
WEC, Peugeot centra la top-10 della 6 Ore di Imola tra contatti, penalità e strategie complicate

WEC, Peugeot: il risultato finale della 6 Ore di Spa non rende merito al potenziale della 9X8

WEC, Peugeot centra la top-10 della 6 Ore di Imola tra contatti, penalità e strategie complicate

Jansonnie (Peugeot): «Imola pista che richiede compromessi, dobbiamo essere bravi sulle strategie»
IMOLA – Sotto un cielo carico di nubi e davanti a oltre 65.000 spettatori, è iniziata la seconda tappa del FIA WEC. Una pista iconica quella che sorge in riva al Santerno, dove ogni sorpasso è una scommessa e ogni errore rischia di diventare un ostacolo insormontabile. In questo contesto difficile e altamente competitivo, il team Peugeot ha chiuso la 6 Ore di Imola con un piazzamento nella top-10. Risultato che, per quanto non rispecchi il potenziale espresso in qualifica, racconta una gara di resilienza, di episodi sfortunati e di strategie giocate al millimetro.
Al via, entrambe le Peugeot 9X8 LMH hanno guadagnato una posizione: Paul Di Resta, al volante della numero 93, si è ritrovato sesto al termine del primo giro, mentre Loïc Duval, sulla vettura numero 94, ha completato il primo passaggio in decima posizione. Un inizio incoraggiante per entrambi, che nei primi stint hanno tenuto duro nel gruppo degli inseguitori, affrontando la lotta ruota a ruota fino al primo pit stop, arrivato attorno al 34° giro per la numero 93 e poco dopo per l’altra Hypercar del Leone.
Per Di Resta, però, la prima sosta si è rivelata più complicata del previsto: attardato nella corsia dei box da un'altra vettura, ha perso secondi preziosi ed è rientrato in undicesima posizione. Ma il vero colpo di scena è arrivato una ventina di giri più tardi, quando la vettura è stata colpita da una Hypercar rivale, finendo in testacoda e precipitando fino al 14° posto. Una situazione difficile dalla quale Di Resta è riuscito a risalire fino alla dodicesima posizione prima di lasciare il volante a Jean-Eric Vergne.
Nel frattempo, la 9X8 numero 94 era riuscita a entrare nella top-10 dopo la sua sosta, ma l’avvio non era stato privo di intoppi. Come ha sottolineato Duval al termine della corsa: «Partire dall'11° posto non è mai facile, ma ho ottenuto una buona partenza nel gruppo. Avevamo una strategia leggermente diversa, risparmiando carburante per prolungare il più possibile il primo stint. Sfortunatamente, abbiamo ricevuto una penalità di 10 secondi per contatto. Il mio secondo stint è stato buono, con un po' di degrado delle gomme, ma la macchina era abbastanza costante e competitiva».
Quando il testimone è passato a Malthe Jakobsen, la missione era chiara: rimontare in zona punti. Il giovane pilota danese ha risposto con una serie di giri veloci che lo hanno riportato in top 10, a dimostrazione del potenziale della 9X8 sul passo gara soprattutto su pista libera. Allo stesso tempo, Vergne ha cercato di dare il massimo nel suo turno di guida, pronto a massimizzare le residue possibilità di un piazzamento importante.
Un momento chiave si è verificato nella seconda metà della gara con l’entrata in scena di una Virtual Safety Car. Un episodio che ha permesso di ottimizzare le strategie di sosta per entrambe le vetture, consentendo cambi pilota e scelte di pneumatici in condizioni più favorevoli. È così che Stoffel Vandoorne, sulla vettura 94, e Mikkel Jensen, sulla numero 93, sono saliti a bordo per il run finale. Le due Hypercar francesi hanno seguito approcci diversi per la gestione delle gomme: quattro Michelin Medium nuove per Vandoorne e quattro pneumatici medi rodati in qualifica per Jensen.
Proprio quest’ultimo, riflettendo sul suo stint, ha spiegato: «Ho visto alcune gocce sul parabrezza all'inizio del mio turno di guida, mentre ero con quattro gomme medie. Alla fine la pioggia non è mai arrivata, quindi è stata la scelta giusta. La nona posizione non è un grande risultato, ma il centro gruppo è così vicino che un piccolo errore strategico può facilmente farti scivolare dal quinto al quindicesimo posto».
Olivier Jansonnie, Direttore Tecnico di Peugeot Sport, ha analizzato l’esito finale della gara: «La vettura numero 94 purtroppo ha avuto un problema dopo l'ultimo pit stop e non è riuscita a superare la Porsche che la precedeva. Dopo il testacoda subito dalla numero 93, causato da un'altra vettura, è stata dura rientrare in gara e non siamo stati fortunati con la Safety Car. Nel complesso è un risultato misto, con qualifiche forti, ma qualche delusione in gara. Non siamo riusciti ad inserirci nel giusto gruppo di vetture, e su un circuito come Imola, dove i sorpassi sono così difficili, questo ci ha impedito di ottenere un risultato migliore oggi, nonostante ciò il ritmo su pista libera è nettamente migliorato».
Alla fine dei 6 Ore di Imola, l’equipaggio composto da Jensen-di Resta-Vergne ha tagliato il traguardo in nona posizione, mentre il terzetto Duval-Jakobsen-Vandoorne in dodicesima. Non un bottino che riflette appieno le ambizioni del costruttore francese, ma un risultato che lascia comunque spazio alla fiducia in vista del prossimo appuntamento. Tra meno di tre settimane, le Hypercar del Leone saranno in pista a Spa-Francorchamps per il terzo round del Mondiale Endurance. Una nuova occasione per tradurre il potenziale visto a tratti in una prestazione pienamente competitiva.