Un test sulla pista di Modena

Auto intelligenti, Modena sfida i giganti Usa. La pista diventa laboratorio per la guida autonoma

di Cesare Cappa
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MODENA - L’autodromo di Modena protagonista nell’attività di ricerca e di test che riguardano le interazioni tra veicoli (PROTOCOL V2V), le interazioni tra veicolo e ostacolo in movimento (PROTOCOL V2X), le interazione tra veicolo e città (PROTOCOL V2I). Il progetto, nato dalla collaborazione con Comune e Unimore, vanta già diverse partnership.

Promotrice del Masa l'assessora alla Smart City, Carla Ludovica Ferrari, che dichiara: «Si tratta di una realtà già esistente, in quanto abbiamo già avviato diversi test patrocinati dal Ministero delle Infrastrutture sia all' Autodromo di Modena che nell'area urbana a nord della città dove stanno partendo i cantieri del Progetto Periferie e sorgerà la Smart Area».

Sono in fase di installazione sensori, telecamere speciali e la fibra ottica necessaria allo scambio veloce di informazioni tra i veicoli intelligenti. Con questi dati processati in tempo reale sarà possibile avere un quadro in diretta del traffico, dei pedoni in arrivo e, per esempio, del primo parcheggio libero in zona.

Sicurezza al primo posto è invece l’argomento rilanciato da Angelo Borghi, Amministratore Delegato dell’Autodromo di Modena: «Prima di tutto la sicurezza sarà al primo posto. Una caratteristica che contraddistingue da sempre il nostro circuito. Con questo tipo di mezzi si azzererà il rischio di incidenti, basta pensare ai dispositivi che saranno in grado di valutare lo stato di salute dei conducenti».

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Mercoledì 21 Marzo 2018 - Ultimo aggiornamento: 22-03-2018 13:33 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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