
Verstappen stoppa i rumors sull'addio alla Red Bull: «Mi accostano a Mercedes e Aston Martin, tutti parlano tranne me...»
Mentre il mondiale di F1 si prepara a vivere il quinto appuntamento stagionale, nel paddock del Jeddah Corniche Circuit tiene banco il futuro di Max Verstappen, il pilota più ambito in griglia. Voci dalla pancia del Circus affermano che il campione del mondo avrebbe già deciso di non rispettare la scadenza del contratto che lo lega, fino al 2028, con la Red Bull. L'olandese potrebbe sfruttare una «clausola di rendimento» che, di fatto, stabilisce l'obbligo per la scuderia di fornirgli una macchina che lo metta sempre in condizione di lottare per vincere. Invece, Suzuka a parte, fin qui la vettura dell'olandese si é dimostrata molto inferiore alla McLaren, ma piuttosto lontana anche dalla Mercedes. Così la possibilità di perdere Max si fa sempre più concreta, come ha ammesso Helmut Marko, consulente per gli sport motoristici della Red Bull, che si é detto «molto preoccupato».
I dubbi di Max nascono soprattutto dal cambio di regolamento dell'anno prossimo, quando Red Bull passerà dai motori Honda alle power-unit prodotte in proprio, con tutte le incognite del caso. In conferenza stamp, Verstappen si è presentato ai microfoni al fianco di Fernando Alonso (Aston Martin) e Isack Hadjar (Racing Bulls). Ed ha parlato del weekend che lo attende: «In Bahrain abbiamo faticato in termini di bilanciamento e non so quanto potremo migliorarlo qui. Ci sono più curve ad alta velocità, c'è un asfalto diverso. Spero che potremo essere più competitivi». Poi però non ha potuto evitare le domande sul proprio futuro e sui timori di Marko: «Non so perché dica questo, onestamente. Io cerco solo di continuare a lavorare e migliorare la macchina. Il Bahrain non è stato facile per noi ed eravamo molto delusi, ma lavoro ogni settimana per migliorare la nostra situazione. Sto pensando di lasciare Red Bull? No, io mi concentro sulla guida e voi concentratevi sul commentare le gare. Non c'è altro di cui parlare», ha risposto, rivolto ai giornalisti.
«Mi accostano a Mercedes e Aston Martin, perché non Ferrari? Tutti parlano tranne me...». Un tema che rimarrà di attualità anche dopo l'Arabia Saudita. Alonso, intanto, ha negato di sentire l'olandese come una minaccia: «Le voci che accostano un campione del mondo ad un team come il nostro dimostrano la bontà del progetto che stiamo intraprendendo - ha detto lo spagnolo -. Io guiderò finché mi sentirò veloce e competitivo. Rimarrò qui anche dopo la fine di carriera come pilota. Accoglierei bene Max come compagno, ma non penso che accada». Ha invece parlato nel paddock Charles Leclerc: «Mi piace tanto questa pista, ma qui serve... coraggio, per non usare una parola brutta». «Averne paga anche in qualifica perché bisogna rischiare. Dobbiamo mettere tutto insieme. Sono motivato e non vedo l'ora - ha detto a Sky Sport -. Ho parlato nella scorsa settimana della direzione in cui sto spingendo e sembra quella buona. Ma questo non vuol dire sia per l'eternità". «Vincere in Arabia Saudita? Bisogna renderlo possibile, e tutti stanno lavorando in pista e in fabbrica a Maranello, anche se ora é più difficile rispetto alla fine dello scorso anno - ha aggiunto il pilota della Ferrari -. Spero che i risultati arrivino a breve per puntare a dove vogliamo arrivare».