Max Verstappen

Tutto gira storto per Verstappen che è diventato nervoso, irascibile e frustrato. Nel GP del Belgio il riscatto?

di Massimo Costa
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Dire che è nervoso non rende l’idea. Max Verstappen sta per esplodere? Il duello con Lewis Hamilton lo sta pian piano sfibrando portandolo su quel livello di sfida mentale che pochi possono sostenere? Dall’incidente di Silverstone al dopo gara di Budapest, il pilota olandese del team Red Bull ha dovuto sopportare situazioni a cui non era certo abituato. A partire dalla sensazione di malessere quando è uscito dalla sua monoposto distrutta alla Copse, alle visite a cui è stato sottoposto all’ospedale di Coventry, poi le polemiche a distanza con Hamilton, le accuse al rivale di non essere stato rispettoso nei suoi confronti. E ancora, la telefonata ricevuta da Lewis per cercare di chiarirsi, le polemiche sulla stampa e la TV, i partiti che si sono creati sui social media. Insomma, troppo per Verstappen, non ancora abituato a giocare la partita su questi livelli, lui che trova il suo habitat naturale soltanto quando è al volante. E ancora, la Red Bull stessa, che di certo non ha contribuito a rasserenarlo aumentando il livello di rissa con la richiesta alla FIA di rivedere la penalità inflitta ad Hamilton a Silverstone, con l’idea di modificare il risultato finale del GP di Gran Bretagna. Abbiamo prove inedite e inconfutabili, aveva detto battagliero Christian Horner, ma il giovedì pre-Budapest, nella video conferenza che si è svolta tra le parti, il castello di carte della Red Bull è crollato. Nulla di nuovo insomma, per i commissari sportivi, e niente è cambiato.

Si è quindi creato un senso di accerchiamento per Verstappen e la convinzione che abbia raggiunto il limite della sopportazione è emersa nella conferenza stampa di sabato, quando qualche collega è tornato a fare domande su quanto accaduto a Silverstone. Ci sono tanti modi gentili, professionali, per non rispondere a una domanda che si ritiene antipatica, ma Max ha scelto quello sbagliato, peggiore, attaccando in maniera spropositata il giornalista e mostrando tutto il suo livore. Al suo fianco, Hamilton quasi sogghignava, sospeso tra un senso di stupore per quell’aggressività e la sensazione che il suo rivale stia arrivando a un punto di rottura. Già in qualifica, Verstappen non è parso il solito Verstappen, con quel terzo tempo che lo ha relegato in seconda fila, addirittura dietro a Valtteri Bottas e di poco davanti a Sergio Perez. Non ha guidato in maniera fluida come di solito gli viene spontaneo. L’olandese arrivava da quattro pole consecutive e quest’anno Bottas aveva fatto meglio di lui una sola volta a Portimao, quando il finlandese aveva azzeccato la pole. Ma a Budapest, solo terzo, nonostante una monoposto che gli avrebbe permesso di lottare per la pole. Va detto che con Hamilton dopo la qualifica c’è stato un sano scambio di complimenti, che rende onore a entrambi.

Poi, ecco la gara. Altro motivo di tensione, la pioggia che ha mandato all’aria la strategia della Red Bull. Verstappen infatti, avrebbe dovuto utilizzare le gomme soft, mentre Hamilton e Bottas davanti a lui sarebbero scattati con le medie. Quindi si prevedeva un primo giro infuocato, con Max obbligato a sfruttare la maggior aderenza derivante dalla mescola morbida delle sue Pirelli, e al contrario, i due piloti Mercedes che si sarebbero dovuti difendere. E invece, la pista bagnata lo ha costretto a montare le gomme intermedie come tutti gli altri e a rivedere completamente i piani. Partito bene, secondo dietro ad Hamilton dopo il disastroso avvio dalla prima fila di Bottas, Verstappen mentre stava per impostare la prima curva si è visto piombare addosso Lando Norris, tamponato dal finlandese. E da lì è partito un calvario durato due ore e mezzo. La sua RB16B era fortemente danneggiata, ma poteva affrontare la gara. Nella pausa decretata dalla bandiera rossa, Verstappen si sentiva frustrato, incredulo per essere nuovamente stato coinvolto in un incidente. Scuoteva la testa Max quando è tornato dentro il suo abitacolo, prevedendo che si sarebbe trovato ad affrontare una corsa in condizioni penose, con tanto sovrasterzo, sottosterzo, instabilità del bilanciamento e chi più ne ha ne metta. Faticava a superare la Haas di Mick Schumacher, tanto per rendere l’idea. Un dramma sportivo, psicologicamente impossibile da sopportare per lui.

Con tenacia ha comunque lottato, dando tutto in maniera quasi commovente e raggiungendo il decimo posto, poi divenuto nono per la squalifica a Sebastian Vettel, ma alla fine era distrutto. Non avevamo mai visto Verstappen così a pezzi dopo un Gran Premio. Si è isolato e seduto in un angolo del retro box, affranto mentre beveva qualche bevanda zuccherata (ma a dire la verità anche Hamilton è apparso spossato, come raramente capita, per l’inseguimento effettuato da ultimo a terzo). Distrutto fisicamente e mentalmente, arrabbiato per aver perso la leadership del mondiale, Verstappen ha catapultato tutta la sua rabbia nuovamente ai microfoni dei media accusando pesantemente Bottas con parole irripetibili. Dimenticando che anche lui ha spesso rovinato la gara a qualche altro pilota… L’errore del finlandese è stato grave certo, ma in condizioni di pista bagnata non è raro vedere questo tipo di incidente alla prima curva. Ma per Verstappen, teso come una molla e poco lucido, era inconcepibile comprenderlo. La sua fortuna è che ora c’è quasi un mese di riposo per riposare mentalmente, lontano da tutto e da tutti. E ricominciare da Spa con le pile di nuovo cariche e quella serenità che lo ha portato a domare Hamilton e la Mercedes fino alla gara sprint di Silverstone. Ma sarà veramente così?

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Giovedì 5 Agosto 2021 - Ultimo aggiornamento: 06-08-2021 17:24 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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