La zona dove sorgerà il porto turistico di Napoli

Via libera al porto turistico per Napoli: sarà gestito da privati e sorgerà a Bagnoli nell’area di mare di fronte all’ex Italsider

di Sergio Troise
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Napoli avrà finalmente un porto turistico adeguato alle esigenze dei diportisti e del turismo nautico. Dopo anni di attesa, resi ancor più amari dal dilagare dell’abusivismo, dei posti barca illegali, delle denunce, dei sequestri e delle polemiche, sembra proprio che la decisione sia stata ormai presa e che presto il progetto verrà presentato nei dettagli.

La struttura sorgerà a Bagnoli, tra l’isolotto di Nisida e Coroglio, nell’area di mare di fronte all’ex Italsider, dove attualmente vengono rilasciate autorizzazioni provvisorie, tra aprile e settembre, per l’allestimento di pontili galleggianti. Ci sarà invece un pontile principale permanente, con nove bracci, e vi potranno attraccare yacht fino a 30 metri. Non è stato ancora precisato quanti saranno i posti barca disponibili; si sa invece che l’opera dovrebbe costare 60 milioni, tutti a carico di imprenditori privati che si sono affidati alla formula del projet financing per avviare l’opera.

Per ora non sono stati forniti altri dettagli sull’approvazione formale del progetto e sui tempi di esecuzione dei lavori, ma una dichiarazione del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi (che ricopre anche il ruolo di commissario straordinario di Governo per Bagnoli) ha aperto le porte alla speranza, confermando ciò che questo sito ha più volte anticipato. E cioè che esiste dal 2023 un progetto presentato da privati che presto potrebbe essere approvato e reso operativo per la realizzazione di una struttura nell’area di mare compresa tra Nisida e Coroglio, di fronte all’ex Italsider di Bagnoli.

Manfredi ne ha parlato il 12 marzo a conclusione dei lavori della cabina di regia convocata per proseguire il virtuoso percorso istituzionale avviato con il Governo per il risanamento e la riqualificazione del territorio: una sconfinata area affacciata sul mare, di straordinaria bellezza paesaggistica, che già sta cambiando volto con i primi abbattimenti di vecchi manufatti e con l’avvio delle bonifiche a terra e a mare.

L’obiettivo dichiarato è restituire Bagnoli ai napoletani per poterne finalmente usufruire con i lidi, il parco urbano, le aree verdi, il parco dello sport e – novità per la prima volta comunicata dal Commissario straordinario di Governo – con “una struttura ricettiva permanente per la nautica da diporto”.

Più in dettaglio, dopo aver dichiarato tante volte, in passato, che per realizzare il porto turistico avrebbero dovuto farsi avanti i privati, questa volta Manfredi ha rivelato per la prima volta pubblicamente che “è in fase di approvazione una proposta progettuale di project financing presentata da un raggruppamento di imprese”.

Per quanto ne sappiamo, le imprese che si sono fatte avanti con il progetto destinato a cambiare i connotati dell’area di mare bagnolese sono Onda Azzurra e SeNa, da anni titolari della concessione demaniale per l’allestimento stagionale (da aprile a settembre) di 12 pontili galleggianti (per 25/30 posti ciascuno) e la gestione di una banchina fissa sulla terraferma, con 12/13 posti destinati alle barche più grandi (non oltre i 20 metri).

Amministratore delegato della società che ha avanzato la proposta di projet financing è il signor Giovanni Ajello, il quale ci ha confermato l’impegno a realizzare “ciò che da anni merita la città di Napoli”, specificando che “il progetto è mirato sia a razionalizzare la distribuzione dei posti barca, sia a migliorare la sicurezza, sia anche a rispettare l’ambiente con soluzioni ecocompatibili”. Ma nulla di più rivela il rappresentante delle imprese pronte a partire con i lavori, se prima le autorità cittadine e del Commissariato di Governo non annunceranno ufficialmente l’approvazione del progetto e il via libera ai lavori.

Ciò detto, vale la pena ricordare che al termine della cabina di regia svoltasi a Palazzo Chigi il 12 marzo scorso, il sindaco-commissario Manfredi ha fornito per la prima volta dettagli sull’accordo di collaborazione sottoscritto con l’Autorità di Sistema Portuale (presieduta da Andrea Annunziata, sempre dichiaratosi disponibile a risolvere il problema della portualità turistica lungo la costa napoletana) e con Invitalia (rappresentata dal presidente Rocco Sabelli e dall’amministratore delegato Bernardo Mattarella).

“L’obiettivo – ha dichiarato Manfredi in una intervista al quotidiano Il Mattino - è la sistemazione dell’area con una serie di pontili, in modo da regolarizzare le autorizzazioni in un’area dove c’è tanta confusione. Ci sarà un pontile principale con nove bracci e vi potranno attraccare anche yacht di grandi dimensioni, fino a 30 metri”.

Vedremo quali saranno gli sviluppi. Intanto vale la pena ricordare che a Napoli si parla da tempo anche di un altro progetto destinato a risolvere il problema della carenza di posti barca, ovvero dell’ampliamento del porto di Mergellina, sito considerato dalla Soprintendenza “antico porto di pescatori” (dunque inviolabile), ma oggetto di uno studio concordato tra operatori del settore (e più volte rielaborato) che in più occasioni hanno manifestato ottimismo, pur senza rivelare nei dettagli cosa intenderebbero fare per guadagnare spazio e ricettività.

C’è anche chi rispolvera ogni tanto l’antica idea di realizzare un porto turistico nella zona di Napoli Est (doveva chiamarsi Porto Fiorito, venne espropriata l’area e presentato il progetto, mai realizzato), ma molti esperti ritengono la scelta discutibile per la collocazione vicina al traffico commerciale (navi, traghetti e aliscafi) che comporterebbe problemi per la nautica da diporto.

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sabato 15 marzo 2025 - Ultimo aggiornamento: 06:31 | © RIPRODUZIONE RISERVATA