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Si temeva che accadessero "ribaltoni" storici, litigi, spaccature clamorose, addirittura addii alla Formula 1. Invece no. Dopo la burrasca di parole, minacce, accuse, il nuovo Patto della Concordia che sarà valido dal 2021 al 2025, è stato firmato da tutti i dieci team presenti nel Mondiale F1. Ad anticipare la firma erano state tre squadre: McLaren prima di tutte, poi Ferrari e Williams, le tre realtà con maggior storia sulla griglia di partenza. Ma questa mattina, Liberty Media ha confermato che anche gli altri sette team hanno aderito al progetto economico e sportivo del futuro della Formula 1. Un successo travolgente per Chase Carey e compagnia che hanno lavorato sul Patto del Concordia per mesi, pur con il problema stringente dell'emergenza Coronavirus e un calendario della stagione 2020 tutto da rifare. "Avevamo detto che a causa della pandemia il Patto della Concordia avrebbe richiesto più tempo per essere definito, siamo felici che ad agosto sia arrivata un'intesa con tutti i dieci team", ha infatti rimarcato il presidente Chase Carey. Il quale, completata questa missione, dovrebbe prossimamente fare un passo indietro dal ruolo di vertice occupato in questi anni.
"L'accordo assicura la sostenibilità a lungo termine della F1, e assieme alle nuove regole tecniche che entreranno in vigore dal 2022, ridurrà le disparità finanziare e prestazionali fra le squadre, aiutando a livellare lo schieramento, e a creare gare più combattute. Questo attirerà più appassionati, a beneficio di ogni team, permettendo di continuare la crescita globale della F1", è il messaggio del comunicato diffuso Liberty. "Sono orgoglioso di come tutte le parti coinvolte abbiano lavorato insieme negli ultimi mesi per i migliori interessi dello sport", ha invece commentato Jean Todt, presidente della FIA. Ma non è un mistero che fra le squadre, inevitabilmente, non siano mancate divergenze di vedute. Non più di due settimane fa Toto Wolff, capo della Mercedes, minacciava di non firmare, insoddisfatto del trattamento ricevuto dai dominatori dell'attuale epoca. "Siamo quelli che ci perdono di più", affermava l'austriaco. "La Mercedes ha dato il suo contributo, è competitiva in pista, e ha il pilota di maggior appeal. In queste trattative sento che non siamo stati considerati come doveva essere". Ma alla fine il Patto è stato raggiunto.
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