Le due Virgin di Formula E

Sir Branson, intuito e visione: Virgin torna in prima persona nella Stagione 5 di FE

di Cristiano Chiavegato
  • condividi l'articolo

ROMA - Sir Richard Charles Nicholas Branson, raggruppa nel suo Virgin Group almeno 400 società. E, ovviamente, è stato presente anche nel motorsport prima come sponsor. Ma come si è presentata l’occasione per entrare in Formula E non se l’è lasciata sfuggire. Ha creduto nel progetto sin dall’inzio ed è convinto che il “Mondiale elettrico” avrà un successo enorme.

L’eclettico imprenditore inglese era entrato in Formula 1 nel 2009. «Fui molto fortunato - ha raccontato Branson - avevo ricevuto una telefonata da un amico che mi aveva parlato della Brawn GP che avrebbe disputato il Mondiale con Button e Barrichello. Mi disse anche che quella monoposto era competitiva. Decisi di mettere un po’ di soldi con il marchio Virgin almeno per la prima gara in Australia. Conquistammo il primo e il secondo posto, così continuai per tutta la stagione. Poi il team venne venduto. Provai da solo poi, continuai con la Marussia, ma non funzionò. Successivamente il mio collaboratore Alex Tai venne da me e mi consigliò di lasciare quell’ambiente e di entrare nel mondo delle corse con auto elettriche. È stato incredibilmente eccitante, il campionato cresce molto rapidamente, ogni stagione porta nuove iniziative. Penso che entro pochi anni, se la F1 continuerà con le stesse regole, la Formula E la sorpasserà».

Sir Richard ha guidato personalmente per divertimento le sue monoposto spinte da batterie a Silverstone in pista e anche per la strade di New York. Ma sono state, ovviamente solo esibizioni. Il compito di portarle in gara è affidato al pilota inglese Sam Bird, 31 anni e all’olandese Robin Frijns. Il primo corre anche con la Ferrari 488 GTE nel Mondiale Endurance ed ha frequentato in precedenza quasi tutte le formule minori, assumendo anche nel 2012 il ruolo collaudatore per la Mercedes in F1. Entrato in FE già nel 2014 è sempre stato fra i migliori, terzo in classifica generale la scorsa stagione. Il suo compagno di squadra Frijns, ventisettenne, è stato considerato molto veloce da giovane quando vinse il titolo pur essendo un debuttante nella Formula 3.5 Renault nel 2012, cosa che in precedenza era riuscita soltanto a Robert Kubica sette anni prima.

Da allora è stato collaudatore per la Sauber in F1 e aver disputato qualche gara nell’endurance con l’Audi. È in FE dal 2015, ed ha corso per due stagioni per il team Andretti. La squadra Envision Virgin Racing ha una solida organizzazione. Il direttore un francese, Sylvain Filippi, ha lavorato per diverse case automobilistiche, specializzandosi nelle vetture elettriche. Dal 2014 è il responsabile del team. «Dopo quattro fantastiche stagioni in cui abbiamo ottenuto 7 vittorie e 19 podi, abbiamo deciso di intraprendere una nuova strada. Sin dall’inizio il nostro obiettivo nella serie è stato quello di lavorare con un costruttore senza, però, produrre direttamente le auto da corsa. Ci aspettiamo di battagliare per il titolo a partire da questa stagione».

La squadra si è separata dalla DS Performance, ed ha allestito le proprie vetture montando la power unit Audi e-tron FE05. Il team manager è l’inglese Leon Price, ex capo meccanico con esperienze in diverse categorie, mentre Chris Gorne, direttore tecnico, ingegnere laureato alla Coventry University, si occupa della gestione degli specialisti, del simulatore e della preparazione dei piloti. Lo scorso anno, nella classifica Costruttori, la Virgin si classificò terza alle spalle proprio dell’Audi Sport ABT tedesca e della cinese Techeetah con propulsione Spark-Renault Z.E. che conquistò il titolo piloti con Jean-Eric Vergne.

  • condividi l'articolo
Giovedì 14 Febbraio 2019 - Ultimo aggiornamento: 12:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti