Il salone di Genova 2024

Liguria capitale della nautica, ma al Salone di Genova conquista la scena anche il Made in Sud

di Sergio Troise
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Anche quest’anno, in occasione del Salone di Genova, sono stati confermati dati più che positivi sullo stato di salute della nautica italiana, ancora leader mondiale, in particolare, nel settore dei superyacht: un comparto di straordinario prestigio, che vede primeggiare i nomi dei vari Azimut-Benetti, Sanlorenzo, Amer, Ferretti Group (con Ferretti Yacht, Pershing, Riva, Itama, CRN, Custom Line, Wally), tutti schierati in prima linea nel salone di casa, dove gli esperti di Confindustria nautica e Fondazione Edison hanno illustrato i dati aggiornati su produzione e vendite, confermando l’indiscutibile predominio. Un predominio fondato sulla qualità delle progettazioni, del design e della sostenibilità, che interessa prevalentemente la cantieristica del Centro-Nord, in particolare l’area compresa tra alta Toscana e Liguria (Genova, La Spezia, Massa Carrara e Lucca) classificata al primo posto per numero di imprese, fatturato e addetti.

Ma attenzione. Il Salone di Genova, come tradizione, non ha acceso i riflettori esclusivamente sulla grande nautica concentrata in quest’area del Paese. Girando tra gli stand, intrattenendosi tra gli operatori e soffermandosi ad osservare non solo yacht e superyacht, ma anche la straordinaria quantità di imbarcazioni di dimensioni più “umane”, attorno ai 10/12 metri, le più diffuse nei nostri mari, si è scoperto un autentico universo fatto d’ingegno, intraprendenza, capacità e fantasia progettuale e commerciale. E curiosando tra il padiglione Blu (quello delle imbarcazioni esposte a secco) e le banchine affacciate sul mare, sapete che cosa è emerso? Che alcune delle proposte più interessanti sono Made in Sud, e non riguardano solo i natanti attorno ai 10 metri. La maggior parte sono targate Napoli, città di mare senza porto turistico (uno scandalo che si perpetua da anni), che tuttavia vanta una tradizione cantieristica straordinaria. Basti ricordare, in proposito, che la prima barca in vetroresina prodotta in Italia – era il 1960 – fu realizzata dalla Fiart di Baia, 20 chilometri da Napoli.

Lo storico cantiere controllato dalla famiglia Di Luggo si è fatto notare, a Genova, per la presentazione (dopo l’anteprima internazionale a Cannes) del nuovissimo P52, secondo esemplare della rinnovata Custom Luxury Line nata dalla matita di Stefano Pastrovich: uno yacht planante di quasi 16 metri (15,93 ft) che condivide con il già noto P58 (pure esposto a Genova) originali scelte estetiche e stilistiche, come le linee di murata molto alte e arcuate e il parabrezza a tutto baglio con porta centrale per raggiungere l’area di prua. Più convenzionale l’area living di poppa con cucina esterna attrezzata e tre grandi prendisole. All’esterno spiccano poi la presenza di un garage per il tender e la piattaforma transformer che può essere utilizzata anche come passerella, mentre sotto coperta si fanno apprezzare interni di straordinaria eleganza, arredati con legni e materiali pregiati, in grado di offrire 4 posti letto in due comode cabine (cui si aggiunge una cabina marinaio “celata” a centro barca). La motorizzazione è affidata a 2 Volvo Penta IPS 800.

Su dimensioni importanti, il Made in Sud ha letteralmente conquistato la scena anche con il nuovo Maestro 88, yacht destinato a rilanciare il cantiere Apreamare in un’area di mercato che era stata abbandonata. Affidandosi alla collaborazione dell’architetto Marco Casali e dell’ingegnere Umberto Tagliavini, Cataldo Aprea e il figlio Giovanni hanno realizzato, anche con il sostegno della socia Rita Pollio (ceo dell’azienda), un autentico capolavoro: una navetta interamente custom, con carena semiplanante che mantiene il family-feeling della precedente linea Maestro, ma introduce profonde innovazioni stilistiche e funzionali.

Pur rimanendo sotto la soglia dei 24 metri di omologazione, l’imbarcazione è lunga 27,10 metri e larga 7; è motorizzata con due MAN da 2.000 cv, ma il progetto prevede anche una motorizzazione inferiore, affidata a due MAN da 1.600 cv, in grado di assicurare 22 nodi di velocità massima e, limitando la velocità a 10 nodi, un’autonomia di 1.000 miglia nautiche. Gli spazi all’aperto sono ampi, attrezzati con stile, e il garage a poppa può ospitare un tender di 4 metri e numerosi water toys. Gli interni prevedono 4 cabine, 4 bagni, uno studio e angolo relax, ma per eventuali altri futuri armatori ci sarà la possibilità di avere più cabine, fino a 5 per gli ospiti e due per l’equipaggio (4 marinai).

Oltre alla nuova ammiraglia, Apreamare ha presentato a Genova, dopo l’anteprima internazionale a Cannes, anche il nuovo gozzo 38 Cabin, versione all season del noto 35, dal quale si distingue per la maxi plancetta maggiorata di 25 cm e, soprattutto, per la tuga protettiva, che consente navigazioni al coperto anche fuori stagione, e la disponibilità di 4 posti letto e di un bagno. Obiettivo dichiarato del cantiere è esportare il nuovo gozzo cabinato anche in Nord Europa e in America. In occasione del Salone, è stato annunciato anche l’avviamento di una nuova unità operativa, che si occuperà del refit dei gozzi Aprea.

La ricerca di spazi al coperto a bordo di gozzi di dimensioni contenute ha interessato anche Mimì, altro cantiere napoletano, che ha presentato in anteprima a Genova il nuovo Libeccio 9.5 Cabin. Realizzato, come tutti i prodotti nati nel cantiere di Agnano, con la collaborazione del designer Valerio Rivellini, il nuovo gozzo offre un pozzetto di poppa maggiormente riparato ed è il primo cabinato di queste dimensioni con un tettuccio rigido che parte dal parabrezza, riparando completamente la consolle di guida. Anche i volumi interni sono più ampi rispetto alla versione walkaround. Nello stand in acqua del cantiere guidato da Domenico Senese si è fatto apprezzare anche l’11 Cabin, per la prima volta presente a un boat show, con il pozzetto di poppa totalmente ridisegnato e di maggiori dimensioni, cucina esterna, zona relax con prendisole trasformabile in divanetto e due cabine interne.

Il Made in Sud ha messo in mostra interessanti novità anche tra le barche in vtr, con debutti assoluti e restyling interessanti. L’Oscar delle new entry tutte da scoprire va di diritto all’#404, sigla che evoca quel page not found che a volte compare su Internet, quando si cerca qualcosa di sconosciuto. Quanto al numero, sta a indicare la misura in piedi, “traducibile” in 10,8 metri (12,20 fuori tutto). E’ un walkaround decisamente fuori dal coro, realizzato dal neonato cantiere I-Boat, con sede nel porto di Napoli, di proprietà di Izzo Group, colosso delle forniture navali (e non solo) deciso ora a misurarsi anche nella nautica da diporto. La nuova barca è dettagliatamente descritta in altro articolo su questo sito. Intanto Eugenio Izzo, giovane manager alla guida del cantiere, ha fatto sapere che è quasi pronta anche una versione entrobordo e sono in avanzata fase di progettazione modelli di dimensioni maggiori.

Con spiccata vocazione all’originalità, ha fatto bella mostra a Genova anche l’ultima novità di EVO Yacht, cantiere da sempre votato alla ricerca di soluzioni stilistiche anticonformiste, puntualmente firmate dal designer napoletano Valerio Rivellini. Ci riferiamo all’EVO Yacht R4+, barca di 13 metri che deriva dall’EVO R+, proponendo massima trasformabilità grazie a un hard-top in alluminio parzialmente rimuovibile e, soprattutto, a una piattaforma multifunzione di poppa che allunga la misura di un metro. Gli interni sono ampi e trasformabili a piacimento. Soprattutto, assicurano una migliore vivibilità sotto coperta, rendendo questo originale walkaround un cabinato adatto a navigare in tutte le stagioni. Quanto alle prestazioni, il cantiere assicura velocità di punta di 34 nodi con due Volvo Penta IPS 650.

Con una minore vocazione alle forme anticonformiste si è fatto notare, a Genova, anche il nuovo America 35 di Echo Yacht, giovane cantiere napoletano affidatosi all’esperienza e alla maestria di Giuseppe Cimino per aggiornare la barca da lui progettata e presentata giusto un anno fa ispirandosi proprio al concept del “suo” America Conam del secolo scorso. Lasciando intatte le misure (11,2 metri ft) la barca è stata rivisitata in alcuni dettagli come il parabrezza, ora più alto e in cristallo, il divano di prua, il prendisole di poppa e lo spazio dedicato all’alloggiamento dei motori fuoribordo. Che su questo esemplare rivisitato sono i più grandi e potenti Mercury V10 da 400 cv ciascuno, in grado di assicurare migliori prestazioni rispetto ai due propulsori da 350 cv adottati sull’esemplare numero 1. Interessanti anche le soluzioni adottate per gli interni, caratterizzati da un unico ambiente molto ampio a prua (a richiesta la seconda cabina con due posti a poppa) con un’altezza generosa e, tra le soluzioni innovative, un impianto di aria condizionata sovradimensionato.

Il prezzo del nuovo America 35 di Echo Yacht è stato fissato in 300.000 euro (più IVA e più motori). La commercializzazione è affidata a Marina Yacht Sales per il Centro Nord e a Orange Boat per il Sud, strutture che si occupano anche di altri marchi, italiani e stranieri, come il norvegese Marex, che a Genova ha incuriosito molti visitatori con i cabinati 330, 360 e 440, di 10, 11 e 14 metri (quest’ultimo premiato come Barca dell’anno in Norvegia) destinati a quella parte di pubblico che intende usare la barca tutto l’anno, non solo in estate, sfruttando l’abitabilità interna tipica delle imbarcazioni progettate per i mari del Nord.

Su misure leggermente inferiori ha debuttato a Genova anche la versione aggiornata dell’Atlante Z340 di Nautica Mediterranea, cabinato in vtr di 10,20 metri costruito a Pozzuoli, alle porte di Napoli, nel cantiere guidato da Ugo Lanzetta, noto distributore di motori fuoribordo Suzuki da qualche tempo cimentatosi anche nella costruzione in proprio di barche in vetroresina. Sulla base dell’esemplare numero 1, presentato un anno fa (una barca sportiva, che con la massima motorizzazione 2x350 può toccare anche i 50 nodi), il progetto è stato rivisitata in numerosi dettagli, che ne migliorano le dotazioni e l’ergonomia, confermando comunque i vantaggi della prua alta, della buona tenuta di mare, e lo spazio sottocoperta sufficiente per una sistemazione 2+2 (con la cuccetta di poppa più adatta a bambini). “Ma nei nostri piani – è stato annunciato a Genova – ci sono già l’esemplare numero 3, il 4 e il 5, che si distingueranno per ulteriori migliorie”.

Anche i gommoni hanno avuto un ruolo importante per il Made in Napoli in esposizione a Genova. Nonostante qualche assenza di troppo, in alcuni casi è stata davvero conquistata la scena, con una presenza al top per quantità e qualità. Come nel caso di Salpa, che dopo l’anteprima a Cannes ha esibito anche nel salone di casa il neonato Soleil 52, nuova ammiraglia del cantiere di Vitulazio (Caserta), insediatosi al vertice di una gamma costituita da ben 12 battelli.

Progettato con il contributo dell’inglese Adam Younger, specialista di carene a step ad alte prestazioni, è un maxi-RIB con carena a V profondo e doppio step, in grado di misurarsi con i migliori yacht della categoria, affrontando anche mari impegnativi e assicurando alte prestazioni, grazie anche alla propulsione fuoribordo affidata a motori di potenza complessiva compresa tra 1200 e 1800 hp (ovviamente a scelta del cliente).

Lungo 15,60 metri ft, largo 4,80, il nuovo Maxi Salpa 52 offre spazio, comfort e prestazioni da autentica ammiraglia, assicurando sia 4 comodi posti letto, sia aree ben vivibili all’aperto, sia anche dotazioni tecnologiche mai viste prima su un battello pneumatico, a cominciare dal volante multifunzione. Insomma, un concentrato di plus che probabilmente spiega il prezzo monstre annunciato a Genova: 894.000 euro (più IVA), con motorizzazione affidata a 3 Mercury Verado V12 da 600 hp; qualcosa in meno (825.000 euro, sempre più IVA) con “solo” due motori Mercury Verado V12.

Su misure inferiori si è esibito a Genova MV Marine, altro cantiere campano noto per la qualità e la raffinatezza tecnica dei propri battelli. Nel Salone di casa, il cantiere guidato dall’ingegnere Vincenzo Nappo ha presentato il Mito 31R, versione sportiva del noto gommone prodotto nel nuovissimo stabilimento di Striano (in provincia di Napoli), dove è in avanzata fase di progettazione anche il nuovo Mito 33, atteso per il 2025. Il 31R si distingue per la nuova configurazione della dinette, la nuova console portastrumenti con schermo da 16 pollici e la rivisitazione degli spazi in cabina, dove non c’è più il bagno separato, sostituito da un wc “nascosto” nei mobili interni, in modo da guadagnare spazio, come amano fare quei gommonauti che non intendono scimmiottare i proprietari di barche cabinate e si adattano volentieri anche a un uso più spartano del gommone, magari dormendo a bordo come in campeggio.

Ciò detto, il Mito 31R di MV Marine conserva le qualità del modello da cui deriva, sfruttando la nota carena ad “assorbimento d’urto”, brevetto esclusivo del cantiere, che consente una navigazione più sicura e confortevole anche con mare formato. Sviluppato in collaborazione con CNR e Università Federico II, il sistema consente all’imbarcazione di poggiare su una sorta di “letto di molle”, la cui funzione è quella di assorbire gli urti in navigazione, garantendo un maggiore comfort, un po’ come avviene per gli ammortizzatori delle auto. Quanto alla motorizzazione, il cantiere consiglia una coppia di Honda V6 da 350 hp, ritenuti “capaci di equilibrare al meglio il rapporto tra prestazioni, consumi ed emissioni”, ma ovviamente ognuno è libero di scegliere la motorizzazione preferita.

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Martedì 24 Settembre 2024 - Ultimo aggiornamento: 25-09-2024 16:48 | © RIPRODUZIONE RISERVATA