
Boot di Düsseldorf: in primo piano Invictus con GT280 Carbon Look e Capoforte full electric
Stile firmato dal maestro del design Christian Grande, lavorazione della fibra di carbonio con l’innovativa tecnologia pre-preg, sperimentazione avviata sulla motorizzazione full electric, vendite in crescita e piani commerciali che guardano sempre più all’export: è con queste credenziali che Invictus, marchio calabrese del cantiere Aschenez di Borgia (Catanzaro) si è presentato all’edizione 2025 del Boot di Düsseldorf, il più importante salone indoor d’Europa in programma dal 18 al 26 gennaio.
In primo piano, sotto le luci della rassegna tedesca, c’è dunque l’Invictus GT280 Carbon Look, novità 2025 definita “molto più di una special edition” del modello già noto. “La nostra nuova creazione – spiega Rosario Alcaro, numero uno del cantiere - è un’edizione one-off per celebrare la barca matricola 300 di quello che è stato il primo modello della gamma Invictus. Presentato nel 2015, è il modello che ha segnato l’inizio della fruttuosa collaborazione con Christian Grande. La nuova barca è stata portata in Germania per illustrare un significativo passo avanti dal punto di vista tecnologico e nel processo produttivo. L’esclusiva costruzione in fibra di carbonio con la tecnologia pre-preg inaugura infatti un’evoluzione tecnologica che influenzerà anche la produzione dei prossimi modelli”.
Ma in che cosa consiste questa evoluzione nella lavorazione del carbonio definita “metodo pre-preg” e utilizzata per la “special edition” dell’Invictus GT280 Carbon Look esposta a Düsseldorf ? Pre-Preg è l’acronimo di pre-impregnato, e rappresenta un passo avanti significativo nella lavorazione del carbonio. Il tradizionale processo di infusione della resina, pur all’avanguardia fino a qualche tempo fa, presentava infatti limiti intrinsechi come uno scarso controllo sulla sua distribuzione, con conseguente variabilità nelle proprietà meccaniche. Il metodo pre-preg supera questi limiti, perché trasforma letteralmente il modo di concepire la costruzione di barche in fibra di carbonio.
“E’ una vera e propria evoluzione ingegneristica, un significativo passo avanti dal punto di vista tecnologico e nel processo produttivo del cantiere” dice Rosario Alcaro, specificando che “l’utilizzo del carbonio non è una scelta casuale per dare un tono più accattivante al modello, ma è il risultato dello studio di un migliore processo costruttivo che, proprio grazie all’impiego della fibra di carbonio, ha potuto esaltare le proprietà tecniche, strutturali e visive di questo materiale, che si riflettono in una migliore qualità estetica del prodotto e in migliori prestazioni”.
“Grazie alla tecnologia pre-preg – spiega ancora il numero uno del cantiere calabrese - siamo in grado di costruire un’imbarcazione che tra scafo e coperta garantisce un risparmio di peso di circa il 50%, il che si traduce in un dislocamento della barca finita inferiore del 40%. Il tutto a parità di caratteristiche meccaniche e quindi di affidabilità e rigidità della struttura, oltre a significative ricadute in termini di consumi, potendo, tra l’altro, adottare motorizzazioni meno potenti a parità di prestazioni”.
Tutto ciò – sarà bene ricordarlo - comporta investimenti significativi, sostenuti dai Cantieri Aschenez con l’obiettivo di ottenere risultati apprezzabili sia dal punto di vista strutturale e sia estetico. “Con questo investimento sull’innovazione abbiamo voluto inaugurare quella che per il nostro cantiere è una piccola rivoluzione” ha tenuto a dire ancora Alcaro nell’immediata vigilia del Boot di Düsseldorf, sottolineando che “il GT280 rappresenta uno dei modelli di maggiore successo, come la matricola 300 ben sottolinea” e che “l’obiettivo è di estendere questa novità a importanti componenti della gamma, per fare in modo che questo nuovo processo produttivo produca, oltre ai vantaggi strutturali ed estetici, una riduzione degli sprechi, e assicuri anche un minore impatto ambientale, poiché la resina in eccesso viene rimossa durante il processo di laminazione, garantendo un ambiente di lavoro più pulito e sicuro”.
In casa Aschenez/Invictus mostrano grande soddisfazione anche per i progressi sul fronte dell’affidabilità, ricordando che “i foil delle barche della Coppa America sono realizzati proprio con la tecnologia pre-preg, a dimostrazione delle straordinarie caratteristiche meccaniche”.
Tecnica costruttiva a parte, sono rimaste invariate le caratteristiche che hanno decretato il successo dell’Invictus GT 280 negli anni: compatta nelle dimensioni (8,9 metri di lunghezza fuori tutto), ma realizzata sempre con grande attenzione ai dettagli, alla ricercatezza dei materiali, nonché all’eleganza, allo stile e alle dotazioni studiate in funzione della versatilità e del comfort. La motorizzazione sul modello esposto a Düsseldorf è affidata a un Volvo Penta V8 benzina da 300 hp.
Al fianco della GT280 Carbon Look non poteva mancare, nel salone tedesco, la TT460, vincitrice del Design Innovation Award 2020, che nei suoi 14,27 metri di lunghezza ft sa unire l’abitabilità del cruiser all’allure raffinata che da sempre caratterizza le barche del cantiere calabrese. Medesima filosofia viene riproposta, inoltre, sul più piccolo Invictus TT420 (12,30 metri). In materia di stile ed eleganza si fa apprezzare, nello stand di Invictus, anche il GT320, barca di 10 metri che festeggia la “matricola 100” e, come tradizione del cantiere, viene presentata nella versione Atelier, che esalta i colori, le forme e le sinuosità del modello firmato da Christian Grande.
Con i modelli Invictus, è esposta a Düsseldorf anche la gamma Capoforte, brand del cantiere dedicato ai day cruiser da 6 a 9 metri con motorizzazioni entro e fuoribordo: ne sono esposte 4 unità e tra queste spicca, com’è facile immaginare, la versione full electric SQ240, la prima barca del cantiere ad adottare questo tipo di propulsione a emissioni zero, in evoluzione soprattutto in territori dov’è diffusa la navigazione nei laghi. Lunga 7 metri, è disponibile sia versione entrobordo, con un Molabo Iscad da 50 kW e trasmissione in linea d’asse (parzialmente intubata nello scafo) che assicura una velocità massima di 14 nodi, e sia fuoribordo, con un Harmo Yamaha da 3,7 kW, che può spingere fino a 6 nodi. In entrambi i casi si propone come mezzo ideale per brevi navigazioni lacustri (o in mare sotto costa).