Michael Schumacher

Schumi cosciente da Grenoble a Losanna
Ma il suo recupero potrebbe durare anni

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LOSANNA - Durante il trasferimento in ambulanza dall'ospedale di Grenoble (Francia) al centro di riabilitazione dell'ospedale universitario di Losanna (Svizzera) - circa 200 chilometri - Michael Schumacher era cosciente, ha tenuto quasi sempre gli occhi aperti, non ha parlato ma ha comunicato con i sanitari attraverso dei lievi cenni del capo.


Lo scrive il giornale svizzero Blick che ha contattato la società incaricata del trasporto. Il viaggio è stato organizzato in gran segreto, fornendo un nome falso. Inoltre, il personale addetto al trasferimento dell'ex pilota di formula uno ha dovuto consegnare i telefoni cellulari per garantire la massima privacy. Secondo quanto riporta il giornale svizzero, gli addetti al trasporto hanno riconosciuto a fatica Schumi, apparso molto dimagrito.

«È un piccolo miracolo», Sebastian Vettel, campione del mondo di Formula 1, gioisce per le novità relative alle condizioni di Michael Schumacher. L'ex pilota tedesco è uscito dal coma in cui si trovava da circa 6 mesi, dopo il gravissimo incidente sciistico avvenuto il 29 dicembre sulle nevi francesi di Meribel. «È per distacco la miglior notizia possibile. Un passo enorme che mi dà tanta felicità», dice Vettel al magazine Sport Bild. «Sembra proprio un piccolo miracolo, in particolare se si ripensa alle notizie drammatiche dei mesi scorsi. Auguro il meglio a lui e alla sua famiglia, devono andare avanti con tanta forza», aggiunge il pilota della Red Bull.

Michael è a Losanna, a pochi chilometri da casa. Ma dopo l'euforia per la notizia del risveglio, si resta con la sensazione che il campione tedesco a questo punto sarà più lontano. Di lui si saprà sempre meno. La riabilitazione potrebbe durare anni, magari tutta la vita. Intanto è la tedesca Bild a strappare qualche informazione sul campione della Formula 1: comunica attraverso gli occhi, talvolta aperti, reagendo soprattutto alla sua Corinna. La donna che per 169 giorni ha affrontato quotidianamente 170 km per il marito in coma. Ne è valsa la pena, scrive il tabloid. Che poi rivela: in questi 5 mesi di letto, ha perso 20 kg, ora pesa 55 (è alto 1,74 cm).

Al momento dovrebbe riuscire addirittura a respirare, a tratti, con le sue forze: ha bisogno ancora del sostegno delle macchine, ma non è attaccato a queste per la sopravvivenza. La fisioterapia per lui è già iniziata a Grenoble, ora si va avanti. Si interrogano neurologi esperti della materia, per capire che tipo di battaglia abbia di fronte a sè l'atleta: va riattivato il contatto col paziente, la comunicazione sì-no. Dovrà imparare di nuovo a ingoiare, per non strozzarsi con la saliva. Passo dopo passo, la nuova vita di Schumi potrebbe correre lungo questo percorso ad ostacoli.

«La riabilitazione può durare due tre anni, ma anche tutta la vita, perchè il cervello è in grado di imparare fino alla morte», dice uno degli esperti consultati dai tabloid. La stampa svizzera esulta per il rientro: «Schumi è di nuovo qua!», quella tedesca grida al «miracolo Schumi». Risuonano i messaggi di gioia degli amici. Ma in serata trapela dall'accampamento dei media costruito davanti alla clinica di Losanna anche una sottile frustrazione. E si dà il via alle speculazioni: perchè non è stato portato nel centro specializzato di Basilea?

Mentre qualche fotografo sogna, davanti alla clinica, l'immagine sensazionale del campione che torna a sorridere. L'entusiasmo dei reporter viene smorzato dalle richieste di riservatezza già esplicitate: non ci saranno informazioni sul prosieguo della riabilitazione, è stato chiarito dal suo entourage. Su Schumi potrebbe calare il silenzio a lungo. E in questo scenario, festoso e malinconico assieme, suonano particolarmente sagge le parole scritte da Franz Josef Wagner, che gli ha dedicato la “letterina” quotidiana sulla Bild: «Bentornato eroe coraggioso!», è il saluto. Poi però non lo immagina di nuovo in pista: «Caro Michael Schumacher, lei è sveglio. Lei sente. Per sei mesi è stato in un mondo buio chiamato coma. Per me Michael Schumacher è un bucaneve, che con la testa rompe il ghiaccio».

«Nel cervello di Michael Schumacher si devono trovare insieme milioni di pensieri - continua -. Che cosa sono gli alberi? Cosa è un mazzo di fiori? Sono le stelle uccelli che volano più in alto? Cosa è un'auto? Che significa il cinguettio degli uccelli? Caro Michael Schumacher, si prenda il tempo necessario. Per lei sarà un nuovo inizio». Poi dice di voler «scrivere ancora una frase». È nel cuore di molti: “Grazie Dio per aver salvato Schumi”.

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Mercoledì 18 Giugno 2014 - Ultimo aggiornamento: 05-04-2016 06:18 | © RIPRODUZIONE RISERVATA