lance Stroll

Stroll sta vivendo la peggiore stagione della carriera. La Aston Martin di papà Lawrence lo licenzierà?

di Massimo Costa
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Tra i piloti che stanno deludendo le attese in questi primo otto Gran Premi del 2022, c'è Lance Stroll. Fino a Baku, il primo della lista "nera" era sicuramente Daniel Ricciardo, ma in Azerbaijan l'australiano della McLaren ha saputo risalire la china con una prestazione interessante, in linea con il compagno Lando Norris, e concludendo finalmente in zona punti, ottavo. Prima di Baku gli era riuscito una sola volta di concludere in top 10, sesto a Melbourne. Chi invece proprio non ingrana con le nuove monoposto a effetto suolo, sembra essere il canadese della Aston Martin (oltre a Mick Schumacher). Questa stagione, Stroll sta offrendo come non mai prestazioni sotto le aspettative. In qualifica, a parte Miami, ha sempre perso il confronto con il compagno di squadra Sebastian Vettel (con il tedesco che ha saltato i primi due appuntamenti per Covid) ed è riuscito a farsi battere a Sakhir anche dalla riserva Nico Hulkenberg.

Stroll ha conquistato 2 punti, frutto di due decimi posti ottenuti a Imola e Miami mentre Vettel ne conta 13 grazie all'ottavo posto di Imola, al decimo di Montecarlo e al sesto di Baku. Proprio sul tracciato cittadino in cui si è corso domenica 12 giugno, Stroll è apparso in crisi nera sbagliando in qualifica due volte e risultando una sorta di fantasma in gara. E dire che proprio a Baku aveva stupito tutti nell'ormai lontano 2017, salendo sul terzo gradino del podio con la Williams, mentre altre due volte è riuscito a ottenere due terzi posti: a Monza e Sakhir nel 2020 con la Racing Point. Anno, il 2020, in cui ha raggiunto il massimo siglando una storica pole a Istanbul con tanto di pioggia.

La carriera di Lance è stata segnata dal padre Lawrence, ricchissimo, che non gli ha mai fatto mancare nulla. Ma alla fine, il ragazzo canadese con i risultati ottenuti ha cancellato la nomea di figlio di papà, vincendo la F4 italiana nel 2014 nell'anno del debutto e la F3 europea alla seconda stagione. Poi, il salto diretto in F1 con la Williams, dove è rimasto due anni finché il padre ha acquisito la Force India nell'agosto 2018 e a partire dal 2019, Lance fa parte del team di famiglia, prima chiamatosi Racing Point, poi Aston Martin. Si è così verificato il primo caso nella storia della F1 in cui un pilota gareggia per un team di proprietà del padre.

Stroll ha spesso dimostrato di meritare un sedile in F1, i risultati sopra citati lo confermano e su 108 Gran Premi disputati, ha concluso in zona punti 34 volte. Ma questa stagione, Lance non ingrana proprio. Certamente la monoposto non è competitiva come ci si aspettava, ma Vettel sta dimostrando che qualcosa di buono si può sempre spuntare. Stroll invece, fatica, commette errori, è fuori dai giochi che contano. La Aston Martin è un team che grazie agli investimenti di Lawrence Stroll e dei suoi soci, si è ristrutturato notevolmente dal punto di vista dello staff tecnico, a breve avrà la nuova sede, le ambizioni sono elevate. Ma sta montando l'imbarazzo nel vedere che le prestazioni del "figlio del capo" sono pessime. In un mondo quale è quello della F1 in cui non si perdona nulla, un marchio prestigioso come quello dell'Aston Martin non può certo permettersi un pilota di 23 anni che va a corrente alternata e che viene battuto con costanza dal compagno di squadra ormai 35enne.

Si era parlato nei giorni scorsi di un possibile ritiro dalle corse di Vettel, ma il tedesco ha appoggiato in pieno il progetto Aston Martin e se i risultati miglioreranno, difficilmente si arrenderà. Si era vociferato anche dell'arrivo di Fernando Allonso, ma pare in vista un rinnovo con Alpine. Piuttosto, se Lance proseguirà con queste prestazioni, Lawrence dovrà mettersi una mano sul cuore e mettere a piedi il figlio per accogliere un pilota. Bussiness is bussiness, ma mister Stroll arriverà a tanto? 

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Giovedì 16 Giugno 2022 - Ultimo aggiornamento: 15:59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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