Attitude DOM 133

Baglietto, svelati a Cannes i segreti d’uno yacht da sogno come l’Attitude DOM 133

di Sergio Troise
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Tra Port Canto e Port Vieux è stato un bel vedere sin dal primo giorno. Del resto a Cannes, nel magnifico scenario della Croisette, nel cuore della Costa Azzurra, è sempre così. Ma tra le tante proposte di barche di tutti i tipi, dal più piccolo gommone al più grande yacht di lusso, c’è sempre qualcosa di speciale da scoprire, capace di distinguersi, che sia per lo stile o per le prestazioni, per le qualità marine o per gli allestimenti, la motorizzazione o le prestazioni…

E’ in questo ampio e ricchissimo ambito che il Made in Italy della grande nautica ha recitato una volta di più, nel salone francese, un ruolo da protagonista assoluto, con alcuni dei marchi più prestigiosi, come i vari Azimut-Benetti, Ferretti Group (Ferretti Yacht, Pershing, Riva, Itama, Custom Line, CRN, Wally), Sanlorenzo (con Bluegame e Swan) di cui abbiamo dato ampie informazioni su questo sito.

Ma si è distinto, in questo scenario da sogno, anche Benetti, cantiere con sedi a La Spezia e a Carrara, specializzato nella costruzione di nuove imbarcazioni plananti in alluminio da 38 a 50 metri e megayacht dislocanti e semidislocanti dai 40 metri in acciaio e alluminio.

Si chiama Attitude DOM 133 il capolavoro esibito a Cannes dallo storico cantiere ligure (la data di nascita risale nientemeno che al 1841, a Varazze). E’ uno yacht con scafo in alluminio di 41 metri caratterizzato da linee accattivanti, capaci di esaltare classicità e modernità, con volumi interni molto generosi, grazie ad una larghezza di 8,70 metri e a soluzioni abitative non usuali, che non trovano competitor sul mercato.

E’ adatto anche a navigazioni transoceaniche, ma il pescaggio ridotto (2,15 metri) e il disegno stesso della carena rendono l’imbarcazione adatta anche a navigazioni in acque poco profonde, rigorosamente in regime dislocante. La motorizzazione è affidata a due Caterpillar C32 che consentono di raggiungere una velocità non superiore a 17 nodi.

Il progetto porta due firme: una, relativa agli esterni, è quella di Stefano Vafiadis, figlio d’arte (il padre Giorgio è il fondatore dello studio di design con sede a Roma), l’altra, relativa agli interni, è quella di Ezequiel Farca, designer messicano con studi a città del Messico ma anche a Los Angeles e Milano. Il risultato della collaborazione è uno yacht estremamente versatile, capace di unire eleganza e funzionalità, vivibilità e stile.

Più in dettaglio, il layout dell’imbarcazione si snoda in un armonico flusso tra aree interne ed esterne volte a valorizzare quanto più possibile l’atmosfera conviviale. Il salone principale, ad esempio, è caratterizzato da finestre panoramiche apribili a tutta altezza che lo rendono una naturale estensione del beach club concepito su due livelli, con piscina a sfioro con fondo sollevabile, ormai un marchio di fabbrica per le imbarcazioni Baglietto di ultima generazione.

Spazio ideale per godersi il mare, il pozzetto di poppa diventa quindi anche una piacevole area “al fresco” da godere anche con la barca ormeggiata in porto. Sentirsi come a casa, in armonia con l’ambiente circostante, infatti, è stato il motivo d’ispirazione principale sia per gli esterni che per la definizione degli interni. In casa Baglietto, in proposito, spiegano che “le ampie vetrate a tutta altezza rimandano alla moderna architettura delle ville californiane” e aggiungono che gli interni sono stati definiti con il contributo dell’arredatore francese Stephane Parmentier.

Ma le collaborazioni di specialisti provenienti da vari ambiti non necessariamente legati alla nautica sono anche altre. Non manca, ad esempio, una zona conversazione con divani firmati Minotti e poltrone in pelle Flexform. Un mobile basso separa l’area lounge dalla sala da pranzo con ampio tavolo in marmo per 10 persone (sempre a firma Minotti) e lampadario centrale espressamente prodotto da Viabizzuno, azienda leader nel settore dell’illuminazione. Alle spalle, una imponente parete in metallo e vetro è firmata invece da Sophie Mallebranche, artista e designer tessile francese nota per i suoi materiali metallici intrecciati che mescolano fibre e materiali industriali.

Procedendo verso prua, a centro barca trova posto la cucina professionale con dispensa annessa, mentre dal foyer a dritta si accede alla suite armatoriale che include ufficio, cabina-armadio, zona relax e bagno con doccia centrale. In questo ambiente, rischiarato dalla luce naturale che entra dalle ampie finestrature, colori chiari di moquette e pareti giocano in contrasto con la testata del letto in pelle marrone ed il parquet scuro.

La scala centrale in pelle conduce alla zona ospiti del ponte inferiore dove trovano posto 2 cabine VIP e due con letti singoli. Più a prua, in questa stessa zona, con accesso separato, è situata la zona equipaggio che conta di 4 cabine doppie e lavanderia.

Al ponte superiore si accede sia dalla scala centrale interna che da una scala “galleggiante” esterna in vetro e teak con dettagli in acciaio. Anche questo ponte è concepito come spazio unico, una veranda in perfetto equilibrio tra dentro e fuori. La finestratura centrale completamente apribile crea uno spazio continuo, reso evidente anche dal pavimento in teak utilizzato all’interno. Anche questo ponte è concepito per un utilizzo versatile: lo sky lounge, infatti, offre una zona conversazione con grande tv nascosta da vetro riflettente che ne amplifica l’effetto di continuità, e tavolo da gioco, mentre all’esterno trova posto la zona pranzo.

A prua la timoneria in pelle è dotata delle più moderne strumentazioni di bordo. Di fronte, su questo stesso ponte, è situato un ulteriore spazio living privato con divani e zona prendisole.

Il ponte sole lascia ampio spazio al design che si esprime in ogni scelta di arredo dalle linee pulite e minimali. Il mobile bar centrale e quello a bordo piscina giocano su rimandi geometrici in legno e pietra che ben si armonizzano con il tavolo da pranzo e la zona conversazione a poppa, creando uno spazio ideale per la vita all’aria aperta. Il garage a poppa della sala macchine è capace di ospitare un tender di 5.7 metri mentre un altro tender è posizionato a prua.

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Venerdì 13 Settembre 2024 - Ultimo aggiornamento: 11:22 | © RIPRODUZIONE RISERVATA