Via libera del Governo al regolamento per il PRA del mare. Nautica Italiana a Ucina: «Ora collaboriamo»

Via libera del Governo al regolamento per il PRA del mare. Nautica Italiana a Ucina: «Ora collaboriamo»

di Sergio Troise
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ROMA - Con la votazione del 28 novembre scorso il Consiglio dei ministri ha approvato, in esame definitivo, il regolamento per l’attuazione del Sistema Telematico Centrale per la nautica da diporto.

Via libera, dunque, a una radicale semplificazione e razionalizzazione nella gestione dei registri di iscrizione delle unità da diporto, finora tenuti in formato cartaceo in ciascun circondario marittimo e ora destinati alla completa informatizzazione. Insomma, come per il PRA (Pubblico Registro Automobilistico) entrerà in funzione, per legge, un sistema informatizzato anche per le barche e verranno istituiti i cosiddetti sportelli telematici, delegati a semplificare la vita di controllati e controllori. Per le barche nuove il sistema entrerà in vigore dal 2020.

Sia Ucina sia Nautica Italiana hanno espresso compiacimento per la svolta annunciata da Roma. «E’ un risultato importante, che porterà un taglio netto alla burocrazia, alla duplicazione dei controlli in mare e offrirà agli istituti finanziari e al mercato della nautica una certezza fondamentale” ha dichiarato Maurizio Balducci, vicepresidente di Ucina con delega alla fiscalità e alla normativa. “Adesso – ha aggiunto l’esponente dell’organizzazione confindustriale - attendiamo le regole operative e confidiamo che il Governo accolga i nostri suggerimenti volti ad efficientare il processo».

In sintonia si è espresso il presidente di Nautica Italiana, Lamberto Tacoli, il quale ha parlato di «sospiro di sollievo da parte degli operatori», aggiungendo che «l’alleggerimento burocratico non può non avere ripercussioni positive su tutto il comparto».

Nell’occasione, Tacoli ha ricordato di avere in programma un incontro con il viceministro delle Infrastrutture e Trasporti, Edoardo Rixi, nel corso del quale conta di offrire il contributo dell’associazione alla definizione delle regole attuative del Sistema Telematico Centrale, non ancora varate. Un tema, quest’ultimo, più volte affrontato nelle sedi istituzionali anche dai rappresentanti di Ucina. Essendone consapevole, Tacoli ha dunque espresso l’auspicio che «si possa lavorare insieme a Ucina e alle altre associazioni di settore che, insieme a Nautica Italiana, sono già da tempo impegnate in questo percorso».

Vedremo quali saranno gli sviluppi e se ci sarà effettivamente la (improbabile) possibilità che le associazioni collaborino nel confronto con le istituzioni. Intanto vale la pena ricordare che il Manifesto che Nautica Italiana intende sottoporre all’attenzione del Governo enfatizza questioni storicamente affrontate da chiunque si sia seduto, negli ultimi anni, ad un tavolo di confronto con il ministro, il viceministro o il sottosegretario di turno.

Sul tappeto ci sono l’implementazione dei decreti attuativi del nuovo Codice della Nautica, la riforma del Demanio nell’ambito delle concessioni marittime, il varo di misure e investimenti per infrastrutture portuali e per lo sviluppo del turismo nautico; l’adeguamento dei titoli professionali a quelli degli altri Paesi europei, il rilancio della bandiera italiana attraverso l’istituzione di un Registro Italiano concorrenziale per i grandi yacht; la pianificazione razionale e coerente di un palinsesto nazionale di fiere ed eventi e di un sistema unico di incentivi all’internazionalizzazione; il sostegno alle aziende che investono in sostenibilità, innovazione, ricerca e sviluppo.

L’auspicio di chiunque abbia a cuore lo sviluppo del settore è che tutto ciò che viene rammentato al Governo rientri effettivamente in un’agenda delle “cose da fare”. Ma il timore è che il Paese – visto dai Palazzi romani – abbia altre priorità e, soprattutto, che non gioverà alla causa del comparto tirare per la giacca i politici di turno alla ricerca di sostegni economici reclamati da rappresentanze diverse. ICE e MISE finora hanno contribuito non poco alle giuste cause di Ucina (Salone di Genova e internazionalizzazione), ma Nautica Italiana reclama a sua volta attenzione anche per Viareggio e per le aziende che rappresenta. Se tutti verranno accontentati in un clima di concordia e di collaborazione reciproca sarà bene prepararsi a una (improbabile) svolta epocale.

 

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Lunedì 3 Dicembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 08-12-2018 04:34 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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