale a tre stelle della Fia (Federazione Internazionale dell’Automobile) che ne attesta l’eco-impegno. Ian James, il responsabile della scuderia, ha precisato che «il lavoro per costruire una squadra più sostenibile non si esaurisce con il raggiungimento di questo status».

«Ci impegniamo – ha aggiunto - a seguire questo percorso nel 2021 e oltre, implementando le idee che possono fare la differenza». La casa di Stoccarda, che è inserita fra i costruttori ufficiali riconosciuti dalla Formula E, è impegnata anche come fornitore della scuderia monegasca Rokit Venturi, guidata dall’ex pilota britannica Susie Stoddart, moglie di Toto Wolff, il manager del “miracolo” sportivo di Mercedes-Benz. Se il buongiorno si vede dal mattino, la casa di Stoccarda è già sulla strada giusta anche dal punto di vista agonistico: nella sua stagione d’esordio ha contabilizzato il terzo posto nella classifica a squadre e il simbolico titolo di vice campione fra i piloti con l’olandese Vandoorne, che si è aggiudicato la volata finale dello scorso campionato.

A Valencia, le due monoposto con le insegne della Stella non sono state fra le più veloci, ma con i quasi 1.600 chilometri percorsi delle Frecce d’Argento a zero emissioni ingegneri, tecnici e gli stessi piloti hanno raccolto dati importanti per la messa a punto delle macchine. «Come scuderia avevamo un programma e abbiamo seguito quello senza preoccuparci di cosa facevano gli altri. Rispetto allo scorso anno è andata meglio: abbiamo avuto meno problemi ed abbiamo fatto passi avanti da molti punti di vista. A Diriyah sarà comunque molto diverso da qui», aveva commentato il belga. «Siamo fiduciosi, soprattutto grazie al forte finale della passata stagione» aveva concluso. Vandoorne e de Vries (che Toyota ha messo sotto contratto anche per il Wec) hanno completato 509 giri sul circuito di Valencia. Seppur per non più di qualche ora, il belga aveva cullato anche il sogno di rientrare in Formula 1 dopo l’eccellente stagione nel circuito elettrico.

La notizia della positività di Hamilton al Covid lo aveva raggiunto in Andalusia, che aveva lasciato con destinazione Bahrein. Vandoorne non si era lasciato impressionare dell’ipotesi: «Onestamente? Non ci pensato molto perché ero concentrato sui test di Formula E, che è la ragione per cui sono qui», aveva dichiarato. James si era spinto oltre: «Dobbiamo fare tesoro della buona partenza della scorsa stagione e se riusciamo a far quadrare ogni aspetto possiamo competere con le squadre migliori». «In questi mesi abbiamo lavorato per ridurre il gap che ci separa dagli altri team», aveva insistito. A Stoccarda si sogna il doppio titolo iridato, visto che da questa stagione anche la Formula E è ufficialmente campionato del mondo Fia.

«Sono soddisfatto dei nostri test – aveva osservato de Vries – anche se è naturalmente difficile capire a che punto siamo in termini di competitività, ma questa non era la nostra priorità». «Mi rendo conto che possa sembrare un luogo comune, ma siamo stati in grado di portare a termine il nostro programma e raccogliere tutte le informazioni di cui avevamo bisogno». I tempi migliori sono stati ottenuti nella terza tornata di prove, l’ultima, con una progressione legata anche alle condizioni meteo e della pista, inizialmente bagnata. Vandoorne ha girato i 1:12.219, mentre de Vries in 1:12.279, rispettivamente il diciottesimo e il ventunesimo tempo a poco meno e poco più di mezzo secondo dal più veloce. Per entrambi la velocità media è stata di 154,2 km/h.

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Domenica 14 Marzo 2021 - Ultimo aggiornamento: 15-03-2021 14:44 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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