Nella foto, Sebastian Vettel

Vettel, l'amore infinito per la Ferrari e quell'obiettivo iridato mancato: «Ringrazio i tifosi per il loro supporto»

di Massimo Costa
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C'è tanto amore per la Ferrari nelle parole che Sebastian Vettel ha concesso a Sky Sport per il saluto di fine 2020. Il quattro volte campione del mondo F1, nei sei anni trascorsi col team italiano ha sfiorato la vittoria iridata nel 2017 e 2018, ma nelle ultime due stagioni ha raccolto poco perdendo il passo rispetto al compagno Charles Leclerc, commettendo diversi errori, una serie di "sviste" iniziate nella fase decisiva del campionato 2018 che gli sono costati punti decisivi nel confronto con Lewis Hamilton. Tanti tifosi Ferrari, negli ultimi tempi lo hanno criticato perdendo di vista l'aspetto umano del personaggio Vettel, che invece è rimasto ben radicato tra gli uomini di Maranello. Nonostante sia stato incredibilmente licenziato con pochissimo tatto dal team principal Mattia Binotto e dal presidente Ferrari John Elkann ancora prima dell'avvio del campionato 2020 (cosa mai vista in F1 e che ha inevitabilmente portato Seb a correre in una situazione di disagio non ideale), il pilota tedesco è stato un vero gentleman in ogni situazione.

Accusato dalla dirigenza Ferrari di non avere accettato un ribasso economico del contratto in vista del 2021, quando Vettel ha avuto la possibilità di parlare con la stampa, ha respinto con classe tale affermazione in quanto non assolutamente vera, costringendo il team principal Binotto a una figuraccia mondiale perché ha dovuto ammettere che non era andata come lui stesso aveva raccontato. Questa è oggi la Ferrari... Nonostante tale assurda situazione, Vettel non si è mai scomposto e nei giorni scorsi ha raccontato: "Credo di avere appreso tantissimo negli anni in Ferrari, sia come pilota sia come uomo, nell'interagire con le persone, con la cultura italiana, sulla Ferrari e sull'Italia come paese. Conserverò tante di queste cose. Non ho mai fatto distinzioni sulla divisa che si indossa, conta molto di più quello che c'è sotto. Quando sono arrivato a Maranello, era certamente per quel colore rosso, ma ora che vado via, contano le persone".

Vettel spiega il rapporto con il suo ingegnere, Riccardo Adami, col quale aveva lavorato ai tempi della Toro Rosso: "È stato importante averlo come pilastro perché ci conoscevamo già, mi ha capito in ogni situazione". Poi, due parole anche su Maurizio Arrivabene, team principal Ferrari nei suoi anni d'oro in Ferrari: "Credo che dall'esterno non sia stato compreso bene, non era facile lavorare con Sergio Marchionne. Metteva forte pressione e con Maurizio non è sempre stato gentile. Ma penso che Arrivabene abbia davvero un grande cuore". Vettel lascia la Ferrari con il rammarico di non aver raggiunto l'obiettivo iridato, proprio come era capitato a Fernando Alonso, benché lo spagnolo abbia lasciato Maranello tra mille polemiche. "Tutto acccade per una ragione. Tornare indietro per aggiustare le cose ti potrebbe dare più vittorie, ma non l'esperienza. E nella vita l'esperienza è quella che plasma il futuro. Quest'anno è andato così, ho ricevuto tante critiche dall'esterno, a volte certamente giuste, ma in altre occasioni proprio no".

Sul fatto di essere stato licenziato prima dell'avvio della gara iniziale del 2020, Seb ha spiegato: "Questo ha creato numerose domande, ma ho potuto riflettere. Ho discusso con mia moglie, con gli amici, con le persone più vicine a me, su cosa volessi fare, e come. La risposta è stata quella di cercare di dare il meglio con i risultati, ma soprattutto, ho tratto insegnamento da ogni aspetto". E adesso parte la nuova avventura con l'Aston Martin ex Racing Point: "Sono emozionato, è un nuovo capitolo nella mia vita, nella mia carriera, sarà bello ricominciare da capo in una scuderia giovane. Non vedo l'ora di dare il mio contributo, anche insieme a Lance Stroll, per aiutarlo come posso, e crescere insieme". Infine, Vettel ha voluto salutare e ringraziare i tifosi Ferrari di tutto il mondo: "Ho sentito il sostegno dei fans, in un modo così bello che mi ha sorpreso. Ci sono cose che si dimenticano, perché si guarda alla prossima gara, sempre in avanti, ma i ferraristi sono bravi a ricordare. Di questo devo essere grato, perché ho avuto il loro supporto. Questa riconoscenza è bella, mi fa sentire onorato".

 

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Domenica 3 Gennaio 2021 - Ultimo aggiornamento: 05-01-2021 10:58 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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