Una panoramica della mostra al Museo Ferrari

Al Museo Ferrari il top del Cavallino rampante. In mostra 70 anni di storia, anzi di leggenda

di Sergio Troise
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MODENA - Se in Tv spopola “Ballando con le stelle”, a Modena va in onda “Guidando con le stelle”: “Driving with the Stars” è infatti il titolo della mostra inaugurata nella “capitale dei motori” al Museo Enzo Ferrari. In mostra per tutto il 2017 una ventina di esemplari tra i più rari ed esclusivi della produzione del Cavallino, auto dalla storia gloriosa, appartenute a piloti e personaggi del jet-set, principi blasonati e divi del cinema, registi e tenori di fama mondiale, da Von Trips a Scarfiotti, da Jacky Stewart a Steve McQueen, da Von Karajan a Pavarotti, da Marcello Mastroianni e Sylvester Stallone.

Per la cerimonia inaugurale si è mobilitato tutto lo stato maggiore della Ferrari, in testa il presidente Sergio Marchionne e i vice presidenti John Elkann e Piero Ferrari. Con loro anche il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli. “La mostra - è stato spiegato – vuole essere un omaggio a tutti coloro che guidano o hanno guidato una Ferrari passando attraverso le vicende dei protagonisti dello sport, della cultura, dell’industria, dello spettacolo”.

E l’esposizione si rivela infatti un affascinante viaggio nel tempo. Ognuna delle splendide Ferrari esposte ricrea l’epoca della quale è stata icona insieme a chi la guidava. La 166 MM che stregò Gianni Agnelli nel 1948, ad esempio, fa respirare l’atmosfera della leggendaria Mille Miglia, mentre certe vetture degli anni Cinquanta come la 250 GT California (1954) richiamano alla memoria l’inquieta coppia del cinema Roger Vadim-Brigitte Bardot. Quelle degli Sessanta, come la 330 GTC del ’66, portano ad incontrare le case reali d’Europa, in testa la principessa Liliane de Rathy, moglie del re Leopoldo del Belgio.

Sono stati ferraristi, come è noto, anche Jean Paul Belmondo e Steve McQueen, e la mostra lega dunque le figure delle due star del cinema alla magnifica 275 GTB del 1964. La meno aggressiva 330 GT 2+2 del ’66 ricorda invece il passaggio a Maranello di John Lennon, che la ordinò in un inedito colore azzurro. La più recente 365 GT 2+2 (1967) richiama il ferrarista Marcello Mastroianni, anche se oggi il magnifico “pezzo da museo” appartiene a Joe Bastianich, lo chef-divo della Tv.

In “Driving with the Stars” c’è spazio anche per uno spaccato della Formula 1 del passato. In mostra c’è infatti la monoposto 312 F1 con la quale Ludovico Scarfiotti colse nel 1966 l’ultima vittoria di un pilota italiano a Monza. La maggioranza delle auto esposte, però, testimonia la forte presenza ferrarista tra le GT e le spider a ruote coperte. Non manca un esemplare della Dino, l’auto che porta il nome del figlio prematuramente scomparso di Enzo Ferrari, così come è in bella evidenza la F40, prima auto celebrativa della casa di Maranello, realizzata nel 1987 per festeggiare i 40 anni dell’azienda: un’auto straordinaria, che ha ammaliato i personaggi più disparati, da Gianni Agnelli a Luciano Pavarotti, da Sylvester Stallone a Nigel Mansell (la pretese nel contratto da pilota di F1).

Di prestigio anche gli esemplari più recenti della produzione di Maranello, come la 599 GTB Fiorano del 2006 che stregò Paul Newman (volle provarla a tutti i costi sulla pista di Fiorano e gli fu concesso). La California del 2008 (convertibile con tetto rigido che ha sfondato negli Usa) ha ammaliato invece Maria Carey, che ne ha acquistata una per il marito. Di spicco anche la 458 Italia del 2009 sviluppata con Michael Schumacher. Unica, nel senso che è stata realizzata in un solo esemplare, la SP12 EC del 2012 ordinata da Eric Clapton per sottolineare la sua eterna passione per la 512 BB.

Le auto degli anni 2000 e quelle di ultima generazione raccontano i nuovi miti. E in questo ambito, inutile dire che le star meno datate della mostra sono LaFerrari e LaFerrari Aperta con motorizzazione ibrida: due capolavori di stile e di tecnologia ai quali non hanno rinunciato appassionati cultori del Cavallino come “Jay” Kai, musicista e leader dei Jamiroqai, e Gordon Ramsay, chef stellato e star televisiva di Master Chef Usa.

Se non bastasse tutto questo, la mostra al Museo Enzo Ferrari di Modena è completata dalla rinnovata Sala dei Motori nella quale trovano posto 25 propulsori che hanno caratterizzato alcune iconiche vetture della Casa di Maranello. Tra questi lo storico 12 cilindri della 125 S, la prima Ferrari mai realizzata; il V6 della Dino, ideato dal figlio del fondatore Enzo, lo straordinario 015/3, vincitore di 7 titoli mondiali di Formula 1, e due autentici gioielli come gli F140FE ed F154CB, motori che equipaggiano altrettante vetture già entrate nella leggenda come LaFerrari e la 488 GTB. Questi propulsori rappresentano lo stato dell’arte nel campo delle auto sportive e sono accomunati dal fatto di aver vinto nel 2016 il premio come migliori motori al mondo.
 

 

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Mercoledì 1 Marzo 2017 - Ultimo aggiornamento: 18:53 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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