Nel finale del Gran Premio di Singapore, è apparsa inusuale la scelta del team Racing Bulls di richiamare ai box Daniel Ricciardo, che vagava nelle ultime posizioni, per montargli gomme soft e rimandarlo in pista per cercare di realizzare il giro più veloce. Per quale motivo la squadra diretta da Laurent Mekies ha optato per questa inusuale scelta, in quanto essendo fuori dalla top 10 non avrebbe comunque ricevuto il punto addizionale? Lo stesso Mekies ha giustificato tale opzione per dare un "premio" a Ricciardo, per essere nell'albo d'oro del GP di Singapore, probabilmente la sua ultima gara in Formula 1 in quanto dovrà lasciare spazio a Liam Lawson in futuro. Ma il motivo per cui la Racing Bulls ha cercato con così dedizione la realizzazione del giro più veloce, sembra debba essere ricercata altrove e non nella bontà di Mekies nei confronti di Ricciardo. Il movente di tale scelta, è stato quello di togliere il punticino che spetta a chi realizza il giro più veloce se conclude la gara tra i primi dieci, a Lando Norris, in piena corsa per la conquista del mondiale contro la Red Bull di Max Verstappen.
Al giro 48 dei 62 in programma, Lando Norris aveva strappato il gpv a Charles Leclerc, che lo aveva siglato due tornate prima. L'inglese della McLaren aveva fissato il tempo sull'1'34"925, il monegasco della Ferrari in precedenza aveva ottenuto il crono di 1'35"371. Al 59° giro, Max Verstappen ci ha provato a spingere di più, ma si è fermato sul tempo di 1'35"967. In quel frangente, Ricciardo aveva già infilato la corsia box e dopo un giro di lancio, al 60° passaggio ha stampato il crono di 1'34"486. Gomme soft, serbatoio ormai vuoto, in quelle condizioni è facile anche per una Racing Bulls rifilare mezzo secondo alla imbattibile MCL38 di Norris. Subito al muretto McLaren hanno capito che il giochetto della Racing Bulls era stato sollecitato dal box della Red Bull. Per chi ancora non lo sapesse, la ex Toro Rosso ed ex Alpha Tauri, è il secondo team del gruppo Red Bull che è sempre stato una sorta di bacino per accogliere e lanciare in F1 i giovani allevati dal programma Junior Red Bull diretto da Helmut Marko. Negli anni, vi sono state polemiche infinite riguardanti il travaso di informazioni tecniche, da un team all'altro, ma tutto si è sempre svolto all'interno delle regole FIA. Come del resto quanto accaduto a Singapore.
La Red Bull poteva fermare Sergio Perez per tentare di strappare il gpv a Norris, ma il messicano, in decima posizione, sarebbe uscito dalla zona punti e dunque non avrebbe portato quel punticino utile al team nella classifica costruttori. Ecco allora la scelta di chiedere ai cugini della Racing Bulls di fermare Ricciardo. Ovviamente non ci sono prove di questo, la nostra è una supposizione, ma probabilmente non lontano dalla realtà. Norris si è quindi visto togliere un punto che può risultare fondamentale nella rincorsa al titolo iridato. Tutto nelle regole, per carità, ma ci si chiede se ha ancora un senso l'applicazione di concedere un punto in più per il giro più veloce in gara quando si possono creare questi artifizi poco etici e ben lontano dal senso sportivo.
Ora, verrà da sorridere. Quando mai l'etica e la sportività sono stati alla base della Formula 1? Mai, è la risposta. Questo non ha ovviamente impedito a Zak Brown, team principal McLaren, di sollevare la questione perché vi è stata una chiara collusione tra due diverse squadre, seppur sotto il tetto di una unica proprietà. Ma non vi sono appigli per Brown da presentare alla FIA. Non c'è una regola che impedisca a una entità di possedere due squadre, non c'è una regola che impedisca all'ultimo in classifica nel corso di un Gran Premio di fermarsi per montare gomme soft ed ottenere il giro più veloce anche se non porta punti, ma giusto per il "gusto" di togliere il punticino aggiuntivo a chi lo meritava.
Rimangono le laconiche parole del team principal della McLaren, Andrea Stella: "Dobbiamo lavorare di più per assicurarci che questa nostra rincorsa al titolo non si concluda con la differenza di un punto. Non avevo previsto che si potesse verificare una cosa del genere, non pensavo che la massima priorità della Racing Bulls fosse quella di cogliere il giro più veloce in gara senza ricevere alcun punto".