Il neozelandese Hayden Paddon sarà al volante della Hyundai

Rally Regione Piemonte-Alba, ​al via nel weekend. Crugnola punta al bis dopo il Ciocco

di Franco Carmignani
  • condividi l'articolo

C’è grande aspettativa per la seconda gara del Campionato Italiano Rally Sparco, il Rally Regione Piemonte-Alba. Andrea Crugnola che ha dominato al Ciocco, è atteso alla riprova di questa gara, nel cuore delle Langhe,  che in breve ha saputo conquistarsi il favore dell’intero ambiente.  L’edizione 2023 prenderà il via venerdì 14 alle 15.30 ad Alba, dove un’ora più tardi ci sarà prima prova speciale di 2,9 km valevole come power stage.

Sabato il grosso della gara, con sette prove, tutte su asfalto, che porteranno il totale dei tratti cronometrati oltre i 100 km. Sono 95 gli iscritti. Oltre a Crugnola, e ai suoi rivali italiani per il titolo, De Tommaso e Andolfi, spiccano i nomi del norvegese Mad Østberg e del francese Stephane Lefebvre con le le Citroën C3, come il campione d’Italia, mentre il neozelandese Hayden Paddon sarà al volante della Hyundai. Ad Alba c’è anche l’esordio stagionale nel CIAR SPARCO di Giandomenico Basso alla guida di una Skoda.

Sarà sicuramente una gara coi fiocchi. L’ambiente è anche concentrato nella ricerca di giovani talenti da proiettare nel mondiale. Il programma CIAR Junior Sparco 2023 della Federazione con 12 ragazzi al volante delle Renault Clio  partirà nella gara successiva la Targa Florio. Ma sarà possibile tornare ai tempi di Biasion? Chissà sentiamo da un osservatore privilegiato come Niccolò Bellazzini di SPARCO,Title Sponsor del campionato da tre anni.

“Un’esperienza senz’altro positiva. Certo il rally in Italia non se la passa alla grandissima, così il nostro contributo è anche in termini di mediaticità per dare lustro alla specialità. SPARCO è un brand conosciuto in tutto il mondo come tale vuol essere d’ausilio per creare un’attenzione mediatica sul nostro campionato, che con pochi italiani che corrono nel mondiale e giovani speranze non pervenute sta perdendo un po’ di smalto.

Ma il rally è una specialità ancora viva?

E’ molto viva. Il nostro impegno è quello di contribuire a creare un’attenzione maggiore sul CIAR, che ha una storia gloriosa e importante, con piloti che poi hanno vinto il mondiale. Però negli ultimi decenni a partire dagli anni novanta c’è stato un impoverimento di partecipanti. Noi, comunque ci impegnamo affinchè possa esserci un miglioramento, però occorre che i piloti partecipino poi a delle serie a carattere internazionali, e questo è un po’l’auspicio che mi sento di fare.

Parliamo di programmi come quello che sta svolgendo Giovanni Trentin in Estonia

Sicuramente. C’è anche Valentino Ledda, che pure farà il campionato dei Paesi Baltici, c’ è Da Pra nel Campionato Europeo.

La scelta di convogliare le risorse su pochi piloti che corrono nelle serie internazionali piuttosto che il sistema  di elargire a  pioggia è apprezzabile. Poi bisognerà vedere. Però io giudico dall’esterno, ma come strategia la ritengo più lungimirante. Passiamo allo specifico di Sparco, parlando di tecnologia che oggi ha raggiunto dei livelli impensabile solo qualche anno fa. E’ il rally che trasferisce ricerca, materiali, ecc alla F1 o viceversa.

Rispetto alla F1, il rally è un’attività completa. Noi come Sparco per quanto riguarda il rally forniamo anche tutto l’equipaggiamento della vettura: sedili, volante, cinture, in qualche caso il roll-bar, E poi c’è l’equipaggiamento del pilota. Nella F1 è diverso, sono vetture monoposto con delle peculiarità specifivhr che decidino i costruttori e la Federazione. Il fornitore esterno si limita al pilota, la tuta, l’underwear, scarpe, guanti, caschi... Sulla vettura l’apporto che può dare un’azienda come SPARCO è relativo alle cinture, quindi è limitato rispetto al resto della vettura. Per il “driver”  si lavora sul peso. Con Red Bull siamo stati scelti come partner tecnico, perchè siamo stati in grado di fornire un equipaggiamento più performante come peso rispetto al precedente fornitore.

In termini più tecnici siamo riusciti a fornire al pilota abbigliamente e cinture, risparmiando mezzo kg. Sembra poco, invece per una F1 mezzo kg “pesa” tantissimo, e questo è motivo d’orgoglio, perchè i nostri reparti ricerca e sviluppo  sono stati in grado di realizzare dei materiali omologati FIA, ma allo stesso tempo molto prformanti per il peso”. “Visti i progressi realizzati questi anni, impensabili neanche tanto tempo fa, cosa c’è ancora da migliorare nel settore motorsport  che tipo di ricaduta ci può essere sull’automobile di tutti giorni?”

  “Negli ultimi cinque anni la FIA introdotto degli standard molto severi che hanno aumentato il livello di sicurezza del pilota e delle vetture, ma anche i costi creando ulteriori difficoltà d’accesso. Sappiamo che il motorsport non è per tutti, ma dobbiamo cercare comunque di facilitarne l’accesso. Noi di SPARCO nonostante gli aumenti che derivano dalle norme sempre più severe e dai costi di R&D (Research and Dvelopment) delle materie prime e dei trasporti, e di tutta la situazione congiunturaleee, abbiamo sostanzialmente mantenuto gli stessi prezzi dell’anno scorso, rinunciando a qualcosa sul nostro margine per favorire l’accesso al motorsport. Però è una misura che possiamo mantenere per un anno, massimo due.

Poi occorrerà uno sforzo comune per mantenere i livelli d’accesso, evitando che diventi uno sport d’elite, trasformandosi in un entertainment per pochi. Bisognerà prestare la massima attenzione. Noi confidiamo che si facciano molte gare, cui partecipano amatori e grandi campioni. Seinvece si fanno meno gare, con una pertecipazione risicata di quei pochi che dispongono di un budget, le gare sono sempre più corte, il pubblico ce n’è sempre di meno, e tutto l’interesse è convogliato sulla F1 o su le altre grandi gara, dove pochi partecipano e sono solo professionisti, non credo che si faccia un grosso servizio al motorsport nel suo complesso. E’ quello che mi sento di dire in questo momento, come produttore di equipaggiamenti e sicurezza per automobilisti e automobili.

Per quanto riguarda il ritorno, noi investiamo circa il 10% del fatturato in sponsorizzazioni di ogni tipo, dalla F1 a scendere. L’investimento sul CIAR riguarda un intero campionato e non una singola scuderia, e ci ha permesso di avere un ritorno importante sul nostro brand”.

  • condividi l'articolo
Martedì 11 Aprile 2023 - Ultimo aggiornamento: 12-04-2023 14:51 | © RIPRODUZIONE RISERVATA