GENOVA - Svolta nella nautica da diporto: il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili ha dato il via libera alla riforma dell’esame per il conseguimento della patente nautica. Una riforma attesa da almeno dieci anni, che renderà più semplice il conseguimento del documento necessario per governare imbarcazioni a vela e a motore con motorizzazione di potenza superiore a 40 cavalli.
La riforma è incentrata essenzialmente sulla parte teorica, ovvero sulla revisione totale dei quiz, che finora hanno rappresentato un autentico incubo per i candidati, costretti ad affrontare un esame basato su un approccio nozionistico e mnemonico, lontano dalla reale navigazione da diporto. Tutto ciò aveva prodotto la costante decrescita del rilascio di nuove patenti nautiche, letteralmente dimezzate dal 1998 al 2019.
I nuovi quiz disegnano un set di conoscenze moderne, meno incentrate sulla teoria e più sulla navigazione pratica, effettuata su scafi moderni, di generazione successiva a quella del secolo scorso, quando la normativa entrò in vigore. Uno dei punti chiave della riforma – tanto per dire - è la scomparsa dall’esame delle domande sulle singole parti che compongono la tradizionale ancora “ammiragliato”, sostituite da quesiti sull’utilizzo pratico delle ancore moderne, sulle loro caratteristiche rispetto ai fondali e sulle manovre di ancoraggio. Escono dalla prova di teoria anche la nomenclatura delle singole componenti degli scafi in legno, i segnali per la comunicazione fra navi a mezzo di bandiere, i quesiti su metacentro, baricentro, spostamento del carico e gli elementi di fisica navale e della struttura dei mercantili.
I quiz relativi all’effetto provocato dall’elica e dal timone, da puri elementi di cinematica sono stati trasformati in quesiti sull’uso pratico della barca. Le domande sulle parti dei motori vengono limitate al funzionamento generale e alle piccole avarie che realisticamente possono prevedere un intervento non specialistico, oltre a tenere conto delle novità tecnologiche introdotte negli ultimi anni, come le trasmissioni IPS e i motori fuoribordo di ultima generazione.
La sezione “meteorologia e maree” è stata focalizzata sugli elementi effettivamente utilizzabili dal diportista durante la navigazione, stralciando quelli di fisica dell’atmosfera. Sono previste poi nuove domande, supportate da immagini grafiche, sulle operazioni di ormeggio e disormeggio e su come affrontare le onde in navigazione a motore con cattivo tempo; un’intera nuova sezione sulle “manovre”, sulla navigazione in baie affollate e sull’ingresso e l’uscita dai porti. E ancora: quesiti sulle dotazioni di sicurezza non obbligatorie ma consigliate e sulla tutela dell’ambiente e la navigazione nelle aree marine protette.
Nella sezione Vela sono stati cancellati i quiz inerenti le derive veliche e le attrezzature desuete, e introdotti quesiti sulle vele diventate di uso comune sulle imbarcazioni da crociera e domande dedicate alla navigazione con cattivo tempo.
La prova di teoria è costituita ora da un unico “quiz base”, valido per tutte le patenti, con 20 quesiti a risposta multipla, ciascuno costituito da tre risposte alternative di cui una sola esatta. La prova è superata se il candidato fornisce almeno 16 risposte esatte. Per la patente “vela”, sono previsti ulteriori 5 quesiti a risposta singola, per i quali sono richieste almeno 4 risposte esatte.
Per la patente entro le 12 miglia, l’esame prevede un quiz su elementi di carteggio, costituito da 5 quesiti a risposta singola, che è superato con almeno 4 risposte esatte. Per la patente oltre le 12 miglia, 4 problemi di carteggio.
A beneficio dello snellimento della procedura, e a vantaggio sia dei candidati sia dell’autorità che deve rilasciare l’idoneità al comando, intervengono anche altre novità. Chi ha ottenuto l’idoneità alla prova scritta, ma non ha superato - per le due volte consentite - la prova pratica, può adesso risostenere entro 30 giorni la sola prova pratica senza ricominciare l’intero percorso dall’inizio. E ancora: entro i termini di validità dell’istanza di esame, il candidato ha ora la possibilità di ripetere le sole prove scritte eventualmente non superate, oppure, in caso non abbia superato i problemi di carteggio (per la patente “senza limite”) può richiedere di proseguire l’esame finalizzandolo al conseguimento della patente nautica entro 12 miglia. Per chi non supera il quiz Vela rimane ferma la possibilità di proseguire l’esame ai fini del conseguimento della equivalente patente a motore.
La svolta s’è avuta con la firma del decreto da parte del direttore generale del Trasporto marittimo del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Teresa Di Matteo, che ha dato attuazione al via libera dato dal ministro Enrico Giovannini il 10 agosto scorso. Le nuove norme entreranno in vigore 90 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Fino ad allora sarà applicata la disciplina vigente.
Grande soddisfazione hanno espresso i vertici di Confindustria Nautica e delle associazioni Confarca (scuole guida) e Unasca (autoscuole e studi di consulenza). “Questa riforma – ha detto Saverio Cecchi, numero uno delle industrie nautiche – è strategica per il settore e tutta la sua filiera. Il rilascio delle patenti nautiche negli ultimi anni si era dimezzato, mentre ora possiamo prevedere un rilancio, a beneficio dell’intero settore”. “Per questo – si legge in una nota di Confindustria nautica - un doveroso ringraziamento va anche al lavoro di rielaborazione dei testi svolto dal reparto affari giuridici del comando generale delle capitanerie di porto, coordinato dal comandante Massimo Seno”.
Il presidente di Confarca Paolo Colangelo ha dichiarato: “Le scuole nautiche ritengono che il nuovo esame consentirà l’avvicinarsi al mare e alla nautica di nuovi diportisti e al contempo di formarli con maggiore consapevolezza e attenzione alla sicurezza”. In perfetta sintonia il presidente di Unasca Antonio D’Atri: “La riforma ci restituisce una prova più concreta e priva degli elementi della navigazione mercantile, che la rendevano inutilmente ostica”.