La locandina del Salone Nautico di Roma

Le barche tornano in fiera a Roma 10 anni dopo il Big Blu: dal 7 al 15 dicembre il Salone nautico della capitale

di Sergio Troise
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Era il 2014 quando Roma ospitò l’ottava e ultima edizione del Big Blu, salone della nautica allestito nei padiglioni della fiera, in via Portuense, all’interno del quartiere Ponte Galeria, nella periferia occidentale della capitale confinante con Fiumicino. Ora, a distanza di 10 anni, in un polo fieristico rinnovato, le barche tornano a mettersi in mostra in un salone tutto nuovo, organizzato dall’Afina (l’Associazione Filiera Italiana della Nautica) che da tempo si è schierata a sostegno della cosiddetta piccola e media nautica, quella dei battelli pneumatici, dei gozzi, dei day cruiser e dei motoscafi open e cabinati di misura non superiore ai 15 metri.

Forti dell’esperienza maturata allestendo a Napoli il Nauticsud e due edizioni all’anno del Navigare, cui si è aggiunto poi, dal 2020, il Salone di Bologna, gli organizzatori di Afina sono ora pronti a tornare in campo con un salone tutto nuovo. Nulla di faraonico, saranno occupati soltanto due padiglioni su 9 della Fiera capitolina (il 7 e l’8), ma nei piani dovrebbero essere esposte almeno 250 barche in rappresentanza di una sessantina di aziende.

L’esposizione andrà in scena dal 7 al 15 dicembre. Ancora da stabilire orari di apertura e prezzi dei biglietti. E’ invece certo che questa prima edizione del nuovo corso romano dovrà fare da “cavia” per sperimentare il potenziale del ritrovato salone romano. Indicative, in proposito, le parole del presidente di Afina, l’imprenditore napoletano Gennaro Amato, il quale ha affidato a una nota per la stampa una dichiarazione in cui si parla di “costruire il futuro” e si ricorda di aver firmato con Fiera di Roma un accordo pluriennale “puntando a realizzare un evento di grande livello sin dai prossimi anni”. Insomma, per ora si parte senza atti di presunzione. Poi si proverà a crescere.

Intanto, però, l’Afina ha già annunciato che intende organizzare un salone nautico anche in Sicilia, dove le barche e il turismo nautico pure rappresentano valori non trascurabili, tenuti in grande considerazione dall’associazione. “Da anni – dice in proposito il presidente Amato - grazie alla notevole crescita produttiva del comparto medio-piccolo, cerchiamo di dare una giusta e concreta visibilità a coloro che rappresentano la vera spina dorsale della nautica da diporto. Da quando sono presidente di questa associazione – aggiunge - ho sempre cercato di promuovere l’intero settore e favorire lo sviluppo delle oltre 250 aziende che sono iscritte all’associazione. Oggi Roma rappresenta la piazza ideale per un salone nautico internazionale, non solo per il suo ruolo di capitale d’Italia, ma per la centralità geografica del nostro progetto fieristico, che si sviluppa tra Bologna e Napoli e presto ci vedrà impegnati anche in Sicilia”.

Per questa prima edizione dell’auspicato rilancio si parte, intanto, dalla convinzione che “Roma merita una esposizione di livello internazionale. La capitale – viene ricordato dagli organizzatori - ha vissuto una grande storia d’amore con la nautica sin da quando Antonio Bruzzone, all’epoca direttore della Fiera di Roma (oggi direttore generale di Bologna Fiere) ospitava il Big Blu”.

Ma nei piani degli organizzatori del ritrovato salone nautico romano non c’è solo la mera esposizione di barche, motori e accessori. Una nota diffusa dall’ufficio stampa della manifestazione informa che “durante la fiera si svolgeranno anche incontri, tavole rotonde e dibattiti ai quali dovrebbero prendere parte alte cariche istituzionali, autorità e professionisti del settore, per discutere dei problemi ancora irrisolti, in primis la necessità di realizzare nuovi marina adeguati alle esigenze di un paese che dal turismo nautico può trarre solo benefici”. In proposito il presidente di Afina Amato ha tenuto a ricordare una volta di più che “nonostante i grandi successi conseguiti in fatturato e la leadership delle esportazioni nel mondo, la nautica rischia di entrare in crisi per l’assenza di ormeggi”.

Un leit motiv, questo della crisi di posti barca, che vede l’Afina da sempre in prima linea, probabilmente perché la sua sede si trova a Napoli, città di mare paradossalmente priva di un vero porto turistico. Con caparbietà l’argomento viene puntualmente rilanciato, ma finora – dispiace dirlo – si sono registrate più parole che fatti.

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Mercoledì 27 Novembre 2024 - Ultimo aggiornamento: 16:58 | © RIPRODUZIONE RISERVATA