
Azimut-Benetti rientra in Confindustria Nautica dopo 10 anni. Firmato anche un accordo per la nascita di Azimut Austria
Ci sono voluti quasi 10 anni, ma alla fine è scoppiata la pace tra Confindustria Nautica e Azimut-Benetti. Il gruppo fondato dal compianto Paolo Vitelli, oggi guidato dalla figlia Giovanna (presidente) e da Marco Valle (amministratore delegato) ha deciso infatti di rientrare nell’associazione, dalla quale si era dissociato nel 2016.
All’epoca l’associazione confindustriale si chiamava ancora UCINA (Unione dei Cantieri e delle Industrie Nautiche e Affini) e Paolo Vitelli, numero 1 di Azimut-Benetti, ne era stato leader stimatissimo. I rapporti però si ruppero quando l’associazione decise di candidare alla presidenza Carla De Maria, che oggi è responsabile del marchio BlueGame di Sanlorenzo, ma all’epoca lavorava per il Gruppo francese Beneteau. La scelta venne contestata aspramente, con parole dure: “E’ assurdo che la presidenza di Ucina venga affidata a un dipendente di un gruppo straniero, diretto concorrente del Made in Italy” tuonò Vitelli.
La conseguenza fu che lo storico leader degli imprenditori nautici italiani fu tra i promotori della nascita di Nautica Italiana, organizzazione alternativa a UCINA, nata nel 2015, alla quale aderirono inizialmente una sessantina di aziende tra le quali Apreamare, Baglietto, Cantiere delle Marche, Cantieri di Sarnico, Colombo, Gruppo Ferretti, Maltese, Mondomarine, Cantieri di Pisa, Perini, Picchiotti, Viareggio Superyacht, Vismara Marine. Venne eletto presidente del gruppo alternativo Lamberto Tacoli, mentre il ruolo di vice presidente con delega alle relazioni istituzionali venne affidato a Giovanna Vitelli. Non pochi furono i problemi sorti, legati alla “doppia rappresentatività” del comparto. Ma con il tempo tutto si risolse.
Da tempo Nautica Italiana non esiste più, essendo approdati a buon fine gli sforzi compiuti a vari livelli per arrivare a una riappacificazione sotto l’ombrello di quella che nel frattempo è diventata Confindustria Nautica, attivissima struttura di rappresentanza dell’intero comparto, che opera per promuove la cultura del mare e lo sviluppo del turismo nautico in Italia e si dà da fare per vigilare sull’attività di Governo e Parlamento in materia di leggi e regolamenti legati allo sviluppo del settore.
A dire il vero un vulnus c’è ancora, ma si fa di tutto per “far finta di niente”: è la rottura con un gruppo di aziende della cosiddetta “piccola nautica”, prevalentemente meridionali, che hanno dato vita ad una associazione autonoma, denominata AFINA (Associazione Filiera Italiana della Nautica) impegnatissima nell’organizzare eventi fieristici quasi sempre snobbati da soci di Confindustria Nautica, ovviamente non godono mai del patrocinio dell’associazione confindustriale, in alcuni casi evitano di partecipare al Salone di Genova e, soprattutto, si battono autonomamente con autorità e potere politico per ottenere ascolto in materia di portualità turistica. Ma tant’è. La vita va avanti e Confindustria Nautica, indifferente al “solletico” delle aziende della “piccola nautica” confluite in AFINA si prepara a riaccogliere Azimut-Benetti con il proposito di rafforzare ulteriormente la propria rappresentatività ai massimi livelli.
Il rientro del gruppo leader dello yachting italiano è stato accolto con sincera soddisfazione dal Consiglio di presidenza di Confindustria Nautica, il cui direttivo ha accolto all’unanimità, il 5 marzo scorso, la domanda di adesione. Particolarmente soddisfatto si è detto il presidente Saverio Cecchi, che ha tenuto a ricordare l’impegno messo, sin dal 2019, suo primo anno di presidenza, nell’opera di riunificazione del comparto.
“Sono stato eletto con il mandato di unificare sotto una forte rappresentanza associativa tutta la filiera del settore” ha tenuto a ricordare Cecchi - e oggi – ha aggiunto - all’approssimarsi del termine del mio mandato sono orgoglioso del raggiungimento completo di tale obiettivo con il ritorno in associazione di Azimut-Benetti. Un ritorno – ha sottolineato il numero 1 di Confindustria Nautica – voluto all’unanimità, come evidenziato nella delibera di ammissione da parte degli organi statutari”.
Nel suo ruolo di amministratore delegato di Azimut-Benetti, Marco Valle, da parte sua, ha tenuto a dire che “il gruppo crede fermamente che un’industria nautica più unita sia un’industria più forte, capace di affrontare le sfide globali con maggiore coesione e visione strategica. Lavorare insieme – ha aggiunto - significa non solo consolidare il ruolo dell’Italia come leader mondiale nella nautica, ma anche promuovere innovazione, sostenibilità e crescita per l’intera filiera. La scelta di aderire a Confindustria Nautica è espressione di questo impegno”.
Proprio in coincidenza con il “ritorno a casa” del Gruppo, dal quartier generale di Avigliana è stato diffuso anche un altro annuncio importante, ovvero la nascita di Azimut Yachts Austria. Ciò grazie alla collaborazione con YL Yachtlounge, che dovrà occuparsi di rafforzare la presenza del brand oltre confine e aprire nuove opportunità nel mercato austriaco, un mercato strategico per lo yachting che guarda alle regioni costiere dell’alto Adriatico, area ritenuta “di grande potenziale per la nautica di alta gamma”.
Una nota del cantiere informa che YL Tachtlounge, con sede nel centro storico di Salisburgo, “è una società che vanta oltre 30 anni di esperienza nel commercio e brokerage internazionale di yacht, mettendo al centro l’attenzione al cliente e l’eccellenza del servizio”. Del resto la società austriaca ha collaborato con alcuni dei cantieri navali più prestigiosi e ha recentemente contribuito al successo del progetto Benetti Diamond 44M M/Y Papa Joe. Quest’ultimo traguardo ha portato YL Yachtlounge a rafforzare ulteriormente il legame con il Gruppo Azimut-Benetti, fino ad acquisire la dealership esclusiva di Azimut che, grazie alla consolidata rete di partner su cui si appoggia il partner austriaco potrà offrire agli armatori un servizio esclusivo in ogni fase, dall’acquisto all’assistenza post-vendita.
La collaborazione è partita sotto i migliori auspici, registrando fin da subito risultati concreti: è già stato siglato, infatti, il primo contratto di vendita. E con soddisfazione il cantiere ha diffuso una nota in cui si legge che “questa è una prima conferma del potenziale di crescita di Azimut nel territorio austriaco e dell’efficacia della nuova partnership”.