Al volante della Ami One concept di Citroen

Al volante della AMI ONE, la soluzione in formato micro della mobilità urbana del futuro secondo Citroen

di Sergio Troise
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LE CASTELLET - “Cento anni di comfort… e oltre”. Citroen ha titolato così un evento organizzato all’autodromo Paul Ricard di Le Castellet, nel Sud della Francia, con l’obiettivo di illustrare lo storico impegno sul fronte dell’innovazione. Un impegno incentrato sul forte legame tra passato e futuro dell’azienda fondata cento anni fa da Andrè Citroen, un’azienda che ha sempre concentrato l’attenzione sulla ricerca di soluzioni tecnologiche in linea con le esigenze di ogni epoca, per garantire benessere a bordo e grande comfort di guida.
 

 


Al centro dell’attenzione, con la Citroen 19_19 (di cui leggete in altro articolo su questo stesso sito) la piccola AMI ONE, concept di urban car del futuro, realizzata per prefigurare la visione di mobilità urbana della Casa francese: un’auto elettrica a emissioni zero, di dimensioni minime (è lunga 2,50 metri, larga e alta 1,50), che offre due soli posti ma un ampio vano bagagli, assicura autonomia di 100 km, richiede 2 ore per la ricarica e non supera i 45 km/h di velocità massima.

Guidabile già a 16 anni, viene definita in casa Citroen “la risposta alle nuove esigenze dei clienti e alla sfida della transizione energetica in città”. Nei piani non solo la produzione e la commercializzazione tradizionale (in tempi da definire), ma anche l’introduzione di sistemi innovativi di accesso alla mobilità, come l’utilizzo personalizzato dell’auto, da 5 minuti a 5 anni, dal car sharing al noleggio, all’acquisto.

Per ora la AMI ONE è una originalissima citycar sperimentale caratterizzata dal design deciso, audace e colorato, frutto di una ingegnosa progettazione, studiata per realizzare un oggetto di tendenza. Al primo impatto trasmette sensazioni di robustezza (probabilmente anche per le grandi ruote da 18 pollici) anche se non supera i 425 kg di peso e promette agilità e maneggevolezza record, oltre che una grande facilità di parcheggio.

Tra le particolarità che non passano inosservate, la configurazione decappottabile, per una guida divertente, con i capelli al vento. Il tetto in tela grigio antracite ad apertura manuale è leggero e facile da usare; la capote scorrevole di apre con un solo gesto e si richiude con una cinghietta e un tasto a pressione. Originale il meccanismo di apertura degli sportelli invertito, con la cerniera nel montante posteriore lato guida per migliorare l’accessibilità a bordo. Unici e pregiati anche gli specchi retrovisori esterni: sono in alluminio e cristallo, ricordano un po’ certi accessori da bagno, ma non sono in discussione né il design né la qualità del materiale. Il massimo della novità sta comunque nel sistema di apertura dell’auto, che prevede il riconoscimento dell’utilizzatore attraverso lo smartphone: la portiera si apre (e si chiude) leggendo il QR CODE presente sulla base in alluminio delle maniglie delle porte.

A bordo dell’esemplare da noi provato su una piccola parte dell’autodromo di Le Castellet è bastato, in verità, tirare una cinghia di stoffa blu per aprire lo sportello, ma il progetto prevede la digitalizzazione e l’integrazione con lo smartphone, e su questa strada si andrà avanti. 100% connessa, l’Ami One pone infatti lo smartphone al centro dell’interfaccia uomo-macchina. Una volta “riconosciuto” e salito a bordo, il conducente viene invitato a posizionare il telefono di fronte a lui, in un apposito alloggiamento ricavato sul piantone dello sterzo. Dopo aver appoggiato lo smartphone in questa zona di ricarica wireless a induzione, può cominciare l’interazione tra la macchina e l’utilizzatore.

Secondo l’applicazione avviata, l’animazione appare sotto forma di pop up, proiettata su un visore trasparente nel campo visivo del conducente, come se fosse un head-up display. Le funzioni possono essere di tipo avanzato, come l’infotainment o la navigazione. L’interfaccia uomo-macchina prevede due tasti sul volante: un comando vocale per chiamare l’”assistente invisibile” e un menu a scorrimento per navigare da un’applicazione all’altra. Ingegnoso quanto geniale.

Il volante è rettangolare. Il quadro strumenti, semplice ed essenziale, è composto da un display da 5 pollici e visualizza le informazioni utili (velocità, indicatori di direzione…). Alla destra dell’unità di guida (Drive-Pod), un cilindro riunisce il pulsante di avviamento, il tasto warning, il selettore del cambio automatico e una cassa acustica Bluetooth con regolazione del volume.

Una volta partiti, inutile aspettarsi un rumore che vada oltre il fruscio. Piuttosto, dopo le prime curve, sia pure affrontate a velocità minima, abbiamo avvertito puzza di bruciato: niente di grave, ma le grandi gomme, montate su spettacolari cerchi in lega da 18 pollici, urtano contro i passaruota e si surriscaldano. Insomma, l’estetica a danno della funzionalità, ma è evidente che siamo in presenza d’un veicolo sperimentale, al quale viene per ora affidato anche il ruolo di show car.

Nessun problema in rettilineo, dove siamo riusciti a toccare i 47 km/h contro una velocità massima dichiarata di 45. Le prestazioni velocistiche, comunque, non rientrano tra le priorità di questo concept mirato essenzialmente a proporsi, in un futuro ancora tutto da definire, come “soluzione alternativa, più comoda e funzionale, rispetto alla bici, al monopattino o allo scooter elettrico, ma anche al tram, all’autobus o alla metropolitana”.

“Nei nostri piani – informa la Casa francese – c’è l’intenzione di proporre diverse formule come il car sharing, l’acquisto, il noleggio. L’obiettivo è soddisfare tutte le esigenze di spostamento dei clienti rispondendo alle loro diverse necessità di utilizzo, occasionale o regolare, con la famiglia o con gli amici, individuale o condiviso”. Nei piani futuri della Citroen, dunque, un sistema mirato alla personalizzabile secondo le esigenze di mobilità di ognuno, in modo da soddisfare chi ha bisogno dell’auto in città per 5 minuti, 5 ore, 5 giorni, ma anche per periodi più prolungati, e dunque con offerte di noleggio per 5 mesi o di noleggio a lungo termine (fino a 5 anni).

Ma torniamo alle caratteristiche dell’auto. Vale la pena sottolineare che l’abitacolo valorizza lo spazio a bordo e la funzionalità. I designer francesi hanno immaginato una posizione asimmetrica per il sedile del conducente (su guide) e per quello del passeggero (fisso). Ciò permette di guadagnare spazio a livello delle spalle ed offrire comodità di movimento agli occupanti. Gli ampi cuscini dei sedili e gli appoggiatesta si distinguono per il rivestimento ispirato agli arredi outdoor, di facile manutenzione, con elastici color arancio (ma il materiale va rivisto, sull’esemplare da noi provato c’erano già ampi segni di consumo e qualche rottura).

Nonostante le dimensioni ridotte, a bordo di AMI ONE non mancano diversi vani di contenimento, razionalmente distribuiti nell’abitacolo. Ogni angolo viene sfruttato al massimo e si fanno apprezzare accorgimenti di dettaglio, come gli appoggiagomito che prevedono una cinghietta in PVC morbida, simile alle maniglie di apertura usate all’esterno. Queste cinghiette, tra l’altro, ricordano quelle inaugurate su C4 Cactus, con la quale la AMI ONE condivide anche l’uso degli airbump protettivi della carrozzeria esterna.

 

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Domenica 13 Ottobre 2019 - Ultimo aggiornamento: 16-10-2019 11:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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