Il porto turistico di Capri

Nautica: la Campania avanti piano. Operatori soddisfatti, ma Confindustria chiede chiarimenti a De Luca

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

NAPOLI - Nautica verso la ripresa. Dopo lo sblocco dei cantieri di Lazio, Toscana, Liguria, Marche ed Emilia Romagna, avanzano a piccoli passi anche i cantieri della Campania. Il via libera a una prima fase preparatoria, in programma da lunedì 27 aprile a domenica 3 maggio, è arrivato sabato 25 aprile con l’ordinanza n. 39 firmata dal Governatore Vincenzo De Luca, ovvero il leader regionale che finora s’era dimostrato il più rigido difensore delle misure restrittive.

Pressato da più parti, e in particolare dal presidente della Camera di Commercio di Napoli, Ciro Fiola, e da Gennaro Amato, leader del Polo Nautico Italiano e di Afina (Associazione Filiera Italiana della Nautica) De Luca ha autorizzato dunque “l’avviamento delle procedure per le attività conservative e di manutenzione, di pulizia e sanificazione nei locali ed aree adibiti allo svolgimento di attività commerciali e produttive”. Non è ancora il riconoscimento che la nautica è un settore a basso rischio e che richiede una limitatissima “aggregazione sociale”, tuttavia è un passettino avanti verso lo sblocco atteso per il 4 maggio.

In un comunicato diffuso da Afina e PNI nella mattinata del 26 aprile si legge infatti che “con l’ordinanza n. 39 del 25/4/2020 la Regione Campania anticipa di fatto i contenuti del decreto nazionale previsto per il prossimo 4 maggio” e si aggiunge che le due associazioni “plaudono all’accoglimento delle loro richieste e ringraziano il governatore De Luca per aver interpretato le necessità dell’intero settore produttivo”.

“Questa ordinanza – afferma il numero uno delle aziende nautiche campane - premia il riconoscimento del lungo lavoro compiuto al fianco delle istituzioni, e supportato da tutte le forze politiche, per limitare, nel rispetto della pandemia e delle relative misure di sicurezza adottate, i danni economici di un comparto produttivo e della sua filiera che produce economia e posti di lavoro, ma che rischiava il default totale se si fosse persa l’intera stagione. Aver anticipato già da lunedì 27 le azioni di ripresa del settore cantieri, con sanificazione ed organizzazione delle nuove misure da adottare, consentirà alla cantieristica di poter essere pronta al via il 4 maggio, quando dovrebbe esserci il via libera definitivo da parte del Governo centrale per la ripresa della produttività”.

Esaminando in dettaglio le disposizioni entrate in vigore con l’ordinanza del 25 aprile si evince che pur rimanendo l’obbligo di rispettate le misure statali e regionali vigenti, la nuova normativa della Regione Campania prevede, a parziale modifica delle disposizioni fissate dall’Ordinanza n. 32 del 12 aprile scorso, che su tutto il territorio regionale sono ora consentite “previa comunicazione al Prefetto competente, ai sensi dell’art.2, comma 12 DPCM 10 aprile 2020, le attività conservative e di manutenzione, di pulizia e sanificazione nei locali ed aree adibiti allo svolgimento di attività commerciali e produttive, ancorché sospese per effetto della vigente disciplina statale e/o regionale, ivi comprese le attività alberghiere e ricettive in genere nonché quelle balnearie, quelle relative alla manutenzione, conservazione e lavorazione delle pelli”.

Attenzione: a differenza di quanto precisato in altre ordinanze regionali, nessun riferimento viene fatto però sulla possibilità di procedere ad attività preparatorie al varo e al trasferimento all’ormeggio, anche via mare, di imbarcazioni già finite. Una limitazione non da poco, tanto che da Genova s’è sentita in diritto di scendere in campo Confindustria Nautica, annunciando che “verranno chieste delucidazioni alla Regione Campania”. Viene osservato, infatti, che “la Campania si allinea parzialmente alla richiesta di apertura delle attività della filiera nautica rispetto a quanto deciso da Toscana, Liguria, Marche, Emilia Romagna e Lazio”. Un intervento non sollecitato dagli “indipendentisti” di Afina e PNI, e tuttavia in linea con l’azione a suo tempo intrapresa dal presidente Cecchi, il quale non perde occasione per dirsi “preoccupato per certe iniziative estemporanee attuate da associazioni locali”.

Al di là delle diverse “reazioni” alla nuova ordinanza regionale, è evidente che in Campania sia stato compiuto un passettino ancora molto piccolo in rapporto alle aspettative di operatori che nei giorni scorsi avevano manifestato segni d’insofferenza per i ritardi accumulati e avevano fatto professione d’ottimismo augurandosi il “via libera” immediato alle vere e proprie attività produttive. Era stato programmato anche un incontro diretto con De Luca, che in realtà non si è svolto, avendo il presidente della Regione delegato la sua task force sul coronavirus a trattare per via telematica con i rappresentanti degli imprenditori del settore e con la Camera di Commercio.

Probabilmente è stato necessario fare buon viso a cattivo gioco, evitando tensioni controproducenti e dimostrando anzi la consapevolezza che forse non si poteva fare di più dopo la lunga attesa e le tante pressioni fatte sull’asse Napoli-Roma. Le organizzazioni di categoria con sede in Campania, infatti, si erano mosse con grande anticipo per dare l’allarme sui rischi dell’intero comparto, scrivendo il 24 marzo una lettera al premier Conte, ad alcuni ministri dell’Esecutivo, ai governatori di varie regioni e ai sindacati per sollecitare la ripresa della filiera. E oggi, pur in presenza di un’ordinanza regionale che non fa compiere passi avanti significativi – come osservato da Confindustria Nautica - ci si dichiara soddisfatti per quanto avverrà il 4 maggio, quando il definitivo via libera sarà celebrato come un’autentica vittoria.

E’ in questa ottica proiettata sulla prossima settima, evidentemente, che Afina e PNI – a differenza di quanto osservato da Genova - si sono dichiarate appagate di quanto avvenuto nelle ultime ore. Tanto che il leader delle due associazioni, Gennaro Amato, ha tenuto a ringraziare pubblicamente coloro che hanno sostenuto le sue ragioni. “Tra le autorità di Governo investite del problema – ha tenuto a ricordare - i più sensibili alle nostre richieste sono stati il ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, dichiaratosi da subito consapevole del ruolo della nautica nel panorama economico-industriale italiano, e il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, che in occasione della riunione del Consiglio dei ministri dell’ultimo fine settimana ha sollecitato, assieme a Manfredi, attenzione al settore in vista della Fase 2”.

In vista della tanto attesa svolta, i vertici della nautica campana hanno tenuto a ringraziare anche la deputata del PD Michela Rostan, vice presidente della Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera, che il 24 aprile aveva inviato al governatore De Luca una lettera a difesa del comparto nautico, e con lei il presidente della Commissione Attività Produttive della Regione Campania, Nicola Marrazzo, e il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Ciro Fiola.

“Ora – si legge nel comunicato delle aziende nautiche campane (circa 250, tra cantieri di produzione, operatori commerciali e fornitori di servizi) - bisogna rimboccarsi le maniche perché comunque la filiera, e la produzione in testa, ha già registrato perdite tra il 40-45% e gli aiuti e supporti programmati dal Governo ancora non sono diventati realtà. Ci auguriamo che l’intervento di Stato diventi operativo quanto prima”.


 

  • condividi l'articolo
Domenica 26 Aprile 2020 - Ultimo aggiornamento: 28-04-2020 16:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti