La Ferrari di Fernando Alonso sulla pista del Nurburgring

Nurburgring, Ferrari non graffia
Mercedes un passo indietro

di Giorgio Ursicino
  • condividi l'articolo

ROMA - Benedetto ingranaggio. Se a Silverstone Vettel non fosse stato tradito dal cambio anche il mondiale 2013 sarebbe andato. Ieri il tre volte campione in carica ha dominato per la prima volta il gran premio di casa sulle mitiche colline del Nurburgring e riportato il vantaggio in classifica a 34 punti. Senza la rottura in Inghilterra il divario fra il tedesco e Alonso sarebbe già di oltre 60 lunghezze. Un’eternità.

A distanza di soli sette giorni la formula gomme che elettrizza il rodeo della velocità rimescola ancora le carte con la sola Red Bull riesce a mantenere un rendimento costante. Dopo le incredibili esplosioni durante il Gran Premio di Gran Bretagna, la Pirelli ha cambiato la carcassa dei PZero posteriori rispolverando quella in kevlar del 2012 e la Mercedes, che dopo Barcellona si era messa a volare, ha di nuovo avuto problemi sul passo di gara. Sebastian precede sul traguardo le Lotus di Raikkonen e Grosjean che sono tornate sul podio dopo avere lottato fino in fondo per il gradino più alto.

La Ferrari fa peggio di una settimana fa, Fernando chiude quarto, Felipe si ferma di nuovo per un’uscita in frenata appena al quarto giro quando era ancora davanti al compagno. Lo stato di forma della F138, però, appare migliorato anche se la safety car entrata dopo l’incredibile attraversamento della pista a marcia indietro (e senza pilota) della Marussia di Bianchi nel punto più veloce del circuito ha ricompattato il gruppo e dato una mano al Cavallino. La scelta fatta sabato di rinunciare al giro di qualifica per partire con le gomme più dure, infatti, non aveva pagato e proprio nella fase iniziale della gara la Rossa ha incontrato le maggiori difficoltà: il ritmo era lento e il consumo elevato, tanto che Alonso è rientrato ai box al 14° giro.

Meglio le cose sono andate con il secondo treno di pneumatici duri (nuovi, mentre i primi erano usati) e soprattutto nel finale con le morbide e il serbatoio scarico: Fernando ha stabilito il giro più veloce e insidiato Grosjean fino alla bandiera a scacchi. Anche in Germania la Ferrari ha avuto un piccolo aiutino dalla fortuna poiché se Webber, che è arrivato sesto dietro Hamilton, non avesse perso una ruota ai box (ha colpito un cameraman inglese) durante la prima sosta, l’australiano avrebbe preceduto Fernando e forse lottato per la vittoria visto che Vettel ha accusato problemi al Kers.

Male la Mercedes che, dopo due vittorie in tre gare, sognava il tris sulla pista poco distante dalla sede di Stoccarda. Dopo la pole, invece, le gomme posteriori delle Frecce d’Argento hanno sofferto il caldo penalizzando il ritmo di gara e solo nel finale Lewis è tornato ad essere molto veloce (era più rapido di Vettel a parità di condizioni). Fra tre settimane si corre a Budapest, la pista più lenta dopo Montecarlo, un taboga dove non è facile superare e quindi partire davanti è ancora più determinante. La Ferrari lavorerà per essere più forte il sabato, la Mercedes per avere velocità anche in gara. Quella messa meglio appare però la Red Bull che spera in un nuovo aiuto della Lotus per trasformare l’allungo in una vera fuga.
Giorgio Ursicino

  • condividi l'articolo
Domenica 7 Luglio 2013 - Ultimo aggiornamento: 15-02-2016 23:53 | © RIPRODUZIONE RISERVATA