Con il Design Innovation Award sono state premiate l’eccellenza e l’innovazione al 64mo Salone di Genova. Tra i 10 premi assegnati, spicca quello attribuito a Sanlorenzo per originalità, sostenibilità e impatto sociale del suo SP92, impostosi nella categoria degli yacht oltre i 24 metri (misura 27,95 metri, per un baglio massimo di 7,10). Nella motivazione della giuria si legge che il premio è stato assegnato “per lo splendido layout esterno e grandiosi spazi interni”.
Un motivo d’orgoglio in più per il cantiere di Massimo Perotti, che nel salone di casa si è presentato con ben nove imbarcazioni: una flotta di grande prestigio, che vede proprio nell’SP92 la punta di diamante della nuova linea Smart Performance, nata per consolidare la ricerca nel segmento delle barche performanti e sportive, ancorché di grandi dimensioni e grande abitabilità.
“Se finora abbiamo affidato al marchio della controllata Bluegame la ricerca delle prestazioni sportive, con questi prodotti di nuova generazione anche Sanlorenzo si dimostra capace di unire all’eleganza, alla ricerca degli spazi e al comfort la ricerca della velocità, con carene plananti che nulla hanno da invidiare alla concorrenza più qualificata” spiega Tilli Antonelli, celeberrimo progettista al servizio di Sanlorenzo, al quale si deve l’ingegnerizzazione del progetto. Progetto al quale ha collaborato, per il design esterno, lo studio Zuccon, mentre Piero Lissoni si è occupato dell’interior design.
Fin da un primo sguardo colpisce l’ampia zona di poppa a disposizione dell’armatore, caratterizzata da una beach area di quasi 45 metri quadri personalizzabili con un portellone a scomparsa che nasconde il garage. Il ponte di coperta è ancora più vicino all’acqua per consentire la più profonda sinergia con l’ambiente marino, le grandi superfici vetrate perimetrali alla tuga fanno risaltare l’eleganza degli interni, ampliandone il volume, e consentono di valorizzare al massimo la connessione con l’esterno, abbattendo le barriere visive.
Con un approccio del tutto inedito per un’imbarcazione di questo genere, le aree interne si distribuiscono poi su quattro livelli, caratterizzati da soluzioni che valorizzano l’ampiezza e la vivibilità degli spazi e rafforzano la stretta relazione con l’ambiente marino circostante.
Il Sanlorenzo SP92 unisce inoltre le caratteristiche di uno yacht altamente performante con l’impegno del cantiere per la sostenibilità. Dalle particolari geometrie della carena, che permettono di ottimizzare il coefficiente di resistenza alle velocità più utilizzate, alla progettazione degli elementi strutturali, all’impianto fotovoltaico con cella monocristallina ad altissima efficienza, fino alla scelta degli arredi, realizzati con materiali compositi e tecnologie aeronautiche, ogni componente è stata pensata per minimizzare i consumi e ridurre l’impatto ambientale. “Tutto ciò – assicura Tilli Antonelli - permette alla barca di consumare, a velocità di crociera, circa il 12-13% in meno rispetto alla stessa imbarcazione realizzata con i normali processi produttivi e materiali tradizionali”.
Anche se non ha vinto alcun premio, a Genova ha conquistato la scena anche il più piccolo Sanlorenzo SL86A. Sviluppato come il “fratello maggiore” in sinergia con lo studio Zuccon, e ingegnerizzato sempre sotto la guida di Tilli Antonelli, questo yacht di 23,97 metri (con baglio massimo di 6,35) testimonia una nuova evoluzione dell’applicazione del concetto di asimmetria, massimizzando gli spazi interni ed esterni e assicurando una maggiore fruibilità, così da trovare soluzioni abitative inedite ed ottimizzate, capaci di mantenere una viva e costante relazione con il paesaggio marino esterno. Il tutto conservando intatte l’eleganza e lo stile distintivo di Sanlorenzo.
Dal punto di vista delle linee esterne, la vera innovazione dello yacht risiede nella configurazione della poppa, dove non ci sono scale visibili. Questo design minimal si fa interprete della “rivoluzione asimmetrica” di Sanlorenzo: “Nascondere le scale alla vista – spiega Antonelli - significa rendere più omogeneo il layout a poppa, dove l’introduzione di un elemento di trasparenza garantisce piena connessione fra chi sta nel pozzetto e le persone che nuotano a poppa della barca, sfruttandone la convertibilità”.
Un’altra intuizione di successo applicata allo yacht è stata ridurre al minimo l’ingombro dei collegamenti verticali: l’eliminazione della scala che collega il pozzetto al fly aumenta lo spazio disponibile e consente di dedicare l’intero Main Deck alla convivialità. Ne nasce così una grande zona giorno pensata come un open space, dove un ampio salone a poppa è collegato tramite il passaggio di sinistra nave ad un nuovo spazio, unico nel suo genere: la zona dining di prua customizzabile, uno spazio aggiuntivo, dedicato alla vita di bordo, che nessuna barca di metrature simili può vantare. Nel complesso questo layout riduce al minimo le barriere visive ed esalta la grande vetrata che da poppa a prua crea una connessione privilegiata con il mare. Infine, a bordo dell’SL86A anche gli spazi esterni risultano ampliati e maggiormente fruibili, grazie anche a due ampie zone prendisole, una a prua e una integrata nella tuga.