Un bolide del campionato mondiale offshore

Offshore, dove il coraggio pesa più del motore. Nel weekend il Campionato Mondiale fa tappa a Rodi Garganico

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Da oggi 3 luglio il Campionato Mondiale fa tappa a Rodi Garganico. In gara i migliori piloti al mondo, tra cui il leggendario Serafino Barlesi. Spettacolo assicurato tra le onde del Gargano.

Sfiorare le onde a 180 all’ora, virare a 160, resistere a curve da 4G con la temperatura che tocca i 60 gradi dentro l’abitacolo. Questa non è solo una gara, è l’Offshore, la disciplina motonautica dove ogni centimetro d’acqua può fare la differenza e dove il vero motore è il coraggio.

Le acque di Rodi Garganico diventano teatro di uno degli appuntamenti più attesi della stagione: il Campionato Mondiale Offshore Classe 3D e il Campionato Italiano Classe 5000, per il Grand Prix Regione Puglia – Trofeo Città di Rodi Garganico – Memorial Mario Paolo Masiero. Uno spettacolo ad alta velocità che riunisce i migliori piloti internazionali in una cornice mozzafiato, con tracciati disegnati a pochi metri dalla costa per coinvolgere da vicino il pubblico.

Velocità e tecnica: l’Offshore si corre (e si vola) così
Nato come disciplina d’altura, oggi l’Offshore si corre in tracciati brevi e adrenalinici, tra boe, onde e strategie. Ogni equipaggio è composto da due piloti: uno al timone, l’altro alle manette. La partenza è lanciata, con le barche in fila dietro lo starter pronte a liberare tutta la loro potenza al segnale verde. A quel punto inizia una gara che è pura tensione, tra sorpassi al limite e manovre millimetriche a velocità impressionanti.

La Classe 3D, protagonista a Rodi, può raggiungere i 180 km/h, con virate mozzafiato a oltre 160 km/h. I numeri parlano da soli: fino a 5 kg di liquidi persi in una sola gara, battiti cardiaci sempre tra i 160 e i 180 bpm, e la costante necessità di trovare l’assetto perfetto tra vento, mare e motore. Per questo l’Offshore è considerato uno degli sport motoristici più estremi in assoluto.

Barlesi, il mito che non smette di vincere
A dominare la scena anche quest’anno c’è lui: Serafino Barlesi, 72 anni, autentica leggenda vivente della motonautica. Dopo aver vinto a Trani il titolo europeo Classe 3D, torna in acqua con il copilota svedese Joakim Kumlin per difendere la leadership mondiale. “In cabina si corre a 180 battiti al minuto. È una lotta contro la velocità, il mare e il caldo. Alla fine perdi anche quattro chili. Ma lo rifaresti mille volte”, racconta Barlesi, che vanta 5 titoli mondiali, 8 europei e 12 italiani, con 154 podi in carriera. Un record costruito con allenamenti da maratoneta e una mente da stratega del mare.

Una sfida tra sport e territorio
“Siamo orgogliosi di ospitare una competizione di tale livello e di mostrare al mondo la bellezza del nostro territorio”, ha dichiarato il sindaco Carmine D’Anelli, mentre il presidente della Federazione Italiana Motonautica, Giorgio Viscione, sottolinea come “la scelta di Rodi Garganico confermi la crescita di uno sport che sa coinvolgere territori e comunità con grande impatto”.

A sostenere l’evento anche la Regione Puglia, insieme al Porto di Rodi Garganico, guidato da Marino Masiero: “L’Offshore dimostra che la motonautica italiana è viva e può essere un modello per il rilancio di tutte le discipline del settore.”

Il programma del weekend
Dopo le tappe di Trani e Cervia, Rodi è l’ultima fermata italiana prima dei titoli finali. Il programma è intenso:
Venerdì 4 luglio: prove libere e short race*
Sabato 5 luglio: sessioni di rifinitura in acqua
Domenica 6 luglio: la spettacolare Long Race e, a seguire, il Red Carpet e le premiazioni

Uno sport che unisce tecnica, spettacolo e passione. Uno scenario naturale che si presta a emozioni forti. E un campionato che promette colpi di scena. L’Offshore mondiale è pronto a scrivere una nuova pagina di velocità sul mare del Gargano.

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giovedì 3 luglio 2025 - Ultimo aggiornamento: 18:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA