L’assemblea generale di Confindustria Nautica, svoltasi a Roma, nella sede del Museo dell’Ara Pacis

Confindustria Nautica: conti in ordine e comparto sano, ma troppi ritardi su normative e burocrazia

di Sergio Troise
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Conti in ordine, settore in salute, impegno sulla transizione ecologica, prospettive di ulteriore crescita e capacità di generare nuova occupazione. Sono queste le conclusioni a cui è giunta l’assemblea generale di Confindustria Nautica, svoltasi a Roma, nella sede del Museo dell’Ara Pacis, alla presenza di numerosi operatori del settore e con la partecipazione di un paio di esponenti dei Palazzi romani: il vice ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Alessandro Morelli, e Umberto Buratti, membro della Commissione Finanze della Camera. Con loro Stefano Olgiati, professore della Harvard University Alumni Entrepreneurs, e Paolo D’Ermo, segretario generale del World Energy Council Italia. Al centro dell’attenzione i temi dell’energia, la transizione ecologica, le nuove tecnologie e l’aggiornamento delle normative che regolano un comparto capace di crescere nonostante i tanti problemi irrisolti, come hanno ricordato i presidenti di Confindustria e Confindustria Nautica, Carlo Bonomi e Saverio Cecchi.

“Come sempre l’industria nautica, con la sua filiera, fa la sua parte. Innova, investe e guarda al futuro – ha ricordato Cecchi. – Soprattutto cresce a due cifre, come pochi altri settori in Italia e, nel nostro caso, assume”. Tutto ciò premesso, è stato inevitabile, per il numero uno degli operatori del settore, ricordare che a fronte di questo impegno e di queste capacità, resta irrisolto il problema della burocrazia. “Chiediamo un deciso cambio di passo - ha detto Cecchi - perché questo è un momento cruciale, siamo di fronte a opportunità non ripetibili, in cui tutte le forze sane e attive del Paese devono essere messe nelle migliori condizioni possibili per condurre la ripresa”.

Nei piani, come detto, c’è anche l’impegno a partecipare con responsabilità alla transizione ecologica, tema strettamente connesso allo sviluppo tecnologico: argomenti di portata generale per tutta l’industria, ma con implicazioni particolari per il settore della nautica, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo dei nuovi propulsori, delle fuel cells e dell’idrogeno.

Con il vice ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili è stato fatto anche il punto sull’andamento delle riforme per il settore, con particolare attenzione al tema della patente nautica: la procedura per ottenerla è ancora eccessivamente burocratizzata, tanto che negli ultimi 20 anni il rilascio di nuove abilitazioni si è dimezzato. Dopo la recente adozione del titolo di mediatore del diporto, inoltre, non meno atteso è il decreto sul nuovo titolo professionale semplificato per il noleggio.

Ma irrisolti sono anche i problemi legati ai ritardi dell’operatività del Registro telematico delle imbarcazioni e la definitiva attuazione del Codice della nautica. Su questi temi il vice ministro Morelli si è esposto dichiarando che si farà “portavoce dell’opportunità di azioni tempestive”, ed ha aggiunto che “il PNRR è una opportunità unica che richiede pragmaticità e responsabilità condivisa con focus su progetti che permettano sviluppo infrastrutturale e modernizzazione”.

Buratti ha affrontato da parte sua le tematiche dell’attualità politica, a cominciare dalla scottante questione delle concessioni demaniali e la necessità di una riforma a seguito della sentenza del Consiglio di Stato che ha ridotto la durata dei contratti prorogati alla fine del 2023: “È necessaria una revisione della normativa nazionale, che riconosca la specificità della portualità turistica, non soggetta alla direttiva Bolkestein, e la completa definizione del contenzioso sui canoni demaniali - ha detto l’esponente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati. - Da parte mia – ha aggiunto - mi impegno a portare avanti le istanze dell’associazione, anche in materia di noleggio”. Se non bastasse, il parlamentare si è spinto fino a sostenere che “i tempi sono maturi per pensare all’istituzione di un ministero del Mare, che si faccia carico dei temi specifici ad esso legati e possa snellire procedure e burocrazia”. Proposta interessante, se non fosse stata avanzata, e lasciata cadere nel vuoto, qualche centinaio di volte nel corso degli anni…

Nel corso dell’assemblea privata dei soci, svoltasi come consuetudine a porte chiuse, è stato approvato il bilancio di Confindustria Nautica. Come ha illustrato il direttore generale Marina Stella, “nonostante le complessità di questo ultimo biennio e i molteplici progetti attuati e in corso, tutta l’attività 2021 ha fatto registrare risultati particolarmente positivi, con un significativo rafforzamento della posizione economica e finanziaria dell’associazione.”

Nell’occasione è stato presentato anche lo studio di Customer Insight Business Intelligence sul Salone di Genova, realizzato da GRS Research & Strategy, agenzia indipendente di analisi qualitativa e quantitativa sui grandi eventi. L’indagine – è stato comunicato - ha messo in luce la soddisfazione riscontrata sia nei visitatori, sia negli espositori della 61ª edizione, che ha visto la kermesse genovese confermarsi anche quest’anno come il “punto fermo della nautica”. In particolare, il 70% degli espositori ha trovato molto interessante la qualità dei visitatori, il 76,2% consiglierebbe decisamente la partecipazione ai colleghi e il 70,9% considera il Salone uno strumento fondamentale per la propria attività. Oltre l’86% dei visitatori si è detto soddisfatto dall’edizione 2021, mentre il 70% si è dichiarato “molto soddisfatto”.

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Sabato 18 Dicembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 19-12-2021 09:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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