Casa San Lorenzo a Venezia

Inaugurata a Venezia Casa Sanlorenzo, splendida sede di un laboratorio culturale che va oltre la nautica

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

Produrre yacht di lusso di eccelsa qualità e venderli nel mondo esaltando i valori di un Made in Italy che non teme confronti non è l’unica attività di Sanlorenzo, cantiere nautico di grande tradizione, da tempo avviato sulla rotta della ricerca e dell’innovazione, in un percorso di crescita sostenuto dalla convinzione che oggi un leader internazionale non può più limitarsi a produrre prodotti eccellenti, ma deve assumere un ruolo culturale attivo, capace di trasmettere un’immagine forte e credibile.

E’ su queste basi, e su queste convinzioni, che martedì 3 giugno è stata inaugurata a Venezia Casa Sanlorenzo, laboratorio culturale e artistico che attraversa il tempo partendo dalle radici della memoria storica, fino ad arrivare a forme più contemporanee e innovative. L’inaugurazione è coincisa con la prima edizione della Venice Climate Week e nel contesto della Biennale di Architettura di Venezia, e per questo la nuova sede ha ospitato, dal 4 al 6 giugno, anche i Sanlorenzo Talks, una serie di incontri e dialoghi dedicati ai temi della transizione ecologica e dell’innovazione sostenibile, con ospiti di rilievo del mondo scientifico e culturale.

“Il nostro obiettivo con Casa Sanlorenzo – ha tenuto a dire il numero 1 del brand ligure, Massimo Perotti - è quello di offrire un luogo di riferimento per le iniziative legate al mondo di Sanlorenzo Arts, contenitore ideato con l’obiettivo di celebrare e sostenere il connubio tra arte, design e cultura, dove l’innovazione e la creatività possono fiorire senza limiti.”

“Casa Sanlorenzo – ha aggiunto il manager - diventa il luogo in cui si entra per fermarsi, riflettere e condividere. Uno spazio di ricerca dove l’arte non decora, ma interroga, dove il design non impressiona, ma accompagna. Dove la bellezza non è mai fine a sé stessa, ma portatrice di un’etica. In un mondo sempre più virtuale – ha detto ancora Perotti - abbiamo voluto investire sulla presenza, sull’incontro, sull’esperienza. Perché crediamo che l’autenticità abbia bisogno di materia, di tempo, di sguardi. E Venezia rappresenta il luogo perfetto per questo progetto.”

La struttura, che sorge di fronte alla Basilica Santa Maria della Salute, è dunque uno spazio nuovo, con un approccio non convenzionale che nasce dalla convinzione che un brand come Sanlorenzo, leader internazionale nella nautica di lusso, non può più limitarsi a produrre prodotti eccellenti, ma deve assumere un ruolo culturale attivo.

L’obiettivo è rappresentare una nuova visione dell’arte contemporanea, unendo imprenditorialità, creatività e ricerca in un unico spazio di connessione e crescita. Con la sua apertura a Venezia, questo progetto segna l’inizio di un viaggio ambizioso, in cui l'arte diventa il motore di una riflessione collettiva sul presente e sul futuro.

Ma come è fatta questa struttura tutta nuova, o meglio rinnovata grazie al lavoro finanziato da Sanlorenzo ed eseguito dall’architetto Piero Lissoni, titolare dello studio Lissoni & Partners, specialista in quella che in Sanlorenzo definiscono “visionaria creatività”? Il lavoro di restauro ha prodotto un’architettura dinamica, aperta e inclusiva, pensata per promuovere la diversità, la sostenibilità e la partecipazione attiva della comunità artistica e del pubblico. “La sua mission – è stato spiegato - è quella di essere un centro di ricerca e sperimentazione, dove gli artisti possono esplorare nuove forme di espressione e dove il dialogo tra arte e società diventa motore di cambiamento”.

L’edificio, che si sviluppa per circa 1000 metri quadri, con un giardino di circa 600, accoglie due spazi interconnessi: un appartamento privato e oltre settecento metri quadrati, insieme allo spazio esterno, dedicati a esposizioni, mostre e alla collezione d’arte contemporanea di Sanlorenzo, una raccolta in continua evoluzione che abbraccia un ampio arco temporale, dal 1965 ad oggi. La riflette riflette le trasformazioni culturali e artistiche degli ultimi decenni, fungendo da ponte tra generazioni di artisti e le attuali tendenze estetiche.

Casa Sanlorenzo sorge all’interno di una dimora degli anni 40, la cui architettura originale è stata preservata attraverso interventi strutturali mirati. La posizione, di fronte alla Basilica Santa Maria della Salute, aggiunge valore progettuale, e il grande giardino circostante, una rarità a Venezia, arricchisce ulteriormente l’ambiente.

Il restauro dell'edificio è stato inoltre pensato per onorare la sua anima storica. Le facciate in mattoni sono state valorizzate e alcuni elementi originali, come parte dei pavimenti, conservati. Dove il recupero non è stato possibile, gli spazi sono stati reinterpretati con un linguaggio architettonico contemporaneo, che esalta la funzione espositiva, creando un ambiente flessibile e accogliente.

Uno degli elementi più innovativi del progetto è la scala in vetro. Tecnologica e trasparente, la scala richiama le geometrie preesistenti ma viene ripensata nei materiali (vetro e acciaio), donando leggerezza agli spazi e dialogando con i materiali originali e quelli di nuova introduzione.

Pavimenti in cemento si alternano a quelli in palladiana e Portoro, mentre le pareti bianche mettono in risalto le opere d'arte esposte. Un sistema di illuminazione adattiva permette di modulare la luce in base alle esigenze delle mostre, migliorando l'esperienza dei visitatori.

Un elemento chiave del restauro è il ponte che collega Casa Sanlorenzo all’area circostante. Progettato anch’esso da Lissoni & Partners, non è solo un’architettura di passaggio, ma un ponte ideale con una profonda funzione culturale. La sua struttura contemporanea, ispirata a quella preesistente, è stata progettata per essere sofisticata e tecnologica, mantenendo un forte legame con la storia veneziana.

“Credo che l'opportunità di costruire un ponte a Venezia per Sanlorenzo Arts sia più unica che rara. Il ponte è infatti una scala architettonica sorprendentemente complessa e porta per me anche una serie di altri significati”, ha tenuto a dire Piero Lissoni. E ha aggiunto: “Oltre a collegare due punti differenti, il ponte mette in relazione mondi diversi. Non a caso si utilizzano le espressioni 'creare ponti culturali' e 'realizzare ponti umani'. Questo ponte per me non è semplicemente una macchina per trasportare persone, ma un ponte culturale, un ponte ideale”.

Realizzato interamente in metallo prefabbricato e già assemblato, il ponte presenta una superficie in pietra d’Istria, tipica della città lagunare, e un corrimano in legno lavorato come se fosse un remo, per evidenziare il legame con l’acqua. La sua forma a “schiena d’asino” ricorda i ponti medievali, mentre l’arco metallico esprime un’estetica semplice e lineare. Tecnologicamente avanzato, il ponte utilizza la calandratura per la parte metallica, con gradini in masegni classici veneziani in pietra d’Istria, trattati per evitare scivolamenti. Il metallo è stato protetto contro gli elementi atmosferici locali, mantenendo un’estetica raffinata.

  • condividi l'articolo
sabato 7 giugno 2025 - Ultimo aggiornamento: 09-06-2025 14:30 | © RIPRODUZIONE RISERVATA