MILANO - Lo stile e il design italiani sono i grandi protagonisti della Milano Design Week, evento di grande prestigio internazionale all’interno del quale recita un ruolo importante anche la nautica. Ma attenzione: l’aver acceso una volta di più i riflettori sulla capacità di stupire per la bellezza, l’eleganza, la raffinatezza, l’unicità dello stile Made in Italy, non ha precluso la possibilità che emergessero anche altri valori legati alla progettazione navale.
Ne ha data prova Azimut, che sul palcoscenico milanese ha presentato il nuovo Seadeck 6, uno yacht di 60 piedi (17,25 metri) che fa da apripista a una serie che prevede anche misure maggiori ed è destinato a segnare una svolta in materia di progettazione strutturale e architettura navale.
Insomma: nei nostri migliori cantieri non si bada solo alle “terrazze a mare”, ai “giardini d’inverno”, alle vasche Jacuzzi e allo spazio per i toys… C’è spazio anche, se non soprattutto, per chi lavora a progetti mirati a valorizzare l’architettura navale e la progettazione strutturale, dedicando attenzione anche alla scelta dei materiali e all’efficienza idrodinamica, in modo da contenere consumi ed emissioni e, quindi, rispettare l’ambiente.
E’ proprio partendo dalla consapevolezza che efficienza e spirito green devono ispirare la progettazione delle imbarcazioni di nuova generazione che il cantiere guidato da Giovanna Vitelli e dal Ceo Marco Valle ha affidato il progetto Seadeck al Names di Francesco Rogantin, studio di architettura che può vantare vasta esperienza nel settore (cura la progettazione di imbarcazioni dai 9 ai 100 metri) e collaborazioni importanti, note per i contenuti innovativi e l’avanzamento tecnologico. Il lavoro di Names è stato dunque concentrato sull’ottimizzazione dell’idrodinamica, mentre del design esterno si è occupato Alberto Mancini, vecchia conoscenza del cantiere. Gli interni sono firmati invece da Matteo Thun e Antonio Rodriguez.
Dopo le prime prove in mare, l’Azimut Seadeck 6 è stato esposto al Fuorisalone della Milano Design Week con un’installazione (realizzata da Michele De Lucchi e AMDL Circle) che sfrutta la piscina dei Bagni Misteriosi, offrendo un percorso immersivo con suoni, colori e profumi. Successivamente la barca verrà esposta al Salone nautico di Venezia (29 maggio-2 giugno) e poi, a settembre, allo Yachting Festival di Cannes. Non prevista, per ora, la presenza al Salone di Genova.
La barca è dotata di tre cabine, più un alloggio per il marinaio. Tre anche i motori, Volvo Penta IPS 500 (380 hp), in grado di assicurare velocità di punta di 33 nodi e andature di crociera di 24. In alternativa sarà possibile scegliere anche una motorizzazione più potente, costituita da 3 Volvo Penta IPS 650 per 480 hp. I serbatoi hanno una capienza di 2.400 litri e l’autonomia dichiarata è di 290 miglia. 590 litri la capienza del serbatoio per l’acqua. Secondo le anticipazioni del cantiere, lo spazio a bordo sarà uno dei pregi della barca, per la quale viene dichiarato un baglio massimo di 5 metri.
“Collaboriamo con Azimut Yachts e Benetti da parecchi anni, ma questa è la prima volta che ci viene affidato lo studio della carena” spiega Francesco Rogantin, dello studio NAMES. “L’input del cantiere era molto chiaro: progettare la carena più efficiente possibile, non tanto in termini di velocità pura, ma piuttosto in quella di crociera. L’obiettivo dichiarato era quello di minimizzare l’impatto sull’ambiente marino, ma anche assicurare economie di esercizio con consumi di carburante più contenuti”. Interessante, in proposito, risulta anche la scelta delle motorizzazioni, le succitate Volvo Penta IPS, che secondo i tecnici di Nemes “si prestano a modifiche per montare anche un modulo ibrido per un’eventuale navigazione a zero emissioni”.
Lo spirito green dell’Azimut Seadeck 6 ha interessato anche la costruzione: lo Studio NAMES ha definito infatti i calcoli strutturali dell’intero yacht, resi ancora più complessi dalla scelta del cantiere di utilizzare materiali riciclabili, come per esempio i sandwich di PET (il materiale plastico più diffuso quando si parla di riutilizzo) al posto del tradizionale PVC.
“L’utilizzo di questi nuovi sandwich, benché le strutture dei laminati siano molto simili, ci ha imposto un’analisi suppletiva ad elementi finiti attraverso software dedicati, modellando delle strutture e verificando le loro caratteristiche meccaniche nella varie sollecitazioni a cui una barca è solitamente sottoposta, sia in navigazione sia alla fonda” ha spiegato ancora Rogantin, aggiungendo che “il confronto tra cantiere e designer è stato continuo per definire fin nei minimi dettagli tutti i particolari della barca”.
Il Seadeck 6 (dove il 6 sta per 60 piedi, 17,25 metri) rientra in un progetto ad ampio raggio di Azimut, che prevede, sempre in collaborazione con Names, anche l’arrivo di un Seadeck 7 (70 piedi, già in avanzata fase di costruzione) e di un Seadeck 9 (90 piedi) di cui si stanno allestendo gli stampi.