ZAGABRIA – Craig Breen, pilota irlandese di rally, è morto oggi all'età di 33 anni (li aveva compiuti lo scorso 2 febbraio) in un incidente in Croazia in occasione di un evento che precede la quarta prova stagionale del mondiale di specialità in programma tra il 20 e il 23 aprile prossimi. La Hyundai Motorsport, la scuderia per la quale era tornato a correre quest'anno alternandosi a Dani Sordo al volante della i20 N, ha confermato la notizia, anticipata dalle autorità locali che avevano inizialmente evitato di diffondere il nome della vittima.

Figlio d'arte – il padre è Ray Breen, campione irlandese di rally -Craig Breen è finito fuori strada e ha sbattuto contro un palo rimediando ferite mortali. Il navigatore James Fulton, il connazionale di due anni più giovane subentrato a Paul Nagle dall'ultima gara dello scorso campionato, è rimasto illeso. In una breve nota Hyundai Motorsport si è dichiarata “profondamente addolorata” e ha espresso il proprio sincero cordoglio alla famiglia di Breen, agli amici e ai suoi molti tifosi aggiungendo che, allo stato attuale, non avrebbe rilasciato ulteriori dichiarazioni.

Nella classe regina del World Rally Championship Breen aveva esordito quest'anno in Svezia, dove si era piazzato al secondo posto conquistando anche la quinta posizione nel Power Stage. Con 19 punti occupava la sesta piazza nella classifica generale individuale davanti al compagno di squadra Sordo, settimo a quota 17, ma con due presenze. Nel 2022, con la M-Sport e al volante di una Ford Puma, aveva chiuso la stagione al settimo posto (miglior risultato di sempre) con 84 punti (mai così tanti) e due podi, su un totale di 9 in carriera.

Nel palmares del pilota irlandese che viveva in Italia, sul lago di Como, assieme alla fidanzata Tamara Molinaro, già campionessa europea di rally al femminile e attualmente impegnata nell'Extreme E come pilota ufficiale dell'organizzazione, figura anche il titolo mondiale WRC Super 2000 nel 2012. Con le varie scuderie, in carriera Breen ha guidato vetture dell'Ovale Blu, ma anche di Peugeot, di Citroen e, appunto, di Hyundai, che lo aveva richiamato dopo averlo avuto sotto contratto per tre anni, fra il 2019 e il 2021.