Nissan prima della classe, Qashqai resta un gioiello. Aggiornato il crossover: il fiore all’occhiello è sempre la e-Power
Nissan, in Giappone al via linea la produzione pilota di batterie allo stato solido per auto EV
Volpe (Nissan): «È ora di dare fastidio alle big di FE. Il nostro impegno è sempre maggiore e sarà di lungo corso»
AMSTERDAM - Pensate ad una partita di calcio in notturna. Pensate ad uno stadio bello, moderno, grande. E ora guardate quelle torri luminose poste ai quattro angoli. Quei fari, tutti quei fari accesi che illuminano il campo di gioco. E poi gli spogliatoi, i servizi, i garage. Tutto illuminatissimo, tutto acceso. Eppure i contatori sono fermi, non si sta consumando energia elettrica. Un piccolo miracolo, della tecnica. Il Johan Cruijff ArenA di Amsterdam è uno dei più grandi stadi al mondo eppure è illuminato completamente con batterie. E, si badi bene, non batterie nuove ma quelle dismesse dalle Nissan Leaf, auto elettriche che hanno concluso il loro ciclo di vita. Sì, perché la durata di una batteria di un’auto può durare molto di più dell’auto stessa. I tecnici di Nissan hanno fatto un lavoro straordinario. Insieme a Eaton, Bam, The Mobility House e, appunto, lo Johan Cruijff ArenA, hanno dimostrato che la seconda vita delle batterie è utile almeno quanto la prima.
Un gigantesco accumulatore firmato da ben 148 batterie di ultima generazione, quelle montate dalla Nissan Leaf, sono state utilizzate per formare alcuni blocchi che si ricaricano con i pannelli solari dello stadio e conservano l’energia per quando serve, per utilizzarla nelle ore che costa di più assorbire dalla rete. E non basta. Il sistema di batterie di Nissan è talmente capace che riesce a fronteggiare da solo anche un blackout e, udite udite, serve anche per garantire stabilità energetica a tutto il quartiere che ospita lo stadio. In caso di cali di tensione, infatti, sono le batterie dell’ArenA che, grazie ad un avanzatissimo sistema di inverter, immettono corrente nella rete cittadina. «È una vera e propria rinascita. Il fatto più eccezionale - ha spiegato Francisco Carranza, ad di Nissan Energy Europe - è che si tratta di batterie in gran parte provenienti da veicoli dismessi. Insomma batterie alla loro seconda vita».
Il progetto, è assolutamente innovativo. Alla sua realizzazione hanno contribuito anche i fondi messi a disposizione alla Amsterdam Climate and Energy Fund (AKEF) e Interreg.
Un investimento che, comunque, si ripagherà da solo in pochi anni. Basti pensare che il sistema consente di accumulare energia per 3 megawatt e, complessivamente, offre una fonte energetica efficiente e più affidabile per lo stadio, per i visitatori, per l’area circostante e per la rete energetica olandese. «Combinando unità di conversione d’energia di Eaton - ha sottolineato Francisco Carranza - e batterie equivalenti di 148 Nissan Leaf, l’impianto consente una gestione più sostenibile dell’energia e inserisce le batterie dei veicoli elettrici in un processo virtuoso di economia circolare. Un lavoro portato avanti con grande coinvolgimento di tutte le aziende impegnate. Un risultato veramente straordinario che consente di abbattere tonnellate di CO2 ogni anno. È proprio per questo siamo lieti di far parte del più grande sistema di accumulo di energia d’Europa sviluppato per uso commerciale. Attraverso la Johan Cruijff ArenA possiamo dimostrare - sottolinea Carranza - che riutilizzare le batterie dei veicoli elettrici Nissan può contribuire a rendere l’intero sistema energetico più sostenibile ed efficiente. Il nostro ecosistema elettrico è al centro di un futuro sostenibile, che trasforma il modo in cui guidiamo e viviamo».
ACCEDI AL Il Messaggero.it
oppure usa i dati del tuo account