Piccolo evento, grandi ambizioni. Potrebbe essere questo lo slogan da dedicare alla quinta edizione del Salone nautico di Bologna, organizzato da SNIDI (Saloni Nautici Internazionali D’Italia) in collaborazione con Bologna Fiere Spa, in programma fino a domenica 20 ottobre, con apertura al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 18,30, al costo di 12 euro (10 euro con acquisto online; ingresso gratuito per le scolaresche e per bambini fino a 8 anni, con accompagnatore pagante).
Dedicata essenzialmente a barche di dimensioni piccole e medie (non oltre i 12 metri) l’edizione 2024 del salone emiliano mette in mostra circa 100 imbarcazioni tra gommoni, motoscafi e gozzi, in rappresentanza di una sessantina di marchi, tutti raggruppati in un unico padiglione, il 14 di Bologna Fiere. Numeri inferiori a quelli degli anni scorsi e molto lontani da quelli del contemporaneo Salone di Brindisi, che ha messo in mostra circa 300 barche.
Ciò si spiega probabilmente proprio con l’overdose di eventi fieristici dedicati alla nautica, settore che vive una stagione in chiaroscuro, come ha ricordato, nella giornata inaugurale, lo stesso presidente della società organizzatrice, Gennaro Amato, inesauribile imprenditore napoletano, che unisce ad attività di produzione e assistenza nautica (è titolare di Nauticamato e del marchio Italiamarine), anche attività fieristiche (organizza ben 5 saloni) e di rappresentanza della categoria, come presidente dell’AFINA (Associazione Filiera Italiana della Nautica).
“La nautica italiana – ha detto il numero uno di SNIDI ricordando i numeri di vendite e fatturati - gode ottima salute, ma restano alcuni punti a rischio, su tutti la carenza di infrastrutture. La mancanza di posti barca può creare un corto circuito, non trovandosi corrispondenza tra produttività e ormeggi. Se si analizzano, ad esempio, le quattro regioni con il maggiore numero di approdi, si vede che il numero dei porti turistici, i cosiddetti marina, sono sempre sottostimati. La Liguria, su 70 porti, ha solo 12 marina; la Campania, sempre con 70 porti, ne conta 6; la Sicilia, con 142, ne ha solo 7, e il Lazio, con 42 porti, solo 3. Dobbiamo lavorare in tal senso, al fianco delle istituzioni, per assicurare un futuro roseo al settore e garantire gli oltre 30mila posti di lavoro diretti”.
Le parole pronunciate in occasione dell’inaugurazione della quinta edizione del Salone di Bologna sono state ascoltate, tra gli altri, dal parlamentare di Fratelli d’Italia Girolamo Cangiano, membro della nona Commissione Trasporti della Camera, da tempo schieratosi al fianco del comparto, anche con proposte di legge legate a migliorare la sicurezza in mare. “Più imbarcazioni sono in acqua – ha tenuto a dire il parlamentare - più dobbiamo immaginare strumenti normativi per tutelare la sicurezza. Si è partiti con il reato di omicidio nautico e dobbiamo continuare in questa direzione. Sicuramente questa maggioranza parlamentare lavorerà su provvedimenti ad hoc per garantire la sicurezza in mare”.
Inevitabile, in proposito, il riferimento alla nuova normativa, appena annunciata, che prevede il rilascio della patente nautica a 16 anni, sia pure con alcune limitazioni. “Aspettiamo i decreti attuativi – ha aggiunto Cangiano - per capire come poter agire e migliorare la sicurezza”.
Nel corso della cerimonia inaugurale ha preso la parola anche l’assessore Massimo Bugani, esponente di un’amministrazione comunale che – vista la collocazione geografica – non ha certo problemi di portualità e di sicurezza in mare, ma ha tutto l’interesse a sviluppare l’attività fieristica, a beneficio della crescita del diportismo lungo la costa adriatica, per non dire dell’enorme potenziale che può avere una fiera “a secco” raggiungibile comodamente in treno o in auto da molteplici località del Centro-Nord.
Abusando di un’enfasi tipica di certe occasioni, l’assessore si è sbilanciato fino a dire che “il salone nautico a Bologna è qualcosa di straordinario, che sta dando un grandissimo valore alla città, e perciò stiamo immaginando, in vista del prossimo anno, di poter concedere la possibilità ad alcuni cantieri di esporre alcune imbarcazioni anche fuori dai padiglioni della fiera, nelle piazze bolognesi”. Probabilmente – aggiungiamo noi - sarebbe stata una scelta giusta da attuare già quest’anno per rendere percepibile a tutti l’immagine di una nautica popolare, lontana da quella dei grandi yacht e del super lusso, alla portata anche di altre fasce sociali. Ma è anche vero che di questo progetto del coinvolgimento della città si parla già da un paio d’anni, e nulla è stato ancora fatto.
Tutto ciò premesso, che cosa c’è da vedere in questa quinta edizione del Salone di Bologna? Detto dei numeri assai limitati, sarà bene ricordare che il meglio sta nel comparto dei gommoni, ma c’è qualcosa d’interessante anche tra i piccoli day cruiser e cabinati in vetroresina e tra i gozzi. Secondo gli organizzatori “concentrare l’attenzione su queste tipologie di barche rappresenta un richiamo per quei diportisti che da qualche tempo non reggono più l’aumento dei costi di gestione dei grandi yacht e si dedicano a imbarcazioni di dimensioni più contenute, meno costose e meno impegnative anche nella manutenzione, senza tuttavia rinunciare a produzioni tecnologicamente evolute e persino lussuose.”
E’ a questa parte del mercato che si rivolge dunque il Salone di Bologna, proponendo ai visitatori anche un’occasione da non sottovalutare: vedere la barca dei propri sogni sotto i riflettori della Fiera di Bologna e accordarsi per provarla poi nel mare di Napoli, in occasione di Navigare, salone allestito dal 9 al 17 novembre nella città partenopea dagli stessi organizzatori della SNIDI.
Tra i produttori di gommoni presenti a Bologna spicca sicuramente 2BAR, che presenta due modelli, l’82 e il piccolo 57, quest’ultimo ideale per il noleggio e per chi muove i primi passi al timone, vista la possibilità di motorizzarlo con fuoribordo da 40 cv che non richiedono la patente.
Ma la parte del leone la fa Italiamarine, che presenta l’intera gamma, 15 modelli, dall’entry level Vulcano 22 sino all’ammiraglia Italia 38. Di spicco le due più recenti novità: il Nettuno 24 Fish, che segna il primo approccio dell’azienda al mondo de lla pesca, e il Ponza 36 Cabin, che è fornito di ampia cabina con letto matrimoniale e bagno separato. Da notare che tra i modelli di Italiamarine sono stati sottoposti a restyling il Sanremo 24, il Panarea 26, il Vesuvio 29 e l’Amalfi 32.
Mirimare presenta alcuni dei noti modelli della linea Sunrise, mentre SeaProp schiera 4 unità della gamma che un anno fa, proprio nel Salone di Bologna, si aggiudicò il premio per il design. Molto interessante, inoltre, la novità di Luberr Boats, giovane cantiere bolognese che nel salone di casa presenta il progetto di un gommone cabinato di 8,30 metri con cabina dotata di letto quasi matrimoniale e bagno chiuso trasformabile per l’uso di utenti disabili su carrozzina.
Un altro cantiere emiliano, Manara Marine di Piacenza, ha portato al Salone di casa 4 modelli della propria gamma, tutti prodotti nel 2024 e proiettati sulla stagione 2025: per la linea di produzione Pilothouse spiccano lo Smartliner 22 Fish di 6,50 metri e il più piccolo 5.85; tra i gommoni prodotti dallo stesso cantiere si segnala il Revolution 23 XL, battello di 7.50 metri progettato con la collaborazione di Alessandro Chessa: è uno dei rari battelli pneumatici costruiti in alluminio e si segnala per la leggerezza (che favorisce le prestazioni anche con piccoli motori fuoribordo da 40 cv) e la conquista di spazio vivibile a bordo. Dello stesso cantiere è esposta a Bologna anche una versione Cabin, appena sottoposta a un restyling che ne migliora lo stile e le dotazioni.
Tra le attrazioni che suscitano sempre curiosità c’è, sotto i riflettori del padiglione 14 di Bologna Fiere, anche la nota “500 del mare”, una barca di 4,7 metri con le forme dell’auto della Fiat. Costruita dal 2022 nel cantiere Car Off-Shore di Santa Maria La Carità (in provincia di Napoli) questa originalissima “autobarca” nasce sul progetto di un intraprendente giovane imprenditore napoletano, Antonio Pietro Maria Galasso, che ha portato avanti la produzione assieme all’amico coetaneo Carmine Somma, appassionato di meccatronica e titolare dell’EstMarine, azienda specializzata nel customizzare qualsiasi tipo di imbarcazione. Autorizzata da Stellantis, che ha poi dato il via libera anche all’allestimento di una versione sportiva Abarth, l’operazione va avanti, suscita sempre attenzione e curiosità in tutti gli eventi fieristici e guadagna insospettabili quote di mercato, soprattutto nel campo delle attività turistiche.
Il comparto gozzi vede il cantiere Mimì in primo piano: ben sei i modelli esposti, di misura compresa tra 6.50 e 9.50 metri. Nato dalla volontà di offrire un pozzetto di poppa con maggiore privacy, si fa notare il Libeccio Cabin 9.5, primo cabinato di questa taglia con un tettuccio rigido che parte dal parabrezza e ripara completamente la consolle di guida. Tra i pregi, i volumi interni più ampi rispetto alla versione walkaround. Gli altri modelli presenti sono Libeccio 7 Classic, Libeccio 7.50 open, Libeccio 8.50 open e Libeccio 8.50 Walkaround.
Esposito Mare propone 3 modelli: in primo piano il gozzo Positano Open 32, imbarcazione veloce e spaziosa che può ospitare fino a 12 persone, offrendo anche 4 posti letto. In vetrina anche il Positano Sole 28, che abbina eccellenti prestazioni ad interni curati nel dettaglio e realizzati con i migliori materiali, e il Positano 32, presente a Bologna per la prima volta. Stanislao Esposito ha confermato però che è in avanzata fase di lavorazione l’allestimento della nuova ammiraglia del cantiere, un gozzo cabinato di oltre 15 metri fuori tutto, destinato a collocarsi al top della gamma per lo stile, l’abitabilità (3 cabine per 6 posti letto), la tenuta di mare e le prestazioni. Lo vedremo nel 2025.
Tra i motoscafi di piccole dimensioni si fa apprezzare a Bologna la flotta proveniente dalla Sicilia. In primo piano la linea del cantiere Allegra, che presenta tre natanti tra 5,60 e 6,35 metri. Made in Sicilia sono anche i 4 modelli schierati da LDA Italmar, tutti piccoli e pratici, ma anche capaci di regalare insospettabili spazi vivibili sopra e sottocoperta.
Addirittura 9 i modelli presentati da Trimarchi, cantiere di Patti (Messina): caratterizzati da attenzione al dettaglio, alle prestazioni e alla cura per il cliente, consentono di accedere a varie possibilità di personalizzazione. Sempre dalla Sicilia sono approdati a Bologna, tramite Nautica Service, 6 modelli del brand Marinesite di misura compresa tra 16 e 20 piedi, ai quali si è aggiunto il nuovissimo Marine 23 WA, uno scafo in vetroresina con console centrale dotato di una nuova carena descritta come “capace di tenere ogni tipo di mare”.
SG Boat, azienda messinese di Gioiosa Marea, ha acceso i riflettori sul brand Aquaboat, che a Bologna schiera 6 modelli: per la linea Sport, spiccano gli Aquaboat Sport Line 19 e 21 piedi, mentre per la linea Cabin si fanno apprezzare gli Aquabat Sport Cruiser 20, 23 e 24. Nel comparto dedicato agli appassionati di pesca (linea Fish) si fa apprezzare l’Aquafish 550, mentre la linea Infinity mette in mostra l’Aquabat Sport Infinity 21.
Dalla Puglia, DFMS Nautica ha portato al salone bolognese il suo Travel Boat lungo 7.50 metri, progettato con un design elegante e funzionale e la costante ricerca dell’innovazione. “L’assemblaggio – viene spiegato con enfasi e orgoglio nello stand - è il frutto di lavori artigianali e pensato per essere confortevole, sportivo e pieno di stile, indicato per chi cerca l’eccellenza in mare”.
Dalla Calabria, Ranieri Group ha portato a Bologna 7 modelli: le intramontabili Shark 17 e Soverato 5.45, veri classici della piccola nautica; il Renegade 22 e l’elegante R25 in rappresentanza della linea Sportfish. Il top di gamma è rappresentato invece dal Sauvage 34, affiancato dal più piccolo Sauvage 24, allestito in una rara edizione limitata denominata Cote d’Azur, e dal piccolo Sauvage 22.
In conclusione, questa quinta edizione del Salone di Bologna sembra qualificarsi come una sorta di “fiera del Sud” trapiantata in Emilia, con cantieri campani, pugliesi, siciliani e calabresi in prima linea. Il che può risultare apprezzabile per il dinamismo e la volontà di “farsi vedere” di tante aziende meridionali che aspirano a conquistare spazi di mercato sempre più ampi. Ciò detto, alla luce del numero di cantieri presenti e della plateale diserzione di molti dei brand più noti e diffusi del settore (compresi, a dirla tutta, anche di alcuni dei più noti e affermati cantieri del Sud), è evidente la freddezza del comparto verso una manifestazione che a nostro avviso continua ad avere un potenziale inespresso, ancora tutto da scoprire.