
Unicredit al volante di Ferrari, al via partnership F1. Vigna: «Spirito di innovazione ed eccellenza»

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Unicredit si riserva un posto d'onore in Scuderia Ferrari, stringendo una partnership premium con il Cavallino Rampante. Le due società hanno presentato l'intesa già annunciata a settembre 2024 con la promessa di rivelare i dettagli dell'accordo in un grande evento che si terrà a marzo a Milano. La partnership prende il via in concomitanza con l'arrivo nella Scuderia Ferrari, la prossima settimana, del sette volte campione del mondo Lewis Hamilton. L'entusiasmo è alto da entrambe le parti. "È un grosso vantaggio per noi e Unicredit», commenta l'amministratore delegato di Ferrari Benedetto Vigna, secondo cui la banca e la casa d'auto lavoreranno con lo stesso «spirito di innovazione ed eccellenza».
«Chiamiamolo ottimo investimento», afferma il ceo di Unicredit Andrea Orcel, che assicura di voler andare «oltre la solita partnership» e spiega: «Saremo più chiari a marzo», ma «abbiamo in mente di fare qualcosa per i nostri clienti da un punto di vista funds». L'unione di intenti si riflette nella visione sull'anno appena iniziato, così se per Unicredit il 2025 si apre con «molte attese e molte difficoltà, ma le supereremo. Siamo molto ottimisti», Ferrari resta «con le quattro ruote per terra e impariamo sempre, da tutti», sostiene Vigna.
L'intesa è suggellata da un simbolico scambio di doni: Orcel regala a Vigna un'azione di Unicredit, mentre il ceo di Ferrari dona al numero uno di Piazza Gae Aulenti l'elemento aerodinamico della carrozzeria della monoposto in cui sarà presente il logo della banca. La presentazione della partnership è anche l'occasione, per Orcel, per ribadire di essere «una banca italiana». Un messaggio indiretto per la parte dell'esecutivo che invoca la golden power per scongiurare l'ingresso in Banco Bpm, sostenendo che Unicredit non sia una banca tricolore.
«Crediamo nell'Italia, ma anche nell'Europa e vogliamo portare il meglio che l'Italia ha all'estero. Se questo vuol dire non essere italiani mi dispiace molto», sottolinea Orcel rivolgendo le sue critiche anche a Bruxelles che passerebbe «troppo tempo a esasperare le diversità e troppo poco a unirsi per creare un blocco economico che crei opportunità per tutti». Quando al confronto con Intesa Sanpaolo ribadisce: «Tutti vogliono vedere una contrapposizione tra Intesa e Unicredit», ma i due istituti «hanno modelli diversi». Unicredit, comunque, è pronta a «sorprendere ancora» il mercato con i propri risultati.