
WEC: Porsche in difficoltà nella 1812 km del Qatar, si punta il dito sul BoP

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LUSAIL – L’avvio della stagione 2025 del FIA WEC non è stato sicuramente all'altezza delle aspettative per Porsche. La 1812 km del Qatar ha visto le 963 Lmdh soffrire pesantemente risultando tra le vetture più in difficoltà della classe Hypercar, eccezion fatta per la debuttante Aston Martin Valkyrie. Sin dal Prologo, c'era il timore che le vetture di Zuffenhausen fossero leggermente indietro rispetto ai rivali, ma il verdetto della gara ha trasformato questi sospetti in una dura realtà: nessuna delle tre Porsche è mai stata in lotta per la vittoria.
Le qualifiche sono state il primo segnale d’allarme. Infatti è mancata la prestazione pura, tanto che nessuna delle 963 LMDh ha avuto accesso alla Hyperpole lasciando, così, presagire un weekend decisamente complesso. La situazione non è migliorata nella 1912 km del Qatar con le migliore delle tre vetture tedesche che ha pagato un distacco di circa sette decimi sul passo gara delle Ferrari 499P, leader incontrastate della corsa.
Oltre alla mancanza di competitività, la gara ha riservato ulteriori difficoltà. Infatti, già nelle prime fasi, l’equipaggio composto da Julien Andlauer, Mathieu Jaminet e Michael Christensen ha dovuto fare i conti con una doppia foratura, riuscendo comunque a raccogliere il punto della bandiera con il decimo posto finale. Ancora più in salita il cammino dell’altra Porsche del Penske Motorsport. Il terzetto Kevin Estre, Laurens Vanthoor e Matt Campbell ha subito danni all'ala posteriore al via trovandosi, poi, penalizzato dalla chiusura della pit lane in regime di Virtual Safety. Il tutto gli è costato un giro di ritardo, che non è più stato recuperato, e l’undicesimo posto finale.
Estre ha spiegato con estrema lucidità il fine settimana del Qatar: «Il tredicesimo posto in qualifica è stata una delusione: da tempo non eravamo così indietro sulla griglia di partenza nonostante una macchina buona e un giro senza grossi errori. Per tutta la settimana ci sono mancate un po' di prestazioni, soprattutto sul giro singolo, quindi il risultato finale non è stata una grande sorpresa, forse con un distacco leggermente maggiore del previsto rispetto ai primi».
Anche Christensen ha raccontato una corsa molto difficile e ricca di sportellate: «Gara molto faticosa, a volte davvero difficile. È stata piuttosto dura in pista con parecchi rivali: raramente mi è capitato di entrare in contatto con così tante altre vetture in un lasso di tempo così breve. La vettura andava molto bene in alcuni momenti, ma alla fine ho dovuto lottare con l'usura degli pneumatici e dei freni, oltre che con il livello di energia. Puntavo al nono posto, ma poi siamo andati oltre la finestra delle prestazioni e non abbiamo più avuto alcuna possibilità. Abbiamo tagliato il traguardo e preso punti per il campionato che potrebbero rivelarsi importanti in futuro».
Non è andata meglio alla Porsche del Proton Competition, guidata da Neel Jani, Nicolas Varrone e Nico Pino, che ha avuto la sua dose di sfortuna. Un guasto ai freni ha fatto perdere loro un giro, a cui si è aggiunto un danno al retrotreno, causato da un'uscita di pista di Varrone nella seconda metà della corsa. Tuttavia, al di là degli inconvenienti, la verità è che le Porsche non hanno mai avuto il ritmo per giocarsela alla pari con le altre Hypercar. Il Balance of Performance ha imposto loro un peso aggiuntivo di 34 kg, un handicap significativo considerando che, almeno sulla carta, le 963 LMDh erano tra le vetture con i parametri milgliori in termini di potenza ed energia. Alla fine, pur senza errori gravi, c’è stato ben poco da fare.
La delusione è emersa anche nei commenti dei vertici di Porsche Penske Motorsport. Urs Kuratle, responsabile del programma ufficiale LMDh, ha dichiarato: «Il risultato delle qualifiche non ci aveva sorpreso e rifletteva i risultati che avevamo ottenuto tra Prologo e prove libere, dunque sapevamo che la gara sarebbe stata molto combattuta e difficile, nonostante una vettura ben bilanciata, anche perché i rivali hanno fatto notevoli progressi durante l'inverno. L'anno scorso abbiamo concluso con tre 963 LMDh sul podio in Qatar, ma questa volta la situazione è cambiata e non siamo stati del tutto impeccabili, seppur la squadra e i piloti abbiano fatto un buon lavoro».
Jonathan Diuguid, amministratore delegato di Porsche Penske Motorsport, ha ribadito quanto la squadra abbia dato il massimo, pur senza ottenere i risultati sperati: «Dopo la pole dell'anno scorso, con una vettura estremamente competitiva, ritrovarci undicesimi e tredicesimi in griglia è stato deludente. Durante il Prologo il ritmo gara era stato buono, ma alla fine abbiamo ottenuto solo due punti. Le nostre due Porsche hanno avuto una giornata lunga e complicata, nonostante ciò i piloti sono riusciti a rimanere nel giro di testa fino a poco prima della conclusione. Per il secondo appuntamento della stagione a Imola, miglioreremo alcune cose e lavoreremo sulle nostre prestazioni».